di Tiziana Serra
E’ struggente la bellezza impervia e selvaggia del Supramonte . Da togliere il fiato.
Una Sardegna diversa, nuda e cruda come la terra lontana dal mare, è quella, che si scopre con un viaggio in Barbagia. Ci si dimentica per un po’ delle acque marine, delle spiagge da cartolina, dei tanto conclamati paradisi balneari dell’Ichnusa sarda, e si entra in un mondo parallelo, dove la natura non smette di dettare regole . Una natura questa volta, rupestre e calcarea, selvaggia e petrosa qual è il Supramonte, cuore di Sarda Terra.
L’alternarsi del bianco abbagliante delle rocce dolomitiche con le macchie verdi di vegetazione celano nel mantello supramontino numerosi tesori archeologici e un‘inaspettata ricchezza di acque che danno origine a una delle sorgenti più incantevoli del mondo. La Sorgente di Su Gologone . E’ come se l’acqua, elemento prezioso, avesse ovunque assunto qui una trasparenza particolare, una magia di colori che dalle viscere dei monti petrosi si mantengono intatti e brillanti, fino a quando i fiumi raggiungono il mare e lo tingono d’infinite sfumature d’azzurro.
Alle falde della rapida costa del Supramonte la pietra lascia spazio alle generose coltivazioni di vitigni e uliveti. E’ qui che si produce il superbo nettare di cannonau , un altro miracolo della natura che si ridà a noi in prezioso vino : Il Nepente , elogiato anche dal D’Annunzio ospite per un breve periodo ad Oliena agli inizi del ‘900, e citato molti lustri anzitempo da Omero nel IV libro nell’Odissea, dando origine nella corso della Storia alle disquisizioni più disparate circa l’effettiva consistenza di ciò che il Nepenthe fosse realmente. Una pianta medicamentosa? dell’oppio? o semplicemente del vino speciale?
Per certo altra preziosa risorsa che Oliena parsimoniosamente custodisce è l’oro verde degli immensi uliveti ovunque presenti, le cui produzioni speciali stanno guadagnando nel panorama internazionale numerosi riconoscimenti per l’eccellente qualità del prodotto con importanti prospettive di mercato in Russia e negli USA. Attorniata da vigneti e uliveti, Oliena , appare d’un tratto protetta ed adagiata come una tenera amante ai piedi dell’imponente massiccio calcareo –dolomitico del Monte Corrasi , che svetta e sovrasta l’immenso e lussureggiante giardino endemico delle campagne olianesi. Il tutto par essere un delicato acquerello grazie agli incantevoli colori che sfumano dal verde più pastello della nuova vegetazione primaverile al bianco-rosa dei mandorli e dei peschi in fiore , al giallo intenso delle ginestre, e qua e là i caratteristici cancelli azzurri a chiusura de sas Tancas ( dei terreni). Al calar della sera, con l’accendersi delle prime luci, Uliana (Oliena) sembra quasi un presepe da cui ammirare i tramonti più belli, i cui riflessi infrangendosi sulle cime dei monti Corrasi e Carabidda dipingono l’aere di quei toni caldi che scaldano il cuore. Premiata dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione, (anche per la presenza in loco della Sorgente di Su Gologone), Oliena è celebrata quale località con un elevato marchio di qualità ambientale, per l’offerta di eccellenza e il rinomato saper accogliere. Di fatto è uno dei paesi più caratteristici dell’entroterra sardo, molte case conservano ancora tratti urbanistici tradizionali: palazzetti con balconi in profumato legno di ginepro e portoni maestosi. Nel passeggiare in alcuni angoli del centro storico sembra di immergersi nell’atmosfera armoniosa e arcaica della vita di un tempo e delle rinomate Cortes (cortili che un tempo tutte le case avevano e dove si svolgeva gran parte della vita domestica ) , dalle quali si diffonde ancora l’odore del pane carasau che molte famiglie a tutt’oggi fanno in casa utilizzando gli antichi forni a legna , che donano al pane quel sapore di cose speciali, perpetuando una tradizione ormai radicata, che riporta alla luce i semplici e necessari gesti di Un‘allora nel vivere quotidiano di oggi.
La Sarda Regina delle Fonti Carsiche
Lasciandosi il paese alle spalle, a qualche chilometro, si trova una delle principali opere d’arte che la Natura ha creato : La fonte carsica di Su Gologone che sgorga dopo essersi scavata il cammino nella roccia .Difficilmente si trovano parole adatte per descrivere l’insieme di sensazioni che può trasmettere questo luogo sacrale. Il colpo d’occhio è mozzafiato. Due aspre pareti di roccia dolomitica, una di fronte all’altra, si riflettono in un laghetto a forma triangolare. La sua acqua gelida e purissima (11°) riempie la gola che continua ancora per decine di metri in profondità. Ametisti zaffiri e smeraldi sembrano essersi liquefatti per creare quella tonalità impalpabile tra il reale e l’irreale mai vista altrove. Tutt’attorno un insieme di acque selvagge che corrono ai piedi del boschetto di eucaliptus creando uno scenario rilassante e quieto, quasi mistico . Tutto è semplicemente incantevole, quasi surreale. Come la sensazione di sentirsi così piccoli, così stupefatti dinnanzi ad una creazione di Madre Terra si tanto bella, capace di una sorta di trasmigrazione dell’anima con il profondo di se stessi che infonde un senso di leggerezza e benessere.. e che solo luoghi idilliaci e ricchi di fascino sono capaci di generare facendoci dimenticare dell’esistenza del mondo reale .. li fuori a pochi passi. E in questa terra arcaica e incantata di Sardegna la fonte di “Su Gologone” è certamente uno di questi luoghi. Un luogo del Cuore anche per il FAI.
Lasciato l’ampio parcheggio, si percorre a piedi un grazioso vialetto fiorito che introduce al sito , dove ad attendervi da Marzo e Novembre ci saranno gli intraprendenti ragazzi della società Le Fonti snc ,Franco Puddu, Tore Puddu e Claudio Piras gestori dell’aria demaniale e custodi della fonte stessa, che con la sarda sacra ospitalità alimentati da cortesia, competenza, disponibilità e spirito di avventura , vi accoglieranno in questo scenario da creazione genesica, offrendovi la più vasta gamma di servizi nel pieno rispetto della natura e cordialità.
Dopo la visita guidata (o libera) alla Sorgente potrete riposarvi sotto un immenso e grazioso bosco di eucaliptus , concedervi un simpatico pic –nic, far giocare i vostri figli nel parco giochi allestito , o perché no ristorarvi a pranzo -cena o per un semplice spuntino con le prelibatezze del chiosco: panini con salumi e salsicce , grigliate di carni e verdure ,oppure semplicemente gustare una bibita fresca o un buon bicchiere di Nepente. Particolari e suggestive le escursioni che lo staff potrà proporvi, da semplici passeggiate naturalistiche a veri e propri trekking articolati in più giorni e in più livelli di difficoltà, con tappe che prevedono talvolta nello stesso percorso soste e visite a siti archeologici e naturalistici fino alle più impegnative pratiche di canyoning e speleologia. Da Aprile ai primi di Agosto non perdete l’occasione di vivere un’esperienza che rimarrà, senza ombra alcuna, indimenticabile agli occhi e al cuore: Risalire in canoa il fiume Cedrino. Questa escursione vi porterà in scenari incantevoli, ammirerete l’altipiano basaltico del Gollei, l’affluente di Sa Oche, sino a giungere al rio Flumineddu, che nelle stagioni di secca da origine ad insoliti laghetti animati dall’argento degli innumerevoli pesci. Qualora siate fortunati, avrete anche la possibilità di avvistare particolari esemplari faunistici come aironi cenerini, germani reali, picchi, ghiandaie e mufloni. Quando il sole nel volgere al tramonto renderà tutto più suggestivo, i vostri occhi si riempiranno di immagini che talvolta anche le più abili penne non avrebbero parole per descrivere. L’escursione in canoa non rivela particolari difficoltà, e con qualche accorgimento, renderà certamente ancor più unica la vostra giornata alle Fonti di Su Gologone.
A ridosso della Sorgente , è sempre visitabile con un impatto visivo estremamente suggestivo la Chiesetta Campestre di Nostra Signora della Pietà. L’edificio è completamente addossato contro la roccia davvero una graziosa chiesetta ! Ed è l’unica fra le chiese campestri a mostrare nel prospetto un evidente richiamo alla tradizione colta (a Oliena si insediarono i Frati Gesuiti ) per la presenza di paritcolarità architettoniche. Le proporzioni non perfettamente dominate rivelano la sostanziale incapacità di elaborare motivi decorativi seicenteschi ad opera delle allora maestranze locali. Anche l’interno si presenta differente rispetto alla maggioranza delle chiese del centro del paese.
La visita alla fonte di Su Gologone è soggetta al modestissimo pagamento di un biglietto da 2 euro ( bambini esenti fino ad anni 6 – ridotto dai 7 ai 12 anni ) sono ammessi animali naturalmente al guinzaglio e nel rispetto delle vigenti normative per salvaguardare la sicurezza di tutti . Gli orari di apertura dell’area ristoro vanno dalle ore 9.00 a tarda serata , mentre le visite guidate vengono effettuate entro le ore 19.00 In loco sono altresì presenti una biblioteca, servizi igienici (preziosissimi) , e la possibilità di reperire informazioni turistiche mappe e cartine, nonchè contatti per meglio godere delle meraviglie della zona qualora il vostro soggiorno perduri . Non esitate a chiedere ai simpatici gestori informazioni di qualsiasi tipo , di sicuro , se non direttamente, vi metteranno in contatto in modo molto semplice ed efficace con gli altri operatori presenti sul territorio al fine di soddisfare qualsiasi esigenza logistica e naturalistica.
Come ogni luogo che arriva dal passato ed è avvolto dal mistero del tempo, in una Terra che da sempre è arricchita di miti e leggende anche la Sorgente di Su Gologone ha il suo alone di esoterico , che ci mantiene così, come sospesi nuotando nell’aria, tra passato e presente, sospesi tra i pallidi ricordi di una infanzia e le leggende scaturite dalla fantasia .Nel fondo blu di queste acque carsiche c’è (?) Maria Abbranca. Si narra che Maria fosse una donna bellissima che il tempo e la fantasia popolare hanno trasformato in una coga, che secondo una delle molteplici versioni abitava in un pozzo munito di tunnel e che, con un suo lungo braccio simile ad un uncino di ferro, tirava giu nel fondo delle limpide acque i bambini, ma solo quelli monelli ripetutamente avvisati di non avvicinarsi ! E ogni luogo sardo ha la sua Maria da qui derivano i vari nomi di Sa Pettenedda, Maria Franca e’ erru , Maria Abranca, mama e’ funtana( mamma della fontana) o sa mama e’ su puthu ( mamma del pozzo )
Le acque di questi pozzi e di queste sorgenti , di sicuro usate un tempo a scopo terapeutico , si credeva avessero la prerogativa di guarire gli occhi. Non a caso presso tali fonti si trova quasi sempre affiancata se non sovrapposta una chiesa cristiana , dedicata sempre a Santa Lucia, anche presso la Sorgente de su Gologone esistono i ruderi di una chiesa dedicata alla santa protettrice degli occhi.
Nei dintorni
Partendo dalle Sorgenti di Su Gologone, , si può raggiungere la spettacolare Valle di Lanaitto , lungo il tragitto potrete ammirare l’imponente altopiano di basalto del Gollei sulla sponda opposta del fiume Cedrino proseguendo si supera una cava di calce , e si prosegue in direzione sud presso i ripidi costoni della montagna , fino al grandioso sistema carsico delle grotte di Sa Oche che , insieme alle grotte Su Ventu ( Il Vento) hanno interesse speleologico internazionale. Nei pressi della prima grotta e dell’attiguo rifugio speleologico , una mulattiera porta , in pochi minuti , sotto grandiosi pareti calcaree, al villaggio preistorico “Sa Sedda e’ Sos Carros” , già noto per la presenza di una fonderia nuragica; altri scavi hanno riportato alla luce una zona sacra, custode di una stupenda fonte ornata da teste taurine. Probabilmente luogo di culto che la fantasia ci porta ad immaginare legato a mistici ed arcaici riti dedicati all’ elemento acqua , non di meno fanno presupporre che l’assetto idrologico superficiale nella valle fosse ben diverso da quello attuale. In fondo alla valle verso sud est , al confine del territorio del Supramonte di Dorgali , si vede il Monte Tiscali, su cui si sale percorrendo un impervio sentiero, che da secoli custodisce gelosamente all’interno di una dolina un villaggio nuragico costituito da capanne in pietra e fango .E se proprio non riuscite a resistere al forte richiamo del il mare , spiagge dorate con meravigliosi fondali sono solo a venti minuti dalle Sorgenti.
Perché è così importante la fonte de Su Gologone al di là della sua maestosa bellezza ?
Perché su Gologone oltre ad essere la meraviglia della Natura che tutti possiamo ammirare , è insieme un fenomeno carsico di rilevanza europea, e non meno importante una forma di gestione di bene naturale in un panorama di turismo eco sostenibile. Nel 2005 è stata dichiarata Monumento Naturale ,Su Gologone è una sorgente carsica di suprema bellezza, le cui acque sgorgano da una fenditura naturale della roccia calcarea ed alimentano tutto l’anno la diga del Cedrino. Da questa sorgente , che con la sua portata media di 500 litri al secondo è la più grande della Sardegna e una, per portata, tra le più grandi d’Europa , sgorga un acqua oligominerale purissima. Una parte delle sue acque viene riversata nel territorio del Supramonte attraverso dei canali sotterranei sconosciuti ed emergono in superficie attraverso le fenditure delle rocce.
Tutta la Barbagia è un grande centro di raccolta dell’acqua. Attraverso il fenomeno del carsismo l’acqua corrode il calcare , penetra in profondità e a forza di scavare , attraverso il tempo “compone” le “radici del cielo” ( cit. A. Gobetti esploratore) , ossia intrighi di gallerie, pozzi, ambienti sotterranei.
Questa trama di gallerie, grotte, fenditure cunicoli costituiscono nel loro complesso lo scenario in cui operano gli speleologi sardi che, con studi mirati e l’esplorazione meticolosa hanno contribuito e contribuiscono continuamente alla conoscenza scientifica della Sardegna.
Da ricordare le due grandi imprese : nel 1997 lo svizzero Olivier Isler raggiunse la profondità di 107 metri dal livello dello sfioratore superficiale senza raggiungere mai i fondali. L’immersione ha avuto termine dopo oltre 8 ore di permanenza in acqua e dopo una lunga decompressione durata più di 6 ore. Mentre nel 2010 è l’italiano Alberto Cavedon a realizzare la più importante spedizione esplorativa durante la quale ha raggiunto la profondità di 135 metri, anche lui senza raggiungere i fondali .
Altro scenografico fenomeno sono le spettacolari piene che si scatenano periodicamente ( Gennaio – Dicembre )in questa porzione carsica del Supramonte, le grandi quantità d’acqua che gravano sulla Sorgente che vanno da una portata minima di 300 a una massima di 10.000 lt al secondo , non riuscendo a trovare altro sfogo , risalgono per decine di metri i condotti carsici trovando la via della luce nella risorgiva di Sa Oche . Nel corso delle piene la Valle di Lanaittu viene percorsa da un fiume impetuoso che , un tempo ormai lontano , scorreva pienamente nell’alveo che ancor oggi solca la valle , e talvolta tutta la Valle ne è immersa.
Lo sviluppo sostenibile
Il concetto di sviluppo sostenibile è relativamente recente e nasce nel momento in cui ci si rende conto che lo sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo e l’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente non possono avvenire in maniera indiscriminata , ma vanno in qualche modo controllate in modo da minimizzare le loro conseguenze nocive . Il rispetto della natura e degli ecosistemi non è più visto tanto e solo come una questione “ ambientalista” , poiché ci si accorge che il mantenimento di un equilibrio armonioso fra uomo e terra è condizione indispensabile per garantire all’uomo stesso un livello di qualità della vita buono e duraturo .
Lo sviluppo sostenibile può essere inteso come uno sviluppo non ciecamente appiattito sul presente, ma che valuta attentamente i suoi effetti nel lungo periodo ; uno sviluppo più sobrio e razionale , consapevole e rispettoso della complessità e della delicatezza degli equilibri in cui si inserisce e dal cui esso stesso dipende. L’ambito geografico sardo presenta un elevato numero di specificità naturalistiche ed ambientali . La vastità di tali aree permette una notevole diversificazione degli ambiti naturalistici : zone montane e zone collinari si congiungono con fasce costiere ed aree marine , determinando una considerevole varietà sia della flora che della fauna. Le recenti normative regionali , nazionali ed europee mirano sempre più a coniugare la conservazione della natura con lo sviluppo economico sostenibile; il percorso passa attraverso progettazioni integrate che tengono conto delle caratteristiche , delle esigenze e delle aspettative locali.
L’obiettivo: Favorire la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservare la bio diversità in un ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo mediante il rafforzamento della valenza e dell’identità naturalistica dei territori ed incentivare lo sviluppo imprenditoriale che opera nel settore della valorizzazione dei beni ambientali e naturalistici e della correlata promozione del turismo diffuso , coerentemente con la conservazione dei siti ambientali. Le risorse turistiche, ambientali e culturali rappresentano quindi uno dei principali fattori di sviluppo per l’economia della Sardegna che nella gran parte dei casi trattasi tuttavia, di potenzialità inespresse.
L’ Unione Europea ha descritto il turismo sostenibile come “ turismo che regge dal punto di vista economico e sociale senza deturpare l’ambiente e la cultura locale” , mettendo in risalto, quindi, come l’efficienza economica del turismo debba avere la stessa preservazione ambientale e culturale in di qualsiasi area in cui si sviluppa il turismo. Fin troppo spesso, soprattutto in passato, in nome dello sviluppo economico che il turismo può apportare, vi sono stati dei casi di veri e propri scempi dell’ambiente oltre che disagi e impatti negativi nei confronti delle popolazioni indigene presente nei territori interessati. Uno sviluppo sostenibile è un concetto che supera il mero discorso economico, ma si tramuta in un concetto che va a legarsi ad altri valori quali l’etica, il rispetto e anche lo sviluppo intelligente del turismo che si tramuta quindi in uno sviluppo economico nel lungo periodo , in modo da distribuire ricchezza limitando gli impatti negativi. Interessante è la relazione dello sviluppo sostenibile , che può, ribadisco, garantire un attività continuativa nel tempo associando soddisfazione del turista e il mantenimento del patrimonio naturale e culturale , con altre attività il cui futuro potrà dipendere , anche se in modo forse meno evidente, dal concretizzarsi dello sviluppo sostenibile.
La gestione delle sorgenti di Su Gologone è a pieno una forma di turismo sostenibile. Non solo, il sito è preservato e costantemente vigilato da ogni forma seppur minima di deturpazione , garantendo nel tempo la preservazione di quella meraviglia che ieri e oggi abbiamo potuto ammirare , e che domani potranno vedere anche i nostri figli . Non disgiunto l’importantissimo concetto ( non di semplice attuazione) ha permesso ai gestori dell’area di creare una nuova forma di economia rispettando in pieno i concetti cardine del turismo sostenibile :
l’Uso ottimale delle risorse naturali , che devono essere preservate;
Il rispetto dell’identità socio culturale;
L’equa distribuzione dei benefici socio- economici sia in termini di occupazione che di servizi;
Tuttavia quante volte ci siamo “ lamentati “ in taluno o altro sito di dover pagare “unu billette de intrada” (trad. un biglietto di entrata) soprattutto la popolazione autoctona non concependo che un Monumento Naturale… (quindi di tutti), debba essere a pagamento. E questo uno dei temi di fondamentale importanza su cui sensibilizzare il più possibile tutti i soggetti interessati , dal turista, all’operatore privato, alle Istituzioni. Pagare non piace a nessuno ! Soprattutto in tempi di comprovata o latente crisi. Cosa o come sarebbe il sito della Sorgente di Su Gologone oggi? Uno scempio.! (nelle foto: prima e dopo)
Provate a pensare quanti luoghi di immensa bellezza sono ad oggi ridotti a pattumiere a cielo aperto, deturpati da atti stupidi e vili, come il lasciare una scritta con un’insulsa bomboletta spray , incidere la corteccia di un albero per ricordarci che siamo stati qui, magari con la fidanzata o abbandonare il classico sacchetto che tanto qualcuno raccoglierà? No , la Natura non ha creato la meraviglia del mondo affinché … potessimo lasciarci il negativo e distruttivo segno della nostra umile e breve esistenza ! Il punto da considerare è che qualsiasi bene pubblico , come le aree naturali, sono un investimento da preservare e curare e non un bene gratuito ed immutabile da sfruttare.
In quel biglietto da due euro … c’è tutto!
Qualcosa di bello e sorprendente da ammirare , la cui spettacolarità è si opera della Natura , ma è grazie l’uomo, che interviene su altri uomini a difesa della stessa , pulendo, attuando politiche di conservazione valorizzazione, promozione di servizi indirizzati alla valorizzazione congiunta delle risorse culturali, che c’è un posto dove imparare a conoscere e rispettare la natura, un posto dove riposarci, rinfrescarci, ristorarci. Un posto dove ritornare, non tanto per scoprire qualcosa di nuovo, quanto per l’orgoglio , la soddisfazione e quant’altro possa emozionalmente provocar la consapevolezza di riprovare quella sensazione mozzafiato .Ritrovare e rivedere un posto nel suo splendore , senza che sia adornato di buste di plastica, gomme di macchine, calcinacci e quant’altro l’ignoranza umana porta ogni minuto ad abbandonare ovunque senza alcun ritegno immondizia varia che li rimarrà, e creerà veleno che soffocherà la terra , le nostre tanto amate fontane , i boschi , gli animali e infine Noi . Noi che crediamo che il mondo sia a nostra disposizione, se non vive l’ambiente intorno a Noi perché lo sfruttiamo , lo deturpiamo , lo neutralizziamo anche Noi non avremo più un posto ! Si insegna fin da piccoli ai bambini a prendersi cura delle proprie cose , ma sono i grandi che avrebbero ancora bisogno di qualche lezione . Uno sviluppo responsabile è possibile solo preservando l’ambiente e sviluppando il turismo in armonia simbiotica con le esigenze della Natura .
Info e recapiti: Le Fonti Snc di Claudio Piras & C.
Claudio Piras 349/7128571
Salvatore Puddu (Tore) 328/5649983
Franco Puddu 393/3925165
Si ringraziano: La Società le Fonti Snc Claudio Franco e Tore , Dott. Francesco Murgia ,Angelino Congiu e Mariano Flore, per la preziosa collaborazione e il materiale messo a disposizione .
Come arrivare :
Dai principali porti ed aereoporti prendere la strada statale 131 in direzione Nuoro . Successivamente seguire le indicazioni per Oliena. Dalla cittadina seguire in direzione Dorgali la cartellonisca: SORGENTE DI SU GOLOGONE |
amica sincera di vecchia data è figlia di emigrati sardi. Nata a Milano, travolta da un amore viscerale per quella terra tanto seducente quanto complicata, un giorno ha deciso di lasciare tutto e tutti per andare a fars…i coccolare delle sue montagne, dai sapori e profumi di un’isola spesso non tanto tenera con i suoi figli che hanno dovuto lasciarla in cerca di lavoro.
E lo ha fatto fra mille difficoltà e vicissitudini.
Oggi Tiziana, ritorna a collaborare dopo tanti anni con TOTTUS IN PARI con un bel reportage in cui si può leggere fra le righe quale sia il suo sentimento profondo per la Sardegna.
Bentornata fra noi carissima.
Nella famiglia di TOTTUS IN PARI un posto d’onore per te dolce figlia di Sardegna, sarà sempre riservato!
Oliena è dal punto di vista naturalistico uno dei paesi più belli della Sardegna. La valle di Lanaitto, Su Gologone, le grotte e sedda sos carros, sono quanto di meglio si possa ricercare nel centro sardegna. Poi fare una pausa eno-gastronomica dai fratelli Puddu è tappa obbligatoria. Il vino Nepente che trovate qui è roba da fantascienza 🙂