In occasione dell’uscita del nuovo numero di Reportage, storico trimestrale di giornalismo, scrittura e fotografia, che ha dedicato largo spazio alla figura di Sergio Atzeni, le librerie torinesi Voyelles, Torre di Abele, Trebisonda e I Comunardi propongono Azione Atzeni, una serie di incontri interamente dedicati agli aspetti meno conosciuti dell’opera dello scrittore sardo. In collaborazione con l’ Associazione Sarda Kintales, la rivista Reportage e il programma radiofonico Cocina Clandestina gli incontri, che si svolgeranno nella settimana che precede il Salone Internazionale del Libro e prevedono la partecipazione di intellettuali, editori, traduttori, artisti e lettori appassionati saranno così ripartiti:
4 maggio Libreria Voyelles ore 19 Sergio Atzeni traduttore di Chamoiseau
con Paola Mazzarelli, Francesco Forlani, Gabriella Dubois
7 maggio Libreria La Torre d’ Abele ore 19 Sergio Atzeni narratore
con Paola Mazzarelli, Rocco Pinto, Marc Porcu
9 maggio Libreria Trebisonda ore 19 Sergio Atzeni poeta
con Francesco Forlani, Enzo Cugusi, Marc Porcu
10 maggio Libreria I Comunardi ore 19 Sergio Atzeni polemista
con Riccardo De Gennaro, Gigliola Sulis
I reading e le performance artistiche all’insegna del métissage, dei quattro appuntamenti sono a cura di Alessandra Terni, Marco Fedele, Stefania Spanedda e Francesca “Ciuffa” .
Sergio Atzeni nasce a Capoterra nel 1952. Nel 1986 lascia la Sardegna per andare a vivere all’estero prima di trasferirsi definitivamente a Torino. Aveva quarantatré anni quando morì, annegato, nell’isola di San Pietro.In tanti conoscevano la sua opera, ma la sua fine precoce e profeticamente descritta ne “Il quinto passo è l’addio” , accompagnata dal fascino che caratterizza la sua vita privata e artistica, lo hanno reso un autore di culto e di riferimento per le nuove generazioni di lettori e scrittori sopratutto in terra sarda.
grazie Tottus in pari. questa prima serata è stata incredibile. Sapete, ci sono delle cose che non si dicono con le parole, con un gioco di sguardi, un’attenzione rivolta ai più, una distrazione sgamata tra i presenti. Ci sono delle cose, e la letteratura è una di queste, che si comunicano attraverso un odore, ma sarebbe più corretto dire un profumo. Ecco, è questo,ti dici, e quel profumo significa che sta accadendo davvero qualcosa e quel profumo, i più, per lo più, lo definiscono poesia. Il racconto di Paola Mazzarelli sull’atelier di traduttore di Sergio Atzeni, è stato davvero nel segno di quel profumo perché in quel racconto si sentiva la vita, qualcosa che accadeva veramente, il valore di una testimonianza,un valore, un profumo condiviso.
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