L’appuntamento è per le 21,30, di un tiepido e primaverile mercoledi di Marzo. Il bar, diventato quasi una leggenda perchè esiste da tanto tempo (quasi 20 anni, ininterrottamente), si chiama “La leyenda” (infatti…”La leggenda”), porte che danno sulla strada, nel vecchio quartiere di Noviciado, a due passi da Plaza de España, e, scale che rivelano e ricordano subito i bar/discoteche di un tempo, si scende infatti nella…cantina!
Pareti ridipinte recentemente di bordeaux, luci soffuse, ronzii sonori e schitarrate improvvise, i due artisti (si chiamano, i “MojoCockeroo”), Davide e Jose (spagnolo di Albacete) stanno provando la fonica, il tecnico stacca e riattacca cavi e cavetti cercando la soluzione migliore, l’atmosfera è comunque tranquilla. Mi accomodo su uno sgabello di fronte al bancone e sorseggio una piacevole birra, mi circondano vecchie chitarre elettriche appese ai muri, manifesti datati e le immancabili scorte di liquori che, si spera, verranno consumati nel corso della serata….
30 anni, nato a Cagliari, da giovanissimo Davide Codias ha iniziato a suonare il basso, elettrico, sia con i gruppi punk cagliaritani “Non Idonei” e i “Jerk Off” (oggi scomparsi), e sia con i “Steaknives” di Roma (esistono ancora…) giusto nel periodo degli studi per operatore turistico.
Forse queste due miscele, il turismo e l’amore per la musica, hanno spinto il nostro amico a viaggiare, confrontrarsi con altre culture e guadagnarsi da vivere, da Roma di nuovo a Cagliari poi a Barcellona, e poi a Londra e di nuovo a Roma, fino a ritrovarsi da 3 anni nella capitale spagnola.
E da 3 anni si esibisce tutte le settimane, per sei ore, con le sue melodie blues, insieme a Jose, dentro i corridoi della metropolitana madrilegna (dalle 8 di mattino, nella stazione di Plaza de España), mentre (come lui racconta) i giorni di festa, li trascorre nella stazione vicino al Rastro (il mercato festivo) di La Latina.
Il Comune di Madrid permette infatti ai musicisti suonare all’interno degli spazi della rete metropolitana (non è permesso, sia dentro i treni che fuori del recinto, per cui, per entrare a suonare devono “pagare il biglietto”…). Grazie a questa attività da anni riesce a mantenersi e, nel suo tempo libero và perfezionandosi nello strumento, seguendo le lezióni di un anziano maestro che, per la grande passione che dimostra Davide, ha forse ritrovato una parte di se stesso…
Il concerto và ad iniziare, poco a poco la sala si riempie e si lascia trasportare dalla musica. Davide, nel suo completo nero con uno squillante papillon bianco, si congeda e, alla domanda, pensi di ritornare un giorno a vivere in Sardegna, mi guarda un pò perplesso, ci pensa sù un momento e poi mi risponde: per il momento no…forse in un futuro…beh…sì.