di Maria Giovanna Carboni
Il professor Salvatore Tola racconta del perché ha iniziato le sue opere prendendo appunti che inizialmente gli servivano a scopo pedagogico nella sua funzione di insegnante (professore di Italiano, Storia e Geografia presso l’Istituto Magistrale di Sassari). Illustra i suoi esordi e le sue ricerche raccolte poi nei suoi numerosi libri, illustrando il lessico della "limba", toponimi e storia della Sardegna. Parla dei documenti registrati nei "Condaghes", della "Carta de logu" leggendone alcuni brevi testi e spiega il perché della diaspora linguistica, dovuta soprattutto al fatto che sotto la dominazione catalana prima e spagnola poi, gli scrivani abbiano scritto in quegli idiomi , interrompendo quella naturalità di unificazione linguistica che sarebbe avvenuta se non ci fossero state queste dominazioni. In fondo la lingua dei Condaghi era più o meno la stessa, invece il risultato è che oggi nella lingua parlata si ha una predominanza di derivazione catalana del cagliaritano e spagnola del sassarese. E’ poi passato ad illustrare i meriti dei vari poeti passati che hanno scritto in lingua Sarda e della derivazione della stessa dal latino arcaico sottolineando come fino ai primi del novecento mancasse la prosa letteraria in "Limba" e oggi si sta cercando di recuperare il tempo perduto. Ha letto alcuni brani di poesie di autori passati e presenti e ha spiegato del perché oggi si stia cercando di recuperare una lingua sarda unificata che il motivo sopra esposto non si è potuto avere. L’incontro si è svolto in un clima di cordialità ed entusiasmo, dopo alcuni interventi dei partecipanti si è concluso con un lungo applauso. Auspichiamo che il prof. Tola trovi in futuro ancora spazio per nuovi incontri.
L’incontro che è stato possibile grazie soprattutto all’interessamento di Paolo Pulina che sentitamente ringraziamo, prendeva spunto dal libro-antologia di Salvatore Tola: "La Letteratura in Lingua sarda. Testi, autori, vicende" (2006, editore Cuec, 550 pagine) uno strumento per il primo approccio allo studio della letteratura in lingua sarda, un inventario delle opere e degli autori che appaiono fondamentali per conoscere il patrimonio letterario della Sardegna. Salvatore Tola è nato a Faenza (Ravenna) nel 1940, ed è residente a Sassari. Svolge attività di pubblicista collaborando alla pagina culturale del quotidiano La Nuova Sardegna, al Messaggero Sardo e ad altre riviste. Si occupa della poesia sarda contemporanea come membro delle giurie di alcuni concorsi, tra i quali l’"Ozieri" e il "Romangia" di Sennori e di quella tradizionale curando raccolte per le collane "I grandi poeti in lingua sarda" delle Edizioni della Torre di Cagliari e "Bibliotheca sarda" della Ilisso di Nuoro. A questi temi ha dedicato il saggio-antologia La poesia dei poveri, AM&D Edizioni, Cagliari, 1997. Studioso di storia della cultura, ha pubblicato nel 1994 Gli anni di "Ichnusa". La rivista di Antonio Pigliaru nella Sardegna della Rinascita, Editrice Iniziative Culturali di Sassari. Esperto di libri e di editoria, è collaboratore di case editrici e dell’Associazione Editori Sardi, per la quale cura la diffusione delle opere. Alle vicende dell’editoria ha dedicato Un’isola e i suoi libri. Notizie e appunti sull’editoria in Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 1992. Collabora con periodici ed editori che si occupano di turismo con articoli e itinerari attraverso la Sardegna; da una serie di schede su luoghi meno noti comparse su La Nuova Sardegna ha ricavato un volume che ha firmato insieme a Salvatore Pirisinu, autore delle fotografie: CentoeunaSardegna. Guida ai luoghi lontani inconsueti sconosciuti, Sassari, EDES, 2000.