di Giovanni Masala
Dopo 50 anni riaffiora la memoria del maggiore compositore sardo di tutti i tempi, cancellato dalla storia della musica per motivi misteriosi. Se oggi chiedessimo a un giovane studente dei conservatori sardi chi è Ennio Porrino ci risponderebbe che conosce la Piazza Porrino a Cagliari, di fronte al Conservatorio, ma non saprebbe aggiungere altro. Se ne ricorda invece una ballerina cagliaritana, oggi sessantenne, che nel 1960 fece parte del cast della grande opera lirica di Ennio Porrino "I Shardana", Assunta Pittaluga. In occasione del cinquantenario della morte di Ennio Porrino (1959), il balletto "Mondo Tondo", soggetto e musica di Ennio Porrino, coreografia di Assunta Pittaluga, aprirà il 18 giugno nell’AUDITORIUM DEL CONSERVATORIO DI MUSICA DI CAGLIARI (Piazza Ennio Porrino 1) il saggio della scuola di danza "Assunta Pittaluga"
"Nato a Cagliari nel 1910 e morto improvvisamente a Roma nel 1959 a soli quarantanove anni, Ennio Porrino rappresenta indubbiamente una figura di primissimo piano nel mondo componistico del nostro paese e sicuramente la più grande della Sardegna. Ancora ventenne si afferma con la lirica Traccas (su versi di Sebastiano Satta) nel concorso nazionale La Bella Canzone Italiana. Segue una strepitosa carriera il cui apice è sicuramente costituito dalla prima rappresentazione assoluta de "I Shardana" al Teatro San Carlo di Napoli; la sua morte improvvisa è di circa sette mesi più tardi. È sintomatico constatare come il legame con la Sardegna apra e chiuda quindi la sua vita, terrena e musicale. L’autorevole enciclopedia musicale tedesca Die Musik in Geschichte und Gegenwart riporta che «la grande opera I Shardana fu accolta dalla critica come "la più importante opera lirica composta in Italia in questo dopoguerra"». Ed effettivamente, all’indomani della rappresentazione sancarliana del 21 marzo 1959 le critiche sono eccezionalmente positive. Sia riviste specializzate che quotidiani attribuiscono a "I Shardana" tanti meriti e uno soprattutto unanime: la capacità dell’artista di coniugare magistralmente l’antica e gloriosa storia sarda con la musica classica moderna, attingendo nel contempo alla musica tradizionale dell’isola mediterranea. Il 18 marzo del 1960 I Shardana verrà rappresentata, in occasione della commemorazione del compositore, al Teatro Massimo di Cagliari, e riscuoterà anche nella capitale sarda un grandissimo successo. Dopo, il silenzio." <<G. Masala, <<La vittoria dei… Shardana>>, in: E. Porrino, I Shardana. Dramma Musicale in tre atti, Nördlingen 2006; www.sardinnia.de). Da uno scritto di Felix Karlinger sul balletto Mondo Tondo "Al contrario di Prosèrpina e Altair, Mondo tondo non possiede un’azione continua ma è costituita da una serie di danze provenienti da tutto il mondo. Di queste unicamente Lo spirito della danza conferisce a questa serie di danze una cornice riconoscibile. Ci troviamo di fronte a una suite moderna molto complessa. Accanto a moderne armonie e ritmi vivaci e ricchi di dissonanze troviamo motivi esotici; accanto a tipologie di danze ispirate alla storia del balletto (tuttavia non di stampo musicale neoclassico) e all’ambito della tradizione del ballo popolare trovano spazio scene pantomimiche. Porrino ama mettere di fronte momenti contrastanti l’uno con l’altro, e in questo suo percorso egli esplora il mondo. Mondo tondo è come un resoconto di viaggio: l’elemento sorprendente nello sfogliare le pagine attira l’interesse dello spettatore ed evita qualsiasi affaticamento. Le scene cambiano aspetto rapidamente assieme a immagini e impressioni. Solo in Italia, in patria, il compositore, anche autore della coreografia, si sofferma più a lungo: dall’ambito della suite egli cede il passo a una scena lirica sostenuta da folclorismi e piena di sentimento. A Roma il balletto è stato rappresentato in diverse occasioni, anche nel 1955, e ultimamente nel 1960 in occasione della chiusura solenne degli ultimi giochi olimpici sulla terrazza del Pincio. E merita pienamente l’elogio certificato dalla stampa romana: «fra i migliori balletti del repertorio del nostro massimo teatro»"
Vi ringrazio e vi saluto cordialmente