di Elio Turis
Antonia Occhilupo ha presentato il suo libro "Oggi è il mio domani" alla libreria "La Citè" nell’ambito della rassegna "Tutti figli di Grazia Deledda" organizzata dall’ACSIT Firenze. Perchè Firenze? Antonia è legata a doppio filo alla città del giglio, come lei stessa dice. Qui si è laureata in medicina dopo aver conseguito la prima laurea in psicologia a Padova, qui si è specializzata in psichiatria ed ha iniziato la sua attività lavorativa, qui sono nati i suoi due figli. Perchè l’ACSIT? Oltre alla rassegna: "Tutti figli di Grazia Deledda" che abbraccia i giovani scrittori, credo che ci siano dei motivi forti che ci accomunano. La sua terra del Salento, quel mondo contadino duro e forte non è molto lontano dalla nostra Sardegna e il racconto di suo nonno che la porta in campagna e la guida alla scoperta della natura, ricorda da vicino il nostro mondo sardo, soprattutto quello che noi, non più giovani, abbiamo conosciuto nella nostra infanzia. Antonia è una persona davvero speciale. Giorgio Ivancevich, lo psicoterapeuta che ha presentato il suo libro, ha colto in pieno i lati predominanti della sua personalità forte e, allo stesso tempo, della sua anima sensibile. L’immagine della trottola che, prima gira vorticosamente per gustare tutto ciò che è possibile dalla vita e poi piano piano rallenta fino a spezzarsi, quasi, e poi ricomincia a girare, la mostra piena di energia inesauribile, che insieme al suo amore per la vita e per la famiglia, la spinge a girare contro tutte le avversità che il destino le ha riservato: il coma, la miastenia, il timoma. Il libro di Antonia è un messaggio stupendo per tutti e scorre veloce sotto i nostri occhi, non solo per il contenuto, ma per il registro linguistico alto.