MENTRE E' IN PREPARAZIONE IL CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN OLANDA, DIVENTA NECESSARIA UNA NUOVA LEGGE REGIONALE SULL'EMIGRAZIONE

Al Congresso F.A.S.I. i Presidenti delle Federazioni dei circoli sardi all'estero. Da sinistra: Gianni Manca (Germania), Francesca Fais (Svizzera), Marga Tavera (Argentina) e Mario Agus (Olanda)


di Mario Agus

Il Congresso è la celebrazione di quelle associazioni che in 40-50 anni di attività, affrontando anche difficoltà di vario genere, non ultime quelle economiche, hanno e stanno cercando di mantenere in vita una rete che avvolge il mondo nel nome della Sardegna, come fulcro di un sistema che crea cultura ed interesse. A queste associazioni e federazioni, ed io in questo specifico caso rappresento quelle che hanno sede in Olanda, va il grande merito di aver avuto una determinazione costante senza eguali. Una rete ed un plus valore offerto all’isola ma spesso non compresa se non snobbata, principalmente dalla politica. In questa rete oggi, si muovono correnti di pensiero molto diverse fra loro. Ma sono pensieri sviluppati da cervelli di cui la Sardegna si è privata sin dagli anni 60 e continua a privarsi. Si muovono personalità molto preparate in tanti ambiti della nostra società: fra cui politici, amministratori, professionisti, imprenditori, ricercatori. Tutta gente che rappresenta un potenziale enorme per la Sardegna che l’isola non riesce a valorizzare e ad utilizzare. Va sottolineato in questo contesto lo sforzo enorme prodigato dai circoli degli emigrati sardi che oggi si battono per ottenere uno strumento legislativo quale la nuova legge regionale sull’emigrazione, che è vecchia di 20 anni e lontana dall’attualità. Una legge che possa mettere ordine nelle mille sfaccettature che caratterizzano il nostro percorso quotidiano per promuovere culturalmente l’isola.  Negli ultimi anni i nostri Circoli e la Federazione che ho l’onore di rappresentare, stanno tracciando un nuovo cammino operativo per quanti come noi si occupano con sensibilità sociale e civile, di volontariato, dei problemi degli emigrati e delle loro famiglie. Stiamo costruendo giorno per giorno un nuovo modo di operare, per venire incontro alle esigenze dei nostri corregionali, stiamo organizzando diverse attività significative e fra alcuni mesi verrà celebrato il nostro Congresso in Olanda, per ripensare le nostre associazioni, ma anche per proporre un cambio generazionale. Vogliamo dimostrare al nuovo Assessore Antonello Liori che rappresentiamo una risorsa. E lo facciamo per l’ennesima volta quando ci troviamo a confrontarci con un volto istituzionale nuovo. Noi comunque riconosciamo l’immenso valore alla Regione Sardegna che riconosce i circoli degli emigrati nel mondo. Però vogliamo sederci in quei tavoli che contano. Vogliamo dare il nostro contributo, esprimere il nostro pensiero. Se questo non accadrà come nel recente passato, rischiamo di perdere tutti il senso dell’orientamento e allo stesso tempo perdiamo di credibilità e fattibilità.  Alcuni circoli hanno chiuso con le loro attività. Altri chiuderanno presto! Le regole continuano a cambiare e le inflessibili norme della Regione Sardegna, impongono che circa il 60% del contributo si possa usare per il funzionamento il che non basta a coprire il vero fabbisogno delle nostre associazioni. Alcuni Circoli non riescono più a trovare risorse a causa della crisi economica e i nostri sostenitori / sponsor non possono più sostenere le nostre attività. Per cui dobbiamo essere coscienti che non esistono più certezze assolute. Oggi gestire un circolo non è compito facile e lo sanno tutti, perché i soldi necessari per gestirlo vanno ampiamente anticipati. E questo spaventa i giovani che non si avvicinano al circolo perché vedono come è complicato gestirlo economicamente.  Dobbiamo prendere coscienza che la nostra realtà associativa ha bisogno di rafforzarsi e di nutrirsi di nuova linfa, che è vitale. E lavorare, duramente. Con tutti ed in sinergia con le forze politiche sarde e i loro funzionari regionali.  Dobbiamo continuare a lavorare con le persone che hanno memoria storica, che come voi tutti sapete è una componente fondamentale per la formazione civica, politica e culturale, non solo dei più giovani ma di tutto il tessuto sociale che produce la nostra società. Noi dobbiamo ringraziare per aver avuto all’interno del nostro associazionismo delle persone come Tullio Locci, Costantino Falchi, Dario Secchi, che ci hanno lasciato e come Filippo Soggiu, Domenico Scala, Tonino Mulas e tanti altri.

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Un commento

  1. Giusy Porru (Parigi)

    Contiamo su di voi per mettere in evidenza i costi viaggio e trasporti per coloro che vivono oltre le alpi, dei vari problemi attualissimi dei nuovi espatriati come studenti o giovani che cercano lavoro, alloggio e sostegno morale in paesi dove oltre al muro della lingua non conoscono leggi e regolamenti per aiutarli a inserirsi…..ecc.Ricordate che le Federazioni non sono uno strumento politico a disposizione della Sardegna , ma una forza di interesse comune a sostegno dei sardi e non sedetevi sugli allori delle persone ormai fuori tempo, e ancora meno sugli sbagli del passato!!!

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