MOZIONE CONGRESSUALE PRESENTATA DAL CIRCOLO "MONTANARU" DI UDINE: LA LETTURA DELLA BIBBIA IN SARDO

la rappresentativa del circolo "Montanaru" al Congresso FASI. Da sinistra: Domenico Mannoni, Maria Adelasia Divona, Carmelo Spiga


di Carmelo Spiga

 I Sardi riuniti ad Abano Terme nei gg. 21-23 ottobre per celebrare il 5° Congresso Nazionale della Fasi (Federazione Associazioni Sarde Italia) in rappresentanza dei 72 Circoli di Sardi sparsi per la Penisola, al fine di rinsaldare i legami con la nostra terra e consapevoli di essere debitori della stima che a noi riservata dalle popolazioni presso le quali siamo emigrati, alla comune fede cristiana e all’orgoglio di appartenenza a un nobile popolo e preso atto dell’esperienza degli amici del Circolo di Udine che hanno partecipato con una rappresentanza di quattro soci all’evento insieme ecclesiale e culturale di grande rilevanza organizzato dalla Diocesi di quella città nel mese di aprile 2011:

LA LETTURA DELLA BIBBIA IN LINGUA FRIULANA

Che ha visto la partecipazione di 1127 lettori, tra cui l’ Arcivescovo di Udine mons. Mazzoccato, i Vescovi emeriti Mons. Battisti e Mons. Brollo insieme a tante personalità del mondo della cultura, della politica e del popolo, nella lettura continua del libro sacro per sette giorni e sei notti.

In attesa di poter leggere la Bibbia nella nostra bella lingua Sarda ricordano che tra i primi a cimentarsi nella traduzione della Bibbia in lingua sarda è stato un nostro conterraneo emigrato residente a Trieste, il compianto prof. Salvatore  Ruiu, la cui traduzione era stata incoraggiata nel suo nascere dagli stessi esponenti del clero friulano che hanno portato a termine la traduzione della Bibbia in friulano riconosciuta con decreto della Presidenza della CEI a firma del Presidente Cardinale  Camillo Ruini in data 18 novembre 1997.

Ciò premesso chiedono Alla  Eccellenze Vostre di impegnare tutte le energie per portare a termine la traduzione della Bibbia in lingua sarda e poter così dare ai Sardi residenti e anche a noi lontani dall’isola la gioia di poter pregare Dio nella nostra lingua vera  anima del popolo e fondamento imprescindibile per ogni possibile e auspicabile progresso economico e sociale specie in tempi di profonda crisi quale quella che anche e in modo così pesante la Sardegna attraversa. 

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