URANIO IMPOVERITO: IL TRIBUNALE DI CAGLIARI CONDANNA LO STATO NEL CASO VALERY MELIS

Valery Melis morto nel 2004, aveva partecipato alle missioni militari in Albania e Kossovo

Valery Melis morto nel 2004, aveva partecipato alle missioni militari in Albania e Kossovo


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Il Ministero della Difesa dovrà risarcire 584 mila euro ai familiari di Valery Melis, il militare originario di Quartu Sant’Elena (Cagliari) morto nel 2004 dopo una lunga malattia che lo aveva colpito al rientro da una missione in Kosovo. A stabilire il risarcimento, dopo che l’inchiesta penale era stata archiviata, è stato il Tribunale civile di Cagliari che ha ritenuto responsabile l’Esercito perché conosceva i rischi cui i soldati andavano incontro nelle missioni nei Balcani degli anni Novanta.  “Deve ritenersi – si legge nella sentenza scritta dal giudice Vincenzo Amato – che il linfoma di Hodgkin sia stato contratto dal giovane Valery Melis proprio a causa dell’esposizione ad agenti chimici e fisici potenzialmente nocivi durante il servizio militare nei Balcani, atteso che proprio i detriti reperiti nel suo organismo hanno ben più che attendibilmente causato alterazioni gravi alle cellule del sistema immunitario come rilevato con frequenza di gran lunga superiore della media per i militari rientrati dai Balcani”. Soddisfatto per la sentenza l’avvocato che tutela i familiari di Valery Melis e che ha parlato di una “sentenza storica”. Per il risarcimento il giudice ha stabilito che lo Stato dovrà pagare 233.776 euro a testa ai genitori del militare e 55.444 ad ognuno dei due fratelli, più 23 mila euro di spese processuali. Dura la critica del Tribunale civile verso l’Esercito: “Nonostante fosse stato preavvertito da altro comando alleato – scrive il giudice Vincenzo Amato – non aveva fornito alcuna informazione del pericolo e dall’altro non aveva adottato alcuna misura protettiva per la salute, così esponendo Valery Melis alla contaminazione”. Il militare morì a 27 anni il 4 febbraio 2004 dopo aver a lungo combattuto contro il linfoma che lo aveva colpito: nel 1997 e nel 1999 aveva partecipato alle missioni in Albania e Kosovo, nel contingente internazionale schierato Balcani.  La sentenza di Cagliari è la quarta in questo senso, quindi sulla vicenda si sta affermando una incoraggiante giurisprudenza, anche se solo nel campo civile. Adesso c’é da augurarsi che il Ministero della Difesa non si opponga anche in questo caso e che riconosca ai familiari di Valery Melis quel che gli è dovuto. Valery Melis, è uno dei tanti militari, almeno 200, che hanno perso la vita per possibile contaminazione da uranio impoverito e sono  tantissimi i ragazzi che continuano a soffrire nel silenzio. Si parla di almeno 1500 malati sparsi in tutta Italia, in particolare al Sud.

 

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