UNA STORIA DI ORDINARIA QUOTIDIANITÀ CHE NASCONDE IMPERCETTIBILI CREPE: CARMELO AINI E IL SUO LIBRO “FRANK”

Carmelo Aini

Nei labirinti della mente umana si nascondono disagi e mostri invisibili, in questo romanzo, Frank – Edizioni Amicolibro, Carmelo Aini ci porta a diventare spettatori partecipi della vita di un uomo schizofrenico.

Chi è Luca? Luca appare come una persona comune, ma dietro la facciata di normalità cela un’anima tormentata, segnata fin dalla sua infanzia da profonde inquietudini abilmente camuffate.  La coesistenza delle molteplici sfaccettature della sua personalità lo porta gradualmente a riconoscere la sua unicità. Nell’ambito lavorativo, in qualità di docente universitario di informatica, riesce a dissimulare con arguzia le sue particolarità caratteriali, mantenendo un’immagine impeccabile. Mentre su quello strettamente personale e sentimentale le sue contraddizioni emergono con maggiore evidenza, rendendo più difficile mascherare completamente le sue complessità caratteriali.

La storia di un uomo che lotta con se stesso. Riuscire a rapportarsi con se stesso è un compito improbo. Luca vive in un costante equilibrio tra la sua facciata pubblica e quella più intima, nella quale paradossalmente si trova più suo agio. Consapevole di dover celare certi suoi atteggiamenti, si destreggia abilmente nel suo quotidiano, a scapito però di una serenità che sembra sempre sfuggirgli.

Le ombre si manifestano all’improvviso? La fine del matrimonio e la conseguente separazione dalla moglie, rappresentano per Luca un punto di rottura irreversibile e il drammatico crollo delle sue certezze. I demoni, che per anni aveva tenuto a bada, emergono con forza, travolgendo la sua quotidianità e condizionando pesantemente il suo vivere. Incapace di resistere, cede su tutti i fronti arrendendosi alla parte “cattiva” della sua mente che lo costringe a seguire sentieri irti di negatività, allontanando definitivamente la sua esistenza reale.

A volte l’amore salva, altre condanna. Nei rapporti con le sue donne, l’amore ha inizialmente rappresentato un’ancora di salvezza, proteggendolo dal cedere costantemente ai suoi fantasmi, producendo benessere al suo animo e regolarità alla sua vita. Salvo poi, alla conclusione traumatica di quei rapporti, farlo crollare in abissi di disperazione che amplificavano i suoi problemi mentali, acuendo le sue fragilità mentali.

Facendo un bilancio della sua storia, l’amore lo ha tanto salvato quanto condannato allo stesso tempo, in un equilibrio drammaticamente perfetto tra luce e oscurità. 

Quando possiamo dire che siamo “normali”? La normalità è un concetto profondamente soggettivo; un’entità, se così possiamo definirla, modellata dall’individualità di ciascuno. Per taluni, essere “normali” si riduce a mostrare una facciata esemplare e corretta, ostentando logica e coerenza. Per altri, invece, la normalità risiede nell’espressione autentica di sé, nel mostrare senza filtri pregi e difetti, luci e ombre. Ognuno dei due casi, pur nella diversità degli atteggiamenti, risulta coerente e perfettamente ordinario. 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *