SANT’ANTONIO ABATE NELLA STORIA E IN SARDEGNA: IL 1° MARZO AL CENTRO SOCIALE CULTURALE SARDO DI MILANO

Sant’Antonio Abate nella storia e in Sardegna

conversazione con il Prof. Carlo Gelmetti

Sabato 1 marzo 2025 – h. 18.00

presso la sede del Centro Sociale Culturale Sardo (CSCS)

Piazzale Santorre di Santarosa 10 – 20156 Milano.

Sant’Antonio Abate occupa una posizione di assoluto rilievo nella nostra storia. Dai primi secoli del Cristianesimo, il nostro santo è stato considerato come il taumaturgo per eccellenza e quindi colui che poteva curare le malattie del corpo e dello spirito, che poteva proteggerci dal fuoco e curare i nostri animali. Dunque, si può immediatamente capire quale sia stata la sua importanza per molti secoli in cui la medicina poteva ben poco, le case erano di legno e gli animali domestici e quelli di allevamento erano il sicuro sostentamento di quasi tutta la popolazione. La capacità di controllare il fuoco si è così legata alle antichissime usanze della festa del fuoco che segnava (e segna) la fine del giorno più buio dell’anno e quindi la speranza di nuova vita. In Sardegna, col termine di Sant’Antoni ‘e su fogu, si identifica la festa tradizionale durante la quale si accendono grandi fuochi (Su fogadoni) in molte città e paesi dell’isola per celebrare il solstizio d’inverno e ricordare un’antica leggenda sarda che rielabora il mito di Prometeo. Ma, in Sardegna c’è di più!

Nel giorno della festa del Santo, tutta la comunità si attiva nella sua celebrazione. Ed allora, se gli uomini si impegnano nella preparazione del fuoco e in quella del successivo carnevale (i mamuthones, certo ma anche i boes e i merdules), le donne preparano con cura i pani e i dolci (Su pane ‘e Sant’Antoni, Su pane’e saba, Su Pistiddu e Sos Pabassinos) dedicati specialmente alla festa. La persistenza di queste tradizioni è la testimonianza di un desiderio del sacro che identifica e cementa la comunità sarda da sempre ed è un esempio di civiltà per tutti.

(Carlo Gelmetti)

* Carlo Gelmetti è Professore Ordinario F.R. di Clinica Dermatologica dell’Università Statale di Milano ed è stato anche Direttore della Clinica Dermatologica dell’Ospedale Maggiore “Policlinico” di Milano.

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