Olimpia Grussu
di PIER BRUNO COSSO
Copenaghen è il paese delle favole, fatto dai sogni e dai freddi venti del nord. È sorriso infantile, incanto, è lasciarsi rapire dalla Sirenetta e dai canali con le case che cannoneggiano sempre colori vivaci.
Copenaghen è distanza siderale da tutto ciò che si vede in Sardegna; e non ti giudica, e non la puoi giudicare: lei ti accoglie. Copenaghen sa anche di isola, perché chi è nato nella nostra terra, quando sta bene, si sente come in un’isola.
Così passeggiando nel centro storico, tra mare scuro e leggenda, puoi ritrovare una casa antica con le travi di legno dove campeggia un’insegna nera: “La vecchia signora, ristorante pizzeria, forno a legna”. Ma è scritta in italiano, ti sorprendi. Come è arrivato qui uno scampolo d’Italia?
Ma la sorpresa più grande ce l’hai dopo che varchi la porta, quando ti investe un’atmosfera con l’aria di casa. Non è un ristorante, è la forma di un sogno; il sogno di una coppia di Mogoro che ha trapiantato lì l’impatto travolgente dei nostri sapori. Olimpia Grussu e Achille Melis hanno portato ad alti livelli internazionali una prestigiosa realtà culinaria con un cuore che batte in sardo. Anzi due realtà prestigiose: perché è loro anche il famoso ristornate “San Giorgio”.
Dal cuore della Sardegna a Copenaghen non è stato un viaggio, è stato un’ipotesi di cambiamento di vita; è stato mille volte la parola “coraggio”. Come per i tanti di noi che sono andati al di là del mare.
Ce lo racconta Olimpia, amica di TOTTUS in Pari, che si è prestata a mettersi in gioco rispondendo alle nostre domande.
Olimpia, cuore, passione, accoglienza, isola, isola madre, madre di tutto quello che fai: sono i sentimenti, la tua profonda cultura, che ti hanno fatto fare così tanta strada nella vita? Si Pier Bruno, è proprio così. Hai riassunto nella tua domanda tutte le componenti che mi hanno portato a fare così tanta strada nella mia vita, che mi hanno portato ad essere la donna che sono oggi. Un filo invisibile con la mia terra, che mai si spezzerà e che è stato il filo conduttore in tutti questi anni di lavoro e di vita qui in Danimarca.
Ripensa a quel giorno di tanti anni fa quando hai lasciato la Sardegna per venire in Danimarca. Chiudi gli occhi, rivediti come in un film in bianco e nero: hai messo nella valigia grandi speranze, fortissimi sogni e qualche preoccupazione… immagino… e poi tutta la determinazione di una donna sarda. Rientra dentro l’emozione di quel viaggio: hai anche versato una lacrima? Era un giorno di Aprile del 1985, ma il ricordo di quella giornata è ben chiaro nella mia mente. Avevo compiuto da qualche mese 25 anni, ero una ragazza carica di sogni e di aspettative, ma lasciare la mia terra e i miei affetti è stata una scelta tutt’altro che semplice! Da una parte Copenaghen con il suo dinamismo e le opportunità che offriva e dall’altra la mia Sardegna, il richiamo delle radici, il calore del sole mediterraneo che scalda l’anima e la vita che scorre più lenta e autentica. La mia è una storia di coraggio, di adattamento, ma anche di un legame indissolubile con le mie origini. Ho sempre pensato che qualunque sia stata la scelta, sarebbe stata comunque il risultato di un amore profondo per la mia terra, per la mia famiglia e per la vita che ho costruito. Quel giorno ho versato più di una lacrima, un mix di emozioni contrastanti, le stesse che rivivo ogni qualvolta che lascio la mia terra.
Tieni ancora gli occhi chiusi, come noi, perché con te stiamo facendo un viaggio emozionale. E ora siamo a Copenaghen, in quella mattina che sei uscita di casa, come sempre, per andare ad aprire il tuo ristorante: ma quella mattina, all’improvviso, hai capito che ce l’avevi fatta, che la tua avventura ti aveva portato l’anima in salvo. Immagino i tuoi passi nel selciato del centro storico, con quel po’ di freddo che pizzica le guance, e un cielo terso disteso all’infinito che si riflette nel tuo sguardo finalmente soddisfatto e sereno perché quello era il giorno che avevi capito che avevi superato il traguardo. Tanta fatica fatta, tanta strada ancora da fare, ma sotto quel cielo cobalto e l’aria gelida del mare del Nord in un attimo hai visto chiaro, hai visto che finalmente potevi dire che ce l’avevi fatta. Chi hai ringraziato, oltre le tue emozioni? Fare un riassunto di 40 anni di vita da emigrato “all’estero” è un’impresa ardua. Guardando indietro posso dire con serenità, che sono grata a me stessa di aver trovato il coraggio di lasciare la strada vecchia per la nuova, con la speranza di un futuro migliore, pur consapevole dei tanti rischi possibili. Devo tanto a mio marito Achille, che è stato il motivo principale che mi ha portato dove sono oggi. Imprenditore, marito, splendido papà, complice e amico, è lui la colonna portante della nostra famiglia, insieme ci completiamo, ci confrontiamo e ci sosteniamo a vicenda, l’uno la spalla dell’altro, lavorando sodo ogni giorno.
So che quando puoi sei sempre disposta a dare una mano a chi viene dalla Sardegna. Lo so per certo, potrei fare i nomi di ragazze e ragazzi che hai quasi adottato sentimentalmente e accompagnato per mano nel difficile percorso di espatrio. Non è solo ospitalità, questo è amore per la tua terra e per le persone, è spirito libero, è indipendenza culturale. Vorrei capire lo stato d’animo, la molla interiore, di chi riesce ancora, nonostante i tempi, a compiere gesti così belli. Più senti nostalgia, più hai voglia di pensare alla Sardegna. Più pensi alla Sardegna, più hai voglia di coinvolgere gli altri sardi, anche quelli che vivono migliaia di chilometri lontano e che arrivano a Copenaghen con tanti sogni e speranze. Un po’ mi ci rivedo, l’Olimpia ragazzina che 40 anni fa decise di lasciare tutto: amici, famiglia e anche parte di me stessa. Mi fa molto piacere dare una mano a chi viene dalla Sardegna, perché è un modo per tenere un filo conduttore con la mia terra, attraverso le parole e la condivisione di esperienze di persone completamente diverse da me, tra sorrisi e tristezza per la nostalgia della nostra amata Isola
Pensa a qualcosa di sardo che ti manca. A qualcosa di astratto che nelle sere invernali di poca luce troppo presto, ti copre con un velo di nostalgia. Cosa c’è laggiù nella nostra Isola, che ha messo radici in un piccolo angolo che illumina una parte di te? Ogni decisione, ovviamente porta con sé promesse e sacrifici, gioie e rinunce. E la rinuncia più grande è stata lasciare la nostra Sardegna, il mio paese di origine, Mogoro, un piccolo paese dell’entroterra. Copenaghen è la certezza, è il presente, Mogoro così come tutta la Sardegna, è cuore, è famiglia, è sole, è passione, è un amore viscerale per il territorio. Per questo ogni giorno, nel mio lavoro, mi impegno a mostrare la versione della Sardegna che mi porto dentro.
Nel tuo ristorante “La Vecchia Signora” si respira un’aria sarda trapianta in Danimarca. Forse è danese nelle linee pulite con la delicatezza di colori pastello, o nelle tipiche costruzioni in legno, armoniche e razionali, o soprattutto nella leggenda che racconta di quando nel cortile lo scrittore Andersen abbia incontrato una piccola fiammiferaia, ispiratrice della celebre favola. Danese, nel freddo delle giornate maledettamente corte del grande nord; danese fuori della porta. Perché una volta dentro esplode l’empatia, l’abbraccio dell’ambiente che sa di sardo nel calore. Non ci sono nuraghi appesi al posto dei lampadari, non servirebbero; vince su tutto l’accoglienza umana, l’affetto incondizionato di un ambiente familiare che fa sentire aria di casa. E anche questo non è per caso. Lo componi tu tutti i santi giorni che gli dei normanne mandano nel regno di Danimarca. Hai innestato la nostra cultura creando un meraviglioso piccolo miracolo. “La Vecchia Signora” è casa, è far sentire i nostri clienti “a casa”. Poter regalare un’esperienza culinaria di un certo livello unita ad un ambiente familiare è il nostro principale obiettivo. La Vecchia Signora è proprio questo, un ambiente che sa d’Italia, che ci abbraccia e ci scalda come il calore italiano, dalle fredde giornate danesi. Qui qualsiasi cosa parla della nostra terra, della cucina: i sapori, i profumi, gli arredi e i piccoli dettagli.
I piatti preparati con amore sono cultura. Ma tu la cultura la intendi a tutto tondo. Ospiti la cultura, fai cultura a Copenaghen, anche con il circolo dei sardi “Incantos”. Hai ospitato tante scrittrici e scrittori (anche me, e ne approfitto per ringraziarti pubblicamente), e non è poco. Hai organizzato grandi eventi connessi con la nostra Isola. Sono passati di lì personaggio famosi come Geppi Cucciari, o Dori Ghezzi, e altri grandi. Anche queste sono emozioni che hai portato a Copenaghen perché connettono con la Sardegna; sei riuscita per te stessa, e per i sardi che sono lì, ad annullare le distanze? La voglia di ritrovarsi, di ricordare momenti di “vita sarda”, di annullare le distanze mi ha dato la forza di istituire il circolo dei sardi “Incantos”, un piccolo angolo di Sardegna oltremare. Per far nascere un circolo bisogna avere, tanta passione e tanta nostalgia, ma ci vuole innanzitutto tanta testardaggine, cosa che, da sarda doc, di certo non mi manca! “Incantos” è il mio orgoglio, abbiamo realizzato e soprattutto abbiamo in programma per questo 2025, tantissimi grandi eventi. Portare la Sardegna a Copenaghen, è il mio primo obiettivo.
«La Vecchia Signora è il nome del ristorante, non sono io!» Dici sorridendo d’ironia dentro lo schermo del televisore. Anche questo mettersi in gioco senza prendersi troppo sul serio trovo che sia fantastico, intelligente, e molto raro. Però sei tu, senza finzioni! Alludo al celebre programma televisivo “Little Big Italy” condotto da Francesco Panella, dove si fa una sorta di gara sulla qualità tra i ristoranti italiani all’estero, e nella puntata dedicata a Copenaghen voi avete vinto alla grande. Una fantastica soddisfazione, complimenti, però ti chiedo: ti sei sentita arrivata? Assolutamente no, è stata una esperienza divertente e mi ha fatto estremamente piacere che il nostro ristorante sia stato selezionato per la partecipazione del programma. Ci ha dato altra visibilità, oltre a quella che già abbiamo acquisito negli anni.
Ma poi sono tante le soddisfazioni, i premi e le segnalazioni conquistate da “La Vecchia Signora”. Va spiegato inoltre che tuo marito, il famosissimo chef Achille Melis, con il suo ristorante “San Giorgio” è sempre segnalato dalle guide più prestigiose tra i migliori ristoranti italiani nel mondo. Allora ritorniamo, ancora a occhi chiusi, a quel giorno che siete partiti da Mogoro: abbandonare terra e certezze ma anche dubbi, per volare leggeri verso i sogni, che non è per niente facile: ma ti chiedo voi adesso vi sentireste di consigliarlo a una giovane o un giovane? Quel mollo tutto e ci provo da un’altra parte, succeda quel succeda, ne vale la pena? Quell’emozione di sentirsi un eroe in viaggio verso l’ignoto, quanto costa al cuore? È difficile esprimere in poche parole cosa mi spinse all’età di vent’anni a lasciare il mio paese. Vivo all’estero, dove lavoro e dove mi sono fatta una famiglia. Viviamo in una terra che chiamiamo familiarmente “Casa” anche se per noi genitori, non sarà mai esattamente come la nostra terra di origine. Eppure, nonostante la stabilità acquisita, il richiamo della Sardegna si fa sempre più forte, Il calore degli abbracci della famiglia, il profumo inconfondibile della macchia mediterranea, il sapore unico del mirto condiviso con vecchi amici
Grandissimi Olimpia e Achille persone meravigliose e accoglienti sia nel lavoro che nella vita privata e con una bellissima famiglia ❤️
Un abbraccio ad Olimpia da Trento, complimenti per le belle risposte e, come sempre, complimenti a Pier Bruno Cosso per la capacità di formulare domande avvincenti 👏👏👏
Grazie Pier Bruno per la bellissima intervista, ma soprattutto grazie di cuore per la possibilità che mi hai offerto di raccontarmi e di far conoscere ai lettori la mia storia di emigrata sarda a Copenhagen! Per me è stato un vero piacere ripercorrere insieme a te le tappe che mi hanno portato ad essere la donna che sono oggi!
Bellissima Olimpia ❤️
Complimenti
STREPITOSA OLIMPIA 🥰🥰🥰🤗🤗🤗
Quando hai una zia famosa❤️🥰 Bellissima intervista da leggere fino alla fine 🤩
Bravissima complimenti
Eccellenti !!!!
i miei complimenti
Bravissima cara Olimpia🥰
BRAVISSIMA
Complimenti!!!
Bravissima!
Un abbraccio ❤️😘
Complimenti Olimpia 🥂😘
Bravissima ,Complimentiii Olimpia 👏👏
Bravissima cara Olimpia – e sei bellissima 👏
Bravissimi Olimpia e Achille
Complimenti e un abbraccione a te e ad Achille