SINISCOLA RENDE OMAGGIO ALLA SUA CENTENARIA: FRANCESCA PAU E I RICORDI DI UNA VITA TRA FAMIGLIA E LAVORO

Francesca Pau

di LUCIA BECCHERE

Il 5 giugno scorso Francesca Pau di Siniscola ha festeggiato i suoi 100 anni di vita. Nata nel 1924 da Speranza Useli casalinga e Salvatore Pau (noto Ghighina) pastore, terza di sette figli, ha conseguito la quinta elementare, cosa non scontata per quegli anni. Amava tanto studiare e, pur non avendo potuto proseguire gli studi, scriveva e leggeva molto bene.
Ha conosciuto il futuro marito, Canzio (Venanzio) Contu, classe 1910, il giorno in cui si è presentato dai suoi per chiedere la mano della sorella maggiore Pasqualina, ma dopo aver visto Francesca, ha orientato subito la sua scelta su di lei che, in seguito, più volte e con orgoglio, racconterà questo fatto ai figli. Il padre del giovane era un commerciante venuto da Ierzu a Siniscola per vendere vino il quale, dopo aver conosciuto Lucia Usai, l’aveva sposata e non era più andato via dal centro baroniese.
Canzio, maggiore di Francesca di 14 anni, “era bello, alto con due occhi immensi, inoltre aveva un buon carattere”, lei si è subito innamorata di lui e per tutta la vita la loro unione si è rivelata vincente perché edificata sull’amore.
Fin da ragazzo ha appreso uno dei mestieri più antichi del mondo, il panettiere. Esperto conoscitore di ogni fase di lavorazione, subito si è messo a lavorare in autonomia avviando il primo panificio del paese e ben presto “il pane di Canzio” fu noto e apprezzato da tutti per la bontà del gusto e la qualità del prodotto, mentre Francesca, per circa 40 anni, ha gestito un negozio alimentare al centro. Dal loro matrimonio celebrato nel 1946 sono nati quattro figli, oggi solo i due maschi sono viventi.
“Ci siamo voluti sempre un gran bene – racconta con voce flebile la nostra centenaria -. abbiamo lavorato entrambi per mandare avanti la famiglia con amore e onestà. Ai figli abbiamo insegnato l’educazione e il rispetto verso tutti e soprattutto il valore della pace, condizione necessaria per una vita serena. Ho perso mio marito nel 1966 per un male incurabile quando Luciano, il figlio più piccolo, aveva solo 11 mesi”.
Francesca Pau ha sempre amato il ricamo e il lavoro all’uncinetto, ha realizzato centrini, tovaglie, tende, pizzi e tanto altro con disegni vari che riproduceva dalle riviste in voga, diversi anni orsono i suoi lavori sono stati ammirati durante una mostra organizzata dalla Professoressa Mirella Fenu nella sede del comune di Siniscola.

Francesca Pau col figlio Luciano a ds, don Fabio Ladu e don Antonello Tuvone

Era credente e, finché le forze glielo hanno consentito, ha frequentato la chiesa. Da due anni è allettata, a seguito di una banale scivolata ha riportato la frattura del bacino che la costringe all’immobilità, tuttavia è molto vigile e collaborativa e non presenta nessuna défaillance afferente alla sfera cognitiva. La mattina si sveglia alle sei, amorevolmente accudita dal figlio Luciano e dalla moglie Mariantonietta che provvedono ad ogni sua necessità. Si nutre con piacere, all’infuori della carne, gradisce ogni cosa.
“Mia madre – afferma Luciano 59enne, carrozziere – è stata sempre molto buona, “menzus de gai non beni bene”, generosa coi bisognosi e affettuosa con tutti. Accoglie col sorriso numerose visite, felice di stare in compagnia. Non crea nessun disturbo. E’ molto paziente, non si lamenta mai e per qualsiasi attenzione nei suoi confronti ringrazia sempre”.
Come ha trascorso il giorno del suo 100esimo compleanno?
“Circondata dall’affetto di amici e familiari, felice di ricevere la visita di don Fabio Ladu, don Antonello Tuvone e del sindaco Gian Luigi Farris che, a nome dell’amministrazione comunale, le ha consegnato una targa “con gli auguri da parte di tutta la comunità per i suoi cento anni”.
Cosa augura a sua madre?
“Lunga vita ancora, “comente Deus cherete. Preco chi mi la lassete galu a metas annos”.

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