CAGLIARI, ‘PIANO LUCIDO’ SOLO IN PARTE: SCONFITTA DI MISURA ED IMMERITATA PER 1-0 DEI ROSSOBLU A FIRENZE

Sconfitta al Franchi. Immeritata. Perché il Cagliari ha giocato alla pari di una delle migliori squadre del campionato. Però il dato oggettivo è che, dopo aver subito la poi rete di Cataldi al 24′ , la squadra sarda, pur esercitando una notevole pressione, non si è resa decisamente pericolosa. E la Fiorentina, in questo modo, è andata a vincere una “partita sporca”. Il Cagliari, comunque, rimane a 14 punti, davanti al Lecce perdente con la Roma. Ed avendo dietro ancora Monza e Venezia, che chiudono la classifica. Partita giocata contro una delle migliori squadre del campionato, che veniva da ben sette vittorie consecutive. Il Cagliari ha fatto paura. La Viola, dal canto suo, ha “lucrato” sulla rete di Cataldi. Capitalizzando tutto. Il Cagliari, dal canto suo, è stato molto più pericoloso. Portando anche ad un finale di gara molto concitato, causato anche da una direzione di gara, da parte del signor Piccinini, tutta da rivedere. Non avendo recuperato alcun minuto delle tante perdite di tempo verificatesi soprattutto durante i cinque minuti di recupero decretati al termine del secondo tempo regolamentare. Venendo al commento tecnico della gara, si può liberamente scrivere che il risultato più corretto sarebbe stato il pareggio. La Fiorentina non ha costruito quasi nulla. Il Cagliari, d’altro canto, non ha trovato il gol in un tempo in cui ha costruito. Si è trattata di una partita giocata su un piano tattico esasperato. Bene dal Cagliari. Ed è per questo che, per la squadra di Nicola, possiamo parlare di un “Piano lucido” da realizzare progressivamente. Prima con l’entrata in partita. E, poi, alla ricerca del “blitz”. Che, però, purtroppo, non è riuscito anche per l’oggettiva, evidente difficoltà di affiancare, davanti, un uomo a Piccoli. Nel caso odierno, l’ingrato compito era capitato a Viola, autore di una prova alquanto opaca. La rete viola è nata da una sua distrazione. È la difficoltà del Cagliari a proporre un gioco, soprattutto quando gli avversari si presentano aggressivi. E coloro che giocano al fianco di Piccoli hanno questo handicap. Con l’aggiunta dei trequartisti che hanno spesso difficoltà a “fare filtro”. Sta’ mancando la qualità ed è un po’ mancato anche Gaetano. Con Nicola che, nonostante tutto, era partito provando un 4-4-2 classico. E si è trattato di uno degli elementi su cui il mister sta lavorando nel preparare al meglio la partita. Sulle fasce laterali più avanti. Nicola non si fida dell’atteggiamento degli esterni di attacco come Luvumbo. Di cui, però, non si può fare a meno. Perché, comunque, l’ingresso in campo dell’angolano ha cambiato sensibilmente l’assetto tattico della Fiorentina. Perché Luvumbo è entrato con un atteggiamento tattico positivo. Il Cagliari, stando a questa “lettura” tecnica, avrebbe bisogno di attaccanti che si dovrebbero adattare a fare i difensori. E non viceversa. Oltre alla leggerezza della linea mediana. Questa lettura fa’, comunque, parte di una prestazione positiva del Cagliari. Che è partito con prudenza. Perché, contro certe squadre, non è certo facile giocare con spavalderia. La differenza è nella qualità dei giocatori. Non ci si può permettere un Luvumbo od un Felici per 90 minuti. La squadra avrebbe bisogno di un centrocampista “tuttocampista”. Che manca. In ogni caso scriviamo di una squadra che ha retto il confronto con una compagine di altissimo livello, giunta ora alla sua ottava vittoria consecutiva. Anche il Cagliari, però, occorre ribadirlo, ha avuto il suo “cambio di strategia”. Dopo le famose cinque partite che l’avevano quasi portato sull’orlo del tracollo. Ora la salvezza è diventata parola prioritaria. E ciò ha ridato fiducia alla squadra, che, anche a Firenze, è scesa in campo con la voglia di vincere. Facendo degli “step”. Graduali. E’, questa, una realtà che piace. Di un Cagliari “operaio”. Che fa le cose in grande. Gradualmente.

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4 commenti

  1. Giriamo pagina

  2. Quel numero 2 con i capelli chiari ..al 60esimo doveva lasciare il campo espulso per seconda ammonizione ..ma l’amico PICCININI era di altro avviso ha fatto finta di non sentire che DODO lo mandava a quel paese e si e’ girato dall’altra .
    Gli arbitri italiani sono influenzati dalle squadre con i soldi e questo di PICCININI lo sapevamo già che ci avrebbe bastonato..infatti ..ne siamo usciti con le ossa rotte ma sempre a testa alta ..

  3. Si bisogna girare pagina, però intanto ci anno fregato anche questa volta perché anche se pochi ne anno parlato il gol Era in netto fuorigioco

  4. Luigi Nardelli

    Senza cattiveria bisognerebbe lottare come dei leoni. Così non si può giocare….. ❤️💙

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