Ritratto del Barone Filippo Vivanet di Giovanni Marghinotti
a cura di ORNELLA DEMURU
Nato a Cagliari, si laureò in architettura alla Facoltà di Filosofia e Belle Arti dell’Università di Cagliari, ateneo presso il quale divenne docente di matematica; si dedicò prevalentemente a studi e ricerche di carattere storico-umanistico, interessandosi in particolare alla Sardegna in età antica e medioevale.
I suoi scritti, in cui sono annoverate anche diverse poesie, spaziarono in più campi della cultura.
Svolse anche l’attività di archeologo, diventando dirigente del Museo di Cagliari e Soprintendente ai beni archeologici della Sardegna.
In questo ambito, benché si fosse segnalato come il primo a sperimentare l’archeologia subacquea in laguna – nel 1891 scoprì, infatti, un importante sito proprio con quel metodo nella laguna di Santa Gilla, non godette di buona fama negli ambienti scientifici internazionali, per via di una politica non attenta ai furti che si erano verificati negli scavi e di interpretazioni di epigrafi non sempre puntuali e filologicamente corrette, come segnalò più volte il Mommsen.
A ciò si unì, peraltro, la difesa ad oltranza delle tesi e delle documentazioni prodotte da Pietro Martini in relazione alla veridicità dei codici e delle Carte di Arborea, che invece si rivelarono il frutto di una nota falsificazione.
Fu consigliere comunale di Cagliari e vicepresidente del Consiglio provinciale dello stesso capoluogo sardo.
Filippo Vivanet muore a Cagliari l’11 giugno 1905.
Il noto Palazzo Vivanet nel quartiere di Stampace a Cagliari prende il suo nome perchè fu costruito su committenza dei fratelli Antonio e Filippo Vivanet nel 1893-95 in una zona nevralgica, prospiciente la stazione ferroviaria.
Il progetto dell’architetto Cesare Picchi applica elementi stilistici neogotici alla tipologia del palazzo multipiano che abbraccia tutto un isolato. La sequenza di portici a sesto acuto è la prima applicazione del regolamento edilizio della città di Cagliari, che prevedeva la sequenza di porticati per il fronte della via Roma sul quale affaccia l’edificio.
L’architettura neogotica faceva così la sua comparsa ufficiale a Cagliari. L’edificio, con pianta a U sviluppata su tre piani, andava a occupare una preminente posizione lungo l’asse stazione-centro città, ed inaugurava l’assetto porticato che la via Roma assumerà nei primi anni del Novecento, proseguito dal nuovo Municipio.
Il rivestimento in cotto a vista, usato in senso decorativo negli spigoli dei corpi e nelle ghiere degli archi a sesto acuto delle monofore e bifore, mostra ancora sul prospetto principale i segni della ricucitura con nuovi mattoni avvenuta nel secondo dopoguerra, in seguito alla distruzione della sua parte centrale nei bombardamenti del 1943.
Già sede di un cinema-teatro e di un albergo, oggi l’edificio ospita una sede della Casa dello studente.
Opere principali
Gustavo Jourdan e la Sardegna, Tip. Timon, Cagliari 1861 (online)
Pietro Martini: la sua vita e le sue opere, Tip. Timon, Cagliari 1866 (online)
Della scultura in Sardegna, Tip. del Corriere di Sardegna, Cagliari 1875
Curiosità e ricerche storiche di storia subalpina, Tip. Azuni, Sassari 1876
La Sardegna nella Divina Commedia e nei suoi commentatori, Tip. Azuni, Sassari 1879
La colonizzazione della Sardegna, Cagliari, Tip. Commerciale, Cagliari 1893
Guida sommaria del R. museo di antichita di Cagliari, Tip. Commerciale, Cagliari 1899
La Sardegna negli archivi e nelle biblioteche della Spagna: memoria postuma, Fratelli Bocca, Torino 1906