‘VISIONI SARDE’ UN VIAGGIO CINEMATOGRAFICO IN ARGENTINA: IL 29 NOVEMBRE A LA PLATA CON IL CIRCOLO “ANTONIO SEGNI”

Dopo la riuscita tappa in Svezia, organizzata dal ComItEs d’intesa con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia a Stoccolma, Visioni Sarde volerà in Argentina.

Il meglio del cinema breve sardo sarà presentato questa volta all’interno della sede del Comitato Dante Alighieri di La Plata a cura del circolo “Antonio Segni”.

Juana Elisabet Signorini, giovane presidente dell’Associazione sarda, ha voluto la rassegna non solo per ritrovare le peculiarità storiche, ambientali e di costume dell’isola ma per gettare uno sguardo su tematiche di stretta attualità e di interesse universale perché frutto di narrazioni autoriali capaci di leggere e interpretare il proprio tempo anche se ambientate in Sardegna. Ciò a conferma che il cinema, oltre che strumento di riscoperta del territorio, è uno straordinario veicolo di approfondimento e riflessione culturale.

Alle ore 18 di venerdì 29 novembre  presso la Sede dell’Associazione Dante Alighieri Comitato di La Plata, Diagonal 73 nº 1555 la proiezione del cortometraggi sarà significamente preceduta dalle note di “Ambasciadores de Sardigna”, un video musicale  prodotto da Leonardo Marras presidente della Fondazione Maria Carta. È un toccante messaggio di unità e di fratellanza destinato a raggiungere il cuore di tutti i sardi; di quelli rimasti nell’Isola e di quelli di fuori.

«A manos tentas, istrintas impare, frades chin frades devimos istare». Una figura femminile, Maria Carta, attraversa le varie città del mondo abbracciando in un ballo tondo finale tutti gli emigrati sardi. Le parole di Angelo Curreli sono cantate da Maria Giovanna Cherchi. Il video è di Gaetano Garau, la musica di Gino Marielli dei Tazenda.

Seguiranno nell’ordine:

– “Giù cun giuali“di Michela Anedda. Stop motion in sardo. Due cugini diversissimi, trovano un modo per andare oltre le apparenze;

“Incappucciati, Foschi” di Nicola Camoglio. Produzione Italia/Svezia che analizzaquestioni di classe e di conflitto culturale nella Sardegna degli anni ’70. In parte è recitato in sardo;

– “La punizione del pretedi Francesco Tomba, Chiara Tesser. La furbizia di un cieco prevale sull’avarizia di un prete. Il cortometraggio unisce più lingue (italiano, logudorese lurese e gallurese) e attinge a un portfolio fisiognomico, estetico e culturale proprio di un territorio che sembra essere quasi immune al passare del tempo;

– “Quello che è mio“di Gianni Cesaraccio. Quattro malati terminali viaggiano in una assolata Sardegna armati fino ai denti, compiendo una rapina dietro l’altra. Sono ex soldati che si sono ammalati in missione. Dovranno superare i loro limiti e le loro paure per riuscire a dare dignità ai loro ultimi giorni;

– “Ranas“di Daniele Arca. Storia in lingua sarda di un viaggio iniziatico di due amici. Alcune sfide metteranno a dura prova il loro coraggio, la loro concezione di vita e il loro rapporto con la morte;

– “Dalia” di Joe Juanne Piras. Sara, una bimba di 7 anni, viene ritrovata nel bosco priva di sensi. È stata drogata e abusata. È il caso più difficile che Dalia, psicologa infantile dalla vita semplice, abbia mai affrontato. Capirà molto presto che fare i conti con i traumi rimossi ha un prezzo molto alto da pagare.

– “Spiaggia libera“di Ludovica Zedda. Cortometraggio incentrato sul confronto generazionale tra padre e figlia;

Ti aspetto qui“di Gabriele Brundu. Un bambino deve affrontare un evento traumatico che mette a dura prova la sua giovane vita. Dialoghi in sardo sottotitolati in italiano;

– “Tilipirche“di Francesco Piras. Il passaggio di testimone da padre a figlio per la gestione dell’ovile di famiglia, con sullo sfondo una terribile invasione di locuste che divorano ogni cosa. Interamente recitato in sardo.

Il progetto Visioni Sarde è promosso e organizzato dalla Cineteca di Bologna, Sardegna Film Commission, con il sostegno finanziario della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Lavoro grazie al finanziamento  concesso al Circolo “G. Dessì”di Vercelli nell’ambito del programma annuale emigrazione 2023 di cui alla legge regionale n. 7 del 15 gennaio 1991 “Emigrazione”.

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