Alfredo Barrago
di UMBERTO BUFFA
La magia è arte come l’arte è magia, non a caso ho deciso di intervistare Alfredo Barrago al “Veryawy caffè” dove si svolge la mia mostra permanente di ritratti e personaggi incancellabili della nostra storia “Icone per Sempre”, prima di iniziare gli faccio i complimenti per il successo del suo ultimo spettacolo “REAL MAGIC EXPERIENCE” al Teatro Houdini, ma lui è curioso di vedere i tributi che ho dedicato al grande “Gigi Riva”, due artisti che si incontrano è già magico di suo.
Alfredo Barrago è un fuoriclasse della magia, famoso per la sua partecipazione a importanti programmi televisivi italiani, da anni ci regala nei suoi spettacoli illusioni, manipolazioni, mentalismi e sorprese sul filo del surreale, ma la sua missione principale è “provocare” e “stupire”. Il suo Teatro Houdini rappresenta un riferimento d’eccellenza in Sardegna per l’arte della magia e dell’illusionismo pensate, la sua è la prima scuola stabile di magia in Italia, tra le poche in Europa.
Illusionista, mago, prestigiatore, mentalista salto qualcosa? Direi Antropologo mancato! E c’è una ragione, chi fa il mio mestiere osserva talmente tanto le persone che poi si appassiona.
Da cosa nasce la passione per la magia Alfredo? Per rispondere ci vorrebbe uno scienziato! Non ho una spiegazione ma una inclinazione, credo di esserci nato.
Ti da più soddisfazione lavorare in TV o in un TEATRO? In Teatro tutta la vita. La Tv è una cosa finta, quella di oggi è meno bella di quando la inseguivo, adesso non la inseguo, qualche volta mi inseguono loro e qualche volta mi permetto il lusso di dire di no a qualche offerta.
Nei tuoi spettacoli ti piace coinvolgere il pubblico, quanto è importante? E’ fondamentale, la magia è un gioco di relazione con il pubblico, lo scopo è di intrattenere generando un sentimento di meraviglia.
Nel 1986 Pippo Baudo ti scrittura per “Fantastico 7, hai qualche aneddoto da raccontarci? Ti racconto una di quelle cose che fanno pensare, sono un po’ scettico, ma anche aperto a tutto e te ne parlo: Era il giugno del 1986 a 23 anni successe qualcosa di misterioso, in spiaggia facevo numeri di magia per attirare l’attenzione di una ragazza, a un certo punto la stessa, con un atteggiamento di sufficienza mi disse: “Ma tu non sei mica famoso, non lavori mica in televisione!” A quel punto sparai una balla: “Guarda che tra pochi mesi parto per Roma e farò “Fantastico 7” con Pippo Baudo!”. Non ci crederete, ma dopo quattro mesi ero veramente in televisione nel cast di “Fantastico 7”. Sarà la legge di attrazione?
Come sono cambiati gli spettacoli di magia negli anni? Ci sono delle basi classiche per cui la magia conserva le tradizioni, ma con tutte le tecnologie e i social, il pubblico è sempre a caccia di trucchi, allora bisogna inventarne sempre nuovi, come nella musica c’è il cantante e il cantautore io sono un “Magautore”.
I tuoi successi sono usciti oltre confine, ad esempio in Germania dove ti sei aggiudicato il quarto posto ai mondiali di magia, dico bene? Si è vero è successo nel 1996 a Stoccarda, in genere non mi piace la competizione, comunque è stata una bella esperienza.
Dove e da chi hai imparato tutto ciò che sai fare? In teoria sarei un autodidatta, però ci tengo molto a dire che prima di me in Sardegna c’è stato un Signore fantastico che oggi avrebbe 115 anni, il mago Cesello di Serrenti, aveva notato la mia passione, ne approfittavo per seguire i suoi spettacoli e mi prese subito in simpatia per la mia giovane età (avevo 14 anni) mi insegnò molte cose come l’atteggiamento sul palco e varie astuzie, aveva una figlia che abitava a Cagliari e veniva ogni tanto a trovarla, quando succedeva mi telefonava e ci davano appuntamento nella nostra panchina di Piazza Gramsci, passavamo un’oretta insieme, gli facevo un sacco di domande, era diventato il mio maestro.
Quante ore ti alleni al giorno? Minimo 2 ore, facendo numeri di manipolazione è molto importante tenere in allenamento le mani, quando sei nell’enfasi e stai creando nuovi numeri, le ore non si contano, vado a oltranza.
Scrivi da solo le sceneggiature dei tuoi spettacoli? Non le scrivo, spesso mi sveglio di soprassalto con delle idee, le provo da solo in Teatro e le fisso nella memoria, possono essere sceneggiature, semplici battute o approcci con lo spettatore.
Ti è capitato in qualche spettacolo che qualcosa sia andata storta? La risposta dovrebbe essere si, però poi non è andata proprio così perché i prestigiatori e gli illusionisti hanno sempre una o più vie di uscita, lavorando dal vivo devi prevedere in quanti modi il numero può andare male, ma soprattutto devono essere bravi a far si che il pubblico non si accorga di niente.
Nella metà dell’ottocento, il padre della magia moderna Eugène Robert-Houdin da cui prese il nome Harry Houdini in suo omaggio, aveva creato un suo Teatro per realizzare spettacoli totalizzanti. Nella storia della magia è successo solo due volte, credo di avere di fronte il secondo, dico bene? Certamente! Col Teatro Houdini riprendo l’avventurosa iniziativa del grandissimo Eugène Robert-Houdin con lo spettacolo “Real Magic Experience”.
Quanti numeri hai in repertorio? Non gli ho mai contati, sono moltissimi, tanti di questi sono figli.
E’ difficile fare il prestigiatore? La magia è una cosa complessa, con tutto il rispetto per i musicisti, loro possono concentrarsi solo sullo strumento, il prestigiatore, mentre usa le abilità manuali in maniera non visibile deve contemporaneamente relazionarsi con il pubblico. Credo che quello dei prestigiatori sia uno dei mestieri più difficili.
A che livello è la magia Italiana? E’ in grande sofferenza, perché rispecchia l’atteggiamento che oggi si trova in tutti i settori, la meritocrazia è scomparsa. Chi gestisce i campionati o deve scegliere chi deve rappresentare l’Italia nel mondo non rispetta le regole. Ti rivelo una cosa in anteprima, ci ho messo la faccia, ho denunciato questo sistema, ci sarà una sentenza, ne riparleremo quando avremo il provvedimento della Magistratura.
Cosa consigli ad un ragazzo che vorrebbe avvicinarsi al mondo della magia? Sarò sincero, il ragazzo che vuole semplicemente stupire gli amici con qualche numero di magia e senza aspettarsi niente, inizia bene, mentre quello che vuole fare il prestigiatore pensando di diventare bello, ricco e famoso non ci riuscirà facilmente, suggerisco di iniziare con un profilo basso pensando solo a stupire.
Dopo avere girato il mondo, riscuotendo grandi successi, oggi fai continuamente “sold out” nel tuo Teatro Houdini, che effetto fa? E’ una grande gioia, arrivano turisti da tutto il pianeta! Girare il mondo da fermo, è una bellissima sensazione.
Fuori dal palcoscenico chi è Alfredo Barrago? Sul palcoscenico vivo esperienze magiche e fantastiche, invece a riflettori spenti amo la normalità, come fare il genitore attento di mia figlia Ginevra, andare a fare la spesa e chiacchierare con il fruttivendolo.