Stefania Cuccu
di LUCIANO PIRAS
“Desaparecidos sardi in Argentina”: un progetto per ricostruire la storia dell’emigrazione sarda in Argentina e il dramma dei desaparecidos. Una vera e propria inchiesta internazionale, un reportage senza frontiere che vedrà impegnata la scrittrice Stefania Cuccu, insegnante e formatrice di Gesturi di casa a Roma. Sarà lei a raccogliere in un libro le vicende degli emigrati sardi nel Paese sudamericano, «sardi che oltre Oceano avevano immaginato di trovare la speranza e invece hanno perso gli affetti, i sogni e l’anima». «Donne che hanno investito sul futuro di figli e nipoti – sottolinea Cuccu –, che hanno lasciato le proprie radici per offrire loro una vita migliore, ma che hanno finito per non rivederli mai più. Storie che tuttavia in Sardegna sono ancora poco note e che con il loro carico di dolore e con la loro sete di verità, giustizia e speranza abbiamo il dovere di far conoscere, iniziando dalle nuove generazioni».
Finanziato dall’assessorato al Lavoro della Regione autonoma della Sardegna (attraverso i fondi Pae 2024), il lavoro di ricerca è in realtà parte di un progetto molto più ampio e articolato. Stefania Cuccu è chiamata a ricostruire il contesto storico dell’Italia a cavallo delle due guerre mondiali, necessario per comprendere appieno il fenomeno dell’emigrazione massiccia che ha portato tanti italiani, e tra questi tanti sardi, verso l’Argentina. A seguire i temi trattati saranno la nascita dei Circoli degli emigrati sardi (con un focus apposito ai meriti umanitari di un emigrato sardo in particolare: Cosimo Tavera) come pure la situazione storica dell’Argentina sul finire degli anni Settanta per poi affrontare il dramma dei desaparecidos.
«La storia dei nostri conterranei che hanno vissuto quel periodo, le storie di chi è stato catturato e rilasciato, e le storie di chi ha perso la vita per un ideale di libertà – spiega ancora Cuccu –. Le vicende processuali che hanno visto la Sardegna protagonista in prima linea, grazie all’avvocato Luigi Cogodi, nella lotta ai colpevoli della sparizione, e morte, dei nostri conterranei. Nessuno di loro è mai morto per sempre: oltre a vivere nel ricordo di chi l’ha amato, continuerà a vivere nel ricordo di chi conoscerà la sua storia e ne trarrà un esempio di coraggio, umanità e giustizia».
Il libro, non a caso, sarà distribuito soprattutto tra i ragazzi e le ragazze dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado della Sardegna, oltre che tra i Circoli degli emigrati sardi in Italia e nel mondo. Il progetto “Desaparecidos sardi in Argentina”, che prende il via proprio in questi giorni, sotto la regia di Elio Turis (coordinatore Fasi della circoscrizione Centro Sud), pone le sue fondamenta su un “gruppo di lavoro” che partecipa insieme al “mondo della emigrazione sarda organizzata” e che intende portare avanti tutte le attività necessarie per ottenere il riconoscimento di una “Giornata della memoria” dedicata ai desaparecidos sardi in Argentina. «Il “Giorno della memoria per la verità e la giustizia” è una ricorrenza laica argentina, celebrata il 24 marzo di ogni anno a commemorazione delle vittime della Guerra sporca – ricorda Stefania Cuccu –. Ricorre nell’anniversario del colpo di Stato del 1976, con il quale fu rovesciato il governo di Isabel Perón e instaurata la dittatura militare che avrebbe guidato il Paese sudamericano fino al 1983».
A causa della situazione economica e politica che regna oggi in Argentina, era impossibile, per il Circolo di Neuquén e Patagonia, presentare richiesta di finanziamento alla Regione Sardegna. È stato necessario, dunque, chiedere il supporto degli altri Circoli. Il Circolo “Quattro Mori” di Chatelineau Charleroi (Belgio) e il Circolo “Su Nuraghe” di Amburgo (Germania) «hanno accettato di aiutare gli amici dell’Argentina facendosi carico dell’organizzazione e della presentazione del progetto, realizzando così il risultato tanto desiderato di creare dei ponti tra le varie realtà dell’emigrazione sarda nel mondo, evidenziando il valore della solidarietà e della fratellanza, e il valore della identità che si rafforza anche narrando momenti non belli, crudeli ed atroci che molti dei “nostri” che non ci sono più non ci potranno raccontare».
Questi i Circoli capofila del progetto:
Associazione sarda “Quattro Mori” Chatelineau Charleroi-Belgio
Centro sardo “Su Nuraghe” Amburgo-Germania.
Questi i Circoli partner:
Federazione dei circoli sardi in Argentina;
Circolo sardo “Domus Sardinia” Neuquén e Patagonia;
Circolo associazione culturale sarda “Quattro mori” Livorno;
Circolo assistenziale ricreativo sardo “Grazia Deledda” Genk;
Circolo sardo “Antonio Segni” di La Plata Argentina;
Associazione culturale “Grazia Deledda” Aps Ciampino;
Centro culturale ricreativo sardo Rhein Main “Maria Carta” Francoforte;
Associacion italiana Sardegna Buenos Aires, Argentina;
Circolo sardo di Berlino e Sardisches Kulturzentrum;
Circolo associazione culturale “Shardana” Perugia;
Circolo associazione culturale sardi in Toscana Firenze.