di GIANRAIMONDO FARINA
Il Bologna vince e convince. Espugna l’ Unipol Domus ai danni di un Cagliari che, non é mai realisticamente stato “in controllo” del match. Due a zero perentorio. Senza appello. Con due reti per parte. Di Orsolini nel primo tempo. E do Odgard nella ripresa. Eppure i fattori per una gara coinvolgente ed intensa vi erano tutti. Fin dall’inizio. Da quando il tecnico sardo aveva pensato di “rivoluzionare” l’assetto tattico iniziale rispetto alle partite precedenti. Facendo entrare Obert e Zortea. Italiano, tecnico dei felsinei, dal canto suo, dà spazio iniziale a Miranda e De Silvestri al posto di Lykogiannis e Posh. In panchina, dopo tanto tempo, si rivede Ferguson. Cagliari e Bologna arrivano a questa sfida appaiate a nove punti. E gli ospiti con una partita da recuperare. Con riferimento ai precedenti si segnala come il Cagliari avesse vinto tutte e cinque le precedenti sfide interne in Serie A contro il Bologna: meglio era stato soltanto con l’Ascoli (sei vittorie tra IL 1980 ed il 2007) e con la Sampdoria ( otto vittorie tra il 1970 ed il 1980).Dal 1 luglio 2020, finito in parità 1-1, il resto delle sei sfide tra Cagliari e Bologna aveva visto sempre prevalere le compagini casalinghe con tre vittorie a testa. La vittoria degli ospiti ha sfatato anche questo “tabù”. venendo alla cronaca, il Cagliari di Nicola si presenta con un 3-4-2-1, cui risponde il 4-2-3- 1 del Bologna. Partita subito vibrante .Al 4′ la prima occasione da rete per i padroni di casa. Piccoli s’invola sulla fascia e tenta il cross. Lucumi devia, mettendo in difficoltà Skorupski, il quale, a sua volta, evita che la palla vada a carambolare sul primo palo. Con gli avanti sardi che non riescono a ribadire in rete. Per il resto, i primi minuti del Cagliari denotano come la squadra di Nicola sia entrata in campo con il “piglio” giusto. Con ritmi molto elevati. Poi è il Bologna a “prendere le misure” e ad assumere maggiore concentrazione. Ed al 17′ arriva la prima occasione per gli ospiti. Castro recupera palla al centro dell’ area. Passaggio ad Orsolini e conclusione di quest’ ultimo che impegna severamente Scuffet in angolo. Nella fase centrale della prima frazione di gioco si assiste ad un’ azione di gioco che, con pochi fraseggi, si sposta da una metà campo all’ altra. Senza che, però, le squadre si rendano realmente pericolose. Al 31′ è da registrare la seconda occasione da rete per il Bologna con Ndoye, autore, alla fine, di un’ ottima prestazione. Ricevuta palla, seve Orsolini che, però, spreca malamente con un tiro molto lontano dallo specchio della porta. Preludio della rete del vantaggio emiliano. Che arriva quattro minuti dopo. Al 35′. Con l’onnipresente Orsolini. Su assist dell’ altrettanto onnipresente Ndoye. Quest’ ultimo, dopo un vincente contrasto a centrocampo, imbecca Castro. Velo magistrale , e palla che giunge ad Orsolini: destro potente sul primo palo e Scuffet battuto. La reazione sarda non si fa attendere. E giunge al 39′. Con una grande azione di sacrificio di Piccoli. Il tutto per proteggere la palla dall’accorrente Lucumi. L’attaccante sardo, mentre calcia, cade sul primo palo. Skorupski, attento, devia in angolo. Al 42′ sono, invece, gli ospiti a rischiare il raddoppio con, nuovamente, Orsolini. Dopo un fraseggio prolungato, l’attaccante felsineo, perde l’occasione e la condizione per calciare direttamente a rete. Dopo un minuto di recupero concesso dall’ arbitro romano Fourneau, alla sua quarantatreesima presenza in A, le squadre vanno negli spogliatoi sullo 0-1 per il Bologna. Sostanzialmente si registrano poche occasioni da rete con un ritmo, comunque, molto intenso ed elevato.
Il secondo tempo inizia con il Bologna più intraprendente. Al 49′ occasione capitata sui piedi di Ndoye. Entra in area, cerca di superare Scuffet sul primo palo, ma il portiere friulano del Cagliari non si fa’ sorprendere e blocca a terra. Al 51′ arriva, invece, il raddoppio. Lucumi serve Ofgard che, con un tiro potente, di prima intenzione, sorprende l’estremo locale. Italiano, si sa’, come d’altronde anche Nicola, è un mister che “carica” i suoi e ci mette agonismo. Qualche volta andando anche “sopra le righe”. Come quando, al 53′ , in un momento di pausa, viene sorpreso mentre stringe Castro per spiegargli le sue intenzioni. Al 54′ ancora Bologna. Ndoye, particolarmente ispirato appare chiaramente come il “perno” di tutte le azioni offensive felsinee. Dal 58′ all’80 circa, a “salire in cattedra” è il Cagliari. Nel tentativo, questa volta più disorganizzato e “disperato” di recuperare il match. Si parte, appunto, dal 58′ con una doppia occasione da rete. Prima Gaetano, in area piccola, si gira e conclude. Il tiro, deviato, diventa pericoloso, con Skorupski che si rifugia in angolo. Sugli sviluppi del corner ci prova Marin dalla linea di fondo. Ma il numero uno ospite è ancora pronto a respingere. A questo punto, proprio per tentare di raddrizzare la partita quanto prima, Nicola sceglie di anticipare il triplo cambio, rivoluzionando, quindi, l’impostazione tattica iniziale. Al 59′ entrano Lapadula per Viola, Felici per Zortea, Adopo per Prati. Ora il Cagliari schiera tre attaccanti. I rossoblù sembrano crederci maggiormente, sostenuti dal calore dei tifosi. La squadra diventa ancora più “a trazione anteriore” al 73′, con gli ingressi di Luvumbo per Gaetano e di Augello per Obert. Il Cagliari è all’ “arma bianca”. Il Bologna rischia di subirne le folate poi,a partire dall’ 80, riesce a “prenderne le misure” e, dopo i tre minuti finali di recupero, a portare a casa l’intera posta in palio. In virtù di questo risultato il Cagliari rimane “inchiodato” al quindicesimo posto, con 9 punti, assieme al Verona. Uno in più del terzultimo posto, occupato dal Lecce vittorioso proprio sugli scaligeri.
Con un allenatore che non serve e 4 mentecatti in campo,dove si vuole andare?