BIOGRAFIA DI UN SOPRAVVISSUTO A SE STESSO: GIANFRANCO GABRIELE PINZUTI IN UN LIBRO RACCONTA IL CORAGGIO DI UN ADOLESCENTE

Gianfranco Gabriele Pinzuti

Presentato presso la biblioteca di Monteclaro, a Cagliari, sabato 12 ottobre, la prima opera di un giovane cagliaritano: Biografia di un sopravvissuto a se stesso – Edizioni Amicolibro.

Gianfranco Gabriele Pinzuti si mette a nudo, raccontando con coraggio le difficoltà affrontate.

Gabriele, un libro che dimostra come il coraggio di raccontarsi sia terapeutico. Perché hai sentito l’esigenza di confrontarti con il lettore? Premetto che non era nei miei piani pubblicare la mia storia e renderla di dominio pubblico. Rileggendo quanto avevo scritto (un po’ come sul fondo del vaso di Pandora) l’unica emozione a essere rimasta integra e pura era la speranza. L’esigenza del confronto con i lettori nasce proprio da questa semplice ma importantissima parola “speranza”, poiché sono sicuro che se la mia autobiografia non mi avesse aiutato a smuovere il fondo e a risalire non sarei mai stato capace di provare a diffonderla, nemmeno in me stesso. Il confronto nasce per far capire che niente è perduto anche quando crediamo che sia finita, poiché niente è più bello e confortante di riemergere dalle proprie ceneri.

Si dice che toccare il fondo aiuti a risalire. La tua famiglia ti è stata accanto, quanto è stato importante? Il supporto della mia famiglia è stato immenso. Non mi hanno mai abbandonato, seppur non nego che le difficoltà anche solo nel dialogo siano state molteplici e continuano a esserci, ma una cosa su tutte, come famiglia, non l’abbiamo mai messa in discussione, l’amore reciproco. Mia madre è cagliaritana, motivo per cui i miei parenti li vedo spesso e il loro amore è sempre stato immenso, non mi hanno mai giudicato ma al contempo mi hanno sempre spronato a uscirne vittorioso. Mio padre invece è civitavecchiese, di origini toscane, questo fa sì che il resto della mia famiglia la veda e senta poco ma, l’amore più bello è quello che non ha né tempo né distanza, io la penso così. I miei genitori, la mia intera famiglia, seppur con qualche rarissima eccezione, mi hanno sempre fatto sentire amato, poiché non sono i dissapori o le discussioni a farti sentire meno amato o viceversa ad amare di meno, bensì è il modo in cui le si affronta a farti capire quanto vale quell’amore.

Cosa pensi che dovrebbe migliorare per affrontare al meglio certe situazioni difficili? È una domanda lecita, al contempo penso che non abbia le competenze necessarie ad affrontare questo tema. Posso però basarmi sull’esperienza vissuta sulla mia pelle per dare un punto di vista diverso rispetto a come determinate dinamiche agiscano in simbiosi tra loro e inneschino dei meccanismi disfunzionali. Le situazioni difficili ci saranno sempre e non tutte le volte riusciremo a gestirle a pieno, quello che conta è non abbattersi e non lasciarsi sovrastare dalla negatività. Penso che il prenderci cura di noi, praticare uno sport, avere un hobby, insomma, il modo in cui ci rapportiamo con noi stessi nei momenti bui, quando il nostro essere ci sta stretto, cambi l’intera visione che abbiamo del mondo che ci circonda, di conseguenza aiuta a far sì che quello sia davvero solo un periodo, quindi di passaggio.

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2 commenti

  1. Pietrina Oggianu

    Bravissimo! Congratulazioni

  2. Alessandra Sorcinelli

    Importante

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