di ANDREA SINI
Includere i sardi iscritti all’Aire tra i beneficiari delle tariffe scontate da e per la Sardegna. La proposta, avanzata da diversi lettori, viene argomentata da Monica Miscali, docente originaria di Ghilarza che da diversi anni insegna storia moderna in Norvegia all’università delle Scienze e della tecnologia.
«Tutti noi emigrati conosciamo bene le difficoltà e i costi che è necessario affrontare per tornare a casa – sottolinea la docente –, un po’ perché in certi periodi dell’anno i collegamenti scarseggiano e un po’ perché spesso si viaggia a cifre che non sono assolutamente ragionevoli. Siccome molti emigrati hanno ancora legami forti con l’isola, magari rappresentati in molti casi da genitori anziani o situazioni per le quali è necessario tornare periodicamente nell’isola, non è pensabile che non esista una forma di sostegno a questa necessità».
Nei mesi scorsi Aeroitalia ha firmato un “patto di amicizia” con la Regione, in base al quale gli iscritti alla Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, possono viaggiare con tariffe equiparate a quelle dei residenti. «L’ideale – spiega Monica Miscali – sarebbe provare a estendere questo tipo di accordo anche agli iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’esterno, che è un’organizzazione ufficiali istituita all’interno del ministero dell’Interno. Da questo punto di vista non è possibile barare, perché l’iscrizione è inserita nella carta d’identità».
L’assessora ai Trasporti, Barbara Manca, non chiude le porte ma sottolinea le difficoltà di questo passaggio. «Siamo favorevoli all’allargamento della platea dei beneficiari della continuità territoriale. Ma questo punto non è di competenza della Regione, bensì della Commissione europea. Siamo anche favorevoli alla tariffa unica, ma dobbiamo fare i conti con la realtà evitando di essere nostalgici. Nel caso di Aeroitalia – spiega ancora l’assessora – la compagnia ha scelto liberamente, e di certo in maniera virtuosa, di garantire uno sconto in più ai passeggeri sardi, che comunque non era previsto nel contratto di continuità. Si tratta di una scelta commerciale che, nel caso specifico, speriamo possa essere non solo confermata ma anche estesa ulteriormente».
Non sono solo i trasporti aerei che costano, il passaggio via mare è sempre più costoso, gli operai sardi residenti all’estero da una vita, non tutti hanno la possibilità di tornare in Sardegna per visitare i parenti. Sarebbe utile rivedere i prezzi per la traversata marittima.
I sardi iscritti all’Aire sono 124.000 circa il 9% degli elettori esclusi di fatto dal voto.