Marco Atzeni
di ALESSANDRA PIREDDA
Marco Atzeni, classe 1984, sassarese, con una laurea in economia e un impiego nel pubblico, è diventato un vero e proprio caso editoriale in Sardegna, guadagnandosi la stima dei lettori con il suo primo libro Le due città, edizioni Maestrale, dal 15 maggio in tutte le librerie. Ma la storia del suo amore per la scrittura affonda le radici nella sua infanzia e la sua vera prima produzione narrativa comincia nel 2019 con l’apertura del blog Storia di Sassari. “Da bambino sedevo a una piccola scrivania di fianco a mia madre, mentre lei lavorava. Inventavo storie e le trascrivevo in quaderni a quadretti… Il vedere con la mente ciò che è davanti agli occhi non c’è, è sempre stata la mia valvola di sfogo”.
Nessuna novità per Atzeni, che fin da piccolo alimenta la passione per la scrittura. Il blog porta alla luce l’amore dello scrittore per la propria città e per le storie che hanno caratterizzato le vite borghesi delle lussuose ville di cui parla con dovizia di particolari (tra le tante Villa Pozzo, Villa Caria, Villa Mimosa e Villa Princivalle) e dei palazzi descritti con i racconti misteriosi dei suoi possessori. Il grande lavoro di ricerca, paziente e certosino (tra biblioteca e Archivio di Stato) lo ha reso popolare ai tanti lettori\concittadini e non solo. Un pubblico appassionato a racconti e vicende narrate sapientemente.
Grazie ai numerosi consensi e all’incoraggiamento incalzante dei lettori Marco decide di investire sul manoscritto che da qualche tempo aveva cominciato ma che non avrebbe mai pensato di pubblicare. Invece il 15 maggio 2024 esce la sua opera prima Le due città (edizioni Maestrale) e in un lasso di tempo piccolissimo si arriva alla terza (vicina la quarta ormai) ristampa con 3.500 copie vendute. Un vero e proprio caso editoriale a detta dei tecnici del settore. “I librai si sono detti stupiti – racconta Atzeni-: vendere 5-6 copie al giorno è davvero insolito per uno scrittore esordiente. Un boom inaspettato, specie se si parla di un territorio circoscritto come la Sardegna”. I numeri dell’editoria sarda parlano chiaro e l’autore ha al proprio attivo una sola presentazione ma un tam tam nei social e il passaparola dei suoi fan. Anche se tanto demonizzati proprio i social hanno invece rappresentato per Marco una parte fondamentale nella divulgazione del romanzo. Il contatto con il pubblico è comunque reale, anche se c’è di mezzo uno schermo. L’affetto dei lettori per il mio libro è palmare: Atzeni racconta: “Ogni giorno la mia bacheca mi ricorda che sono davvero fortunato. Mi sento grato perché se è vero che il libro lo fa chi lo scrive, il suo successo lo determina chi legge e miei lettori ogni giorno mi riempiono di affetto. La cosa che più mi meraviglia è il fatto di essere entrato in relazione con tante persone, e soprattutto di essermi meritato la loro stima”.
Questo forse riscrive un pò le regole o forse è la testimonianza di quanto i social possano davvero permeare capillarmente le vite di ciascuno di noi. Il lavoro di stesura del libro è durato un anno e oltre al perfezionismo dell’autore sono entrati in gioco altri fattori: i dubbi sulla qualità e bontà del lavoro di un autodidatta che invece poi ha mietuto consensi arrivando a risultati insperati, specie per un esordiente. La prosa asciutta descrive le vicende di una Sassari ottocentesca, ma potrebbe essere un qualunque altro luogo dell’Italia di fine ‘800. Tanta storia e tanta fantasia per un racconto avvincente che si tinge di noir. Una vera ovazione per lo scrittore, oggi alle prese con i primi capitoli del suo secondo libro per quella che ormai è diventata una seconda occupazione.
Che bella faccia!
Complimenti 🎉
Complimenti!