di TONINO MULAS
La lettera della signora Silvia comparsa qualche giorno fa su CASTEDDU ONLINE, che lamenta la necessità di una tessera FASI per fare un biglietto con Aeroitalia, nasce da un equivoco che ha bisogno di essere chiarito.
Né io, che sono emigrato a Milano da 50 anni, né lei da 15 abbiamo diritto alla continuità territoriale, perché non siamo residenti in Sardegna.
Questo, purtroppo, secondo le regole Europee dove il principio della libera concorrenza prevale sul principio, riconosciuto, dello “svantaggio dell’insularità”.
Né la Regione Sardegna, né la compagnia Aeroitalia possono derogare da queste regole.
La tariffa che Aeroitalia ha applicato finora (sulle tratte Alghero, Olbia e in futuro Cagliari) è frutto della concessione di una convenzione alla FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia).
È stata stabilita una tariffa dedicata, così come avviene, ad esempio, con le compagnie navali, con una associazione sociale, culturale e di categoria.
Questa tariffa, non essendo pubblica, erga omnes, non si trova sul sito di Aeroitalia.
È vero che la Regione Sarda, sia con la giunta precedente, sia con questa giunta, ha auspicato e sostenuto con Aeroitalia questa misura.
Ma questo non è un obbligo contrattuale che poteva essere previsto nel bando aereo per la continuità.
È un accordo che è fatto con una APS FASI, che coordina 70 circoli di emigrati sardi e ha 25.000 iscritti (e marcia verso il recupero dei 30.000 soci prima della pandemia).
Aeroitalia con questa convenzione investe non solo finanziariamente, ma anche in fiducia nella Sardegna. La FASI, a sua volta, garantisce un canale privilegiato di comunicazione con gli emigrati, i quali ovviamente, avendo una tariffa agevolata, tenderanno a privilegiare questa compagnia anziché un altro vettore low- cost.
Secondo la Legge Regionale 7/91 sull’emigrazione, ai circoli riconosciuti dalla Regione Sardegna si possono iscrivere i sardi e loro discendenti. La forma di “convenzione” fra la FASI e le compagnie ha i suoi equivalenti sia negli accordi con le compagnie navali, sia nell’accordo fatto anni fa con “Meridiana”.
Fuori comunque sempre dalla continuità territoriale.
La Fasi, per i suoi soci, ha costituito un centro servizi con la propria agenzia viaggi.
Da notare che la tessera sociale che garantisce la fruizione di tariffe agevolate con Aeroitalia e con le compagnie navali (oltre che all’accesso alle attività sociali e culturali dei circoli, fra cui SardaTellus per la promozione dei prodotti sardi di qualità) costa in media sui 15-20 euro.
La signora si lamenta del fatto che, pur essendo sarda ma non residente, per avere un diritto bisogna associarsi.
È vero, ma per questo diritto ci siamo sempre battuti. Anche recentemente abbiamo sostenuto misure di continuità territoriale per tutti, perché il caro trasporti è un male per la Sardegna e non solo per gli emigrati. Abbiamo fatto 50 anni di lotte. Nel 2005, proprio per la concessione della continuità aerea anche per gli emigrati, abbiamo raccolto 5000 firme (primi firmatari Francesco Cossiga, Antonello Soro, Mauro Pili insieme a centinaia di Presidenti, Sindaci, Assessori e Pubblici Amministratori del Nord e Centro Italia). In seguito a questo movimento Romano Prodi inserì il diritto alla continuità per gli emigrati nel bando relativo.
Fu bocciato dall’ UE; andammo a fare il sit-in al Parlamento europeo, fummo ricevuti dalla Commissione Trasporti, ma non ci fu nulla da fare. Fu allora che istituimmo con Eurotarget Viaggi il nostro servizio di bigliettazione e demmo vita alle convenzioni private per agevolare i soci FASI.
Di questo siamo orgogliosi, l’anno scorso abbiamo consentito a 87.000 passeggeri di andare in Sardegna con le nostre convenzioni navali agevolate.
In attesa di una legge nazionale organica, concordata con l’Europa, che attui il principio dell’insularità (alla cui lotta per introdurla in Costituzione abbiamo partecipato).
Invitiamo tutti i sardi emigrati ad iscriversi per difendere con più forza i nostri diritti e per lavorare meglio alla promozione della Sardegna.
La tessera emessa da una delle nostre APS (associazione di promozione sociale) è un atto di libertà, assolutamente volontario.
Grazie a Tonino Mulas per questa chiara e illuminante disamina e per i grandi risultati ottenuti.
Salude