di JENNY CAROLINA AMADO GARCIA
Sul palco del Figulinas Festival l’incanto del Cile, la Colombia, il Perú e l’Ucraina intrecciato con la maestosità del folclore sardo rappresentato da gruppi folk di Bolotana, Mamoiada, Oliena, Orgosolo e Osilo.
Tamburi, trombette, abiti colorali, ritmi scattanti e sorrisi coinvolgenti hanno conquistato i circa duemila spettatori arrivati a Florinas per vivere la 34^ edizione del Figulinas Festival con la sua Rassegna Internazionale de Folklore “Lorenzo Manconi”, l’appuntamento più atteso dell’estate florinese e non solo, che dal 1989 porta il meglio del folclore mondiale per intrecciarlo con la maestosità e la schiettezza del ballo e del canto tradizionale Sardo.
Un’allegra parata per le strade principali del paese con circa duecento figuranti è stato il preambolo di una festa che, come da tradizione, è iniziata con “Su ballu tundu fiolinesu” interpretato dai padroni di casa, il Gruppo Folk Figulinas, accompagnato dalla tonante voce del loro presidente Alessandro Chessa, dagli accordi di chitarra di Salvatore Lisai e dalle note della fisarmonica di Gian Silvio Pinna.
lo storico campanile della Parrocchia di Santa Maria Assunta di Florinas ha fatto da cornice all’imponente scenario del Figulinas Festival condotto da Ottavio Nieddu, l’incaricato di dare il via alle danze che, in ambito internazionale, sono state rappresentate dall’incanto di tre gruppi sudamericani provenienti da Cile, Colombia e Perú e dalla tecnica ed energia del ballo dell’Ucraina.
Un alternarsi di ritmi e balli mondiali e della Sardegna ha caratterizzato la serata. In rappresentanza dei gruppi esteri, Il primo a presentarsi è stato Ritmos del Tiempo del Perú, balletto folkloristico che attraverso un’accurata messa in scena ha trasmesso agli spettatori l’essenza della cultura popolare del paese degli Incas. A seguire uno dei momenti speciali della notte con Volya Ukrainian Dance Ensemble dell’Ucraina, compagina che ha tramesso per mezzo dalle loro possenti coreografie un fortissimo grido di appartenenza, lotta e libertà.
La terza esibizione straniera è stata a carico del Conjunto Toŋariki del Cile, gruppo che ha catturato il pubblico con un emotivo abbinamento fra la delicatezza e la forza che caratterizzano il folclore tradizionale di Rapa Nui – Isola di Pasqua. A concludere questo intreccio multicolore il balletto Agrupación Folclórica Bochica della Colombia, che accompagnato dal gruppo musicale Ethno Beats Ensamble, ha mostrato i variegati e vivaci balli dei “cafeteros” e le “Chapoleras” ovvero i contadini impegnati nella coltivazione e raccolta del cafè.
La Rassegna Internazionale del Folklore “Lorenzo Manconi” è stata arricchita anche dalla bellezza e dall’eleganza del ballo sordo e del canto a tenore rappresentati, oltre che, dal Gruppo Folk Figulinas di Florinas, dal Gruppo Folk Ortachis di Bolotana, dall’Associazione Sa Mamujadina di Mamoiada, da Battor Moros di Oliena, dal Gruppo Folk Tuffudesu di Osilo e dai Tenores Murales di Orgosolo, gruppo che ha regalato un altro momento particolare interpretando una composizione canora dedicata al Festival e alla Sardità.
Durante l’evento è stato omaggiato il Presidente dell’Associazione Culturale Gruppo Folk Figulinas, Alessandro Chessa, per i suoi tre decenni dedicati a portar avanti questa manifestazione identitaria che valorizza e divulga le antiche tradizioni popolari di canto e ballo dell’isola e favorisce l’interscambio culturale con le altre realtà del Mondo. – “Sono molto soddisfatto di questa trentaquattresima edizione, abbiamo avuto gruppi eccezionali sia quelli internazionali sia quelli sardi, abbiamo realizzato un eccellente spettacolo. Archiviamo questa bellissima edizione per iniziare a pensare al prossimo festival” ha sottolineato.
Enrico Lobino Sindaco di Florinas ha parlato di alcuni istanti indimenticabili di questa rassegna – “Una trentaquattresima edizione ricca di un pubblico molto attento che ha visto sul palco un susseguirsi di esibizioni, tra cui quella dell’Ucraina che ha dimostrato l’attaccamento alla propria terra e la voglia di libertà. Tra i sardi i Tenores di Orgosolo che, con lo stesso spirito, hanno fatto capire ai sardi che la terra è nostra, che nessuno ce la deve togliere o speculare”
Per chiudere la serata non poteva mancare il ballo finale, che, come ogni anno, assalta il palco del Figulinas Festival per augurare un buon proseguo ma soprattutto per invitare di già all’edizione del 2025.