di CRISTOFORO PUDDU
Educare al rispetto delle diversità, e alle specificità di ogni persona, passa attraverso un percorso di conoscenze e di considerazioni delle molteplici realtà umane; realtà di umanità da ricercare oltre i limiti personali, culturali e sociali. Dunque, significa non considerare stigma e marchio di classificazione della persona quei criteri basati su razza, religione, status sociale, orientamenti sessuali, opinioni, luoghi comuni, interessi e tanto altro.
L’auspicio di una cultura civile, diversa e dialogante, nel valore di una società inclusiva e che vada a ridefinire e de-costruire i modelli dominanti per educare alle differenze, sono stati i messaggi dell’incontro-dibattito nella sede nuorese dell’IBIS APS di piazza Sebastiano Satta, presieduta dalla professoressa Lisetta Bidoni, e che Cecilia Carotti ha sviluppato, trattando incisive riflessioni su “Linguaggio, diversità e inclusione oltre gli stereotipi”.
Cecilia Carotti è nuorese di origini; opera a Bologna da istruttrice di fitness e nell’educazione ludico motoria, oltre ad essere attiva tata comunale e formatrice. Attenta alle nuove formazioni familiari e diverse identità ha sviluppato un elaborato piano che, conciliando “educazione di genere ed educazione sportiva”, si pone l’obiettivo ideale “di contrastare le discriminazioni e creare contesti educativi e scolastici inclusivi e multiculturali, aperti a tutte le forme di alterità”.
L’incontro è stato introdotto da Lisetta Bidoni e presentato la Carotti come “una giovane che ha trovato la sua realizzazione professionale in un percorso molto interessante ed umanamente importante”; ha sottolineato inoltre che il programma sviluppato nel Comune di Bologna “è condiviso e abbracciato pienamente dall’IBIS e dal gruppo Progetto per Nuoro, perché idealità appartenenti alle nostre posizioni politiche e culturali sul problema – e fenomeno persistente – delle discriminazioni nei confronti delle donne e delle minoranze etniche e di genere”.
La relazione di Cecilia Carotti ha seguito, in modo traversale, una pluralità di temi sperimentati nella dimensione teorica e pratica dal mondo arcobaleno nel tessuto sociale di Bologna, aperto alle diverse realtà e dettato dall’evidente segno collaborativo dell’ente pubblico comunale con la cittadinanza. Approfondito dalla relatrice il senso delle discriminazioni implicite ed esplicite e la determinante necessità di sviluppare ed agire, con metodologia inclusiva, l’uso di un linguaggio dal paritario rispetto relazionale.
Cecilia Carotti è professionalmente una istruttrice di ginnastica e fitness per bambine, bambini, adolescenti e famiglie; qualificata educatrice Coni, svolge il significativo ruolo di Tata comunale del Comune di Bologna, fornendo strumenti educativi e formativi ai nuclei familiari. Collabora con offerte formative, per le famiglie arcobaleno, nello sviluppo dei progetti GenderLens rivolti ai genitori di bambin* e adolescenti gender variant, con l’obiettivo di alimentare la conoscenza e consapevolezza sulle diversità di genere nell’infanzia.
Nell’incontro all’IBIS, in cui sono state presentate diverse pubblicazioni di supporto alla consulenza educativa, si è attivato un ampio dibattito sulle tematiche di genere e registrato anche gli interventi di sensibili ed attive associazioni locali.
Nella sede dell’associazione IBIS di piazza Sebastiano Satta è operativo un tavolo raccolta firme contro l’Autonomia differenziata, per contrastare una legge che accresce lo squilibrio e le diseguaglianze sociali ed economiche e, secondo i promotori, rappresenta un grave attacco allo stesso impianto costituzionale. A Nuoro prosegue una diffusa campagna per la raccolta firme; la UIL ha programmato un tavolo per il 6 agosto, dalle 18.00 alle 21.00, in piazza Mameli ExMe.
Grazie Tottus in pari e Cristoforo Puddu per il puntuale reportage dell’incontro-dibattito, che ben rappresenta la complessità e la ricchezza degli argomenti trattati. Temi che vanno esposti, letti e analizzati secondo paradigmi culturali inclusivi e non discriminatori, offrendo a chi legge l”oppprtunita di arricchire il proprio bagaglio culturale, aperto alle diversità e alle differenze nel rispetto dei diritti umani e sociali
E la vostra rivista è stata on grado di farlo.