di CRISTOFORO PUDDU
Si è tenuta a Illorai una straordinaria serata di canti e balli in piazza. L’evento, promosso e organizzato dal giovane comitato di “Santu Nicolau” guidato da Angela Mulas, ha offerto le esibizioni delle corali locali Melàbrina e Luna Noa, dirette con maestria da M° Barbara Cossu, e i due caratteristici cuncordos: Tenore de Santu Gavinu e Tenore Sa Mama ‘e su Nie.
Gruppi e realtà del bel canto illoraese con segni di identità e armonia; protagonisti apprezzati e conosciuti in tutta la Sardegna, dove presentano opere di genialità artistica-musicale, esaltando da ambasciatori la conoscenza del centro goceanino. Questo accade maggiormente con il noto e ricercato Coro Femminile Melàbrina, che ha conseguito diversi e importanti riconoscimenti in rassegne e concorsi. Sta maturando un “sistema illoraese del canto” e si prospetta una diffusa crescita di corali e tenore per proporsi validamente in tanti progetti di cultura ed arte.
Il recente incontro tenutosi all’Istituto Superiore Regionale Etnografico, seguendo il percorso delle direttive UNESCO sui beni immateriali e del Ministero della Cultura, ha evidenziato la necessità di operare alla costituzione di una rete regionale di cantori, cori, associazioni per valorizzare la tradizione orale sarda, collegata al canto a più voci. Al coltivo progettuale hanno dato disponibilità sia la Pro Loco, presieduta da Mario Cossu, che la sensibile rinnovata amministrazione comunale del sindaco Gianluca Grande; l’associazione e municipalità locale considerano significativo e determinante, per la crescita del territorio, il plus valore delle tradizioni culturali e identitarie.
Una serata tra canto e musica con gli intermezzi di Giuseppe Mulas, virtuoso de su sonete; l’organetto diatonico, strumento che permette di suonare melodia e accompagnamento, fa ballare i sardi da oltre cent’anni. In Costera, e non solo, è viva la memoria dei due eminenti musicisti Mondo Vercellino e Francesco Bande.
I due Tenore hanno proposto un ricco repertorio del patrimonio poetico sardo e locale; si sono cimentati con cantigos a boghe seria, a boghe notte, ballu seriu ziradu a dillu, passu torradu, sa danza e sos mutos. Insomma, una ricca scaletta che ben rappresenta l’essere tenore nell’unicità distintiva di ogni paese e nella pratica del canto concepito con idealità sarde.
Le esecuzioni di Melàbrina e Luna Noa, plasmati in stile e modellati con senso compiuto di cori polifonici dall’encomiabile lavorio di Barbara Cossu, hanno espresso una totale e immensa qualità nelle composizioni proposte. Ampio repertorio di tradizione sarda e popolare, canti sacri ed elaborati classici, con proposte che sconfinano nell’internazionalità e nella valorizzazione di lontane realtà linguistiche; significative le interpretazioni di un brano popolare africano e di una ninna nanna ucraina. Tra i canti sardi, apprezzatissimi e di grande impatto emozionale, “Su pastoredhu cantendhe”, testo del poeta di Bonnanaro Giuseppe Raga (1873-1957) armonizzato dal Barbara Cossu e “Su ballu pilicanu” del poeta nuorese Franceschino Satta (1919-2001), rispettivamente proposti da Melàbrina, corale sorta nel 2012, e dal coro maschile Luna Noa in attività dal 2021.
Nel percorso del Coro Femminile Melàbrina, presenza attiva nel panorama sardo di rassegne e concerti, non possiamo dimenticare le due prestigiose affermazioni a Sarule nel 2019, con il brano “A babbu”, e il 2021 a Oristano con “Fizu e mama”; opere inedite, armonizzate e composte da Barbara Cossu.
Una serata memorabile che ha alimentato sentimenti di socializzazione nel coltivo della musica, del canto e della poesia.
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