Elisa Sabeddu
di FEDERICA CABRAS
Certe volte il destino dà una mano a fare uscire dal cassetto un sogno, permette che voli alto: questo è il caso di Elisa Sabeddu, di suo papà Luciano e del locale che – insieme a Daniele Contu – gestiscono. Il Pasta Paradijs, ad Amsterdam, ponte tra la Sardegna, nella quale tutti e tre hanno lasciato il cuore, e l’Olanda, è molto più di un semplice ristorante.
«Portiamo avanti la tradizione, la cucina e l’atmosfera vibrante della Sardegna nel cuore dell’Olanda, trasportando i nostri clienti in un viaggio senza biglietto verso la terra dei centenari» spiega Elisa. «Con ingredienti autentici e ricette tramandate di generazione in generazione, ci impegniamo a offrire un’esperienza culinaria che risveglia i sensi e riporta alla mente i profumi e i sapori della nostra amata isola. Il nostro obiettivo è far vivere ai nostri ospiti un’avventura autentica, immergendoli nella cultura sarda con ogni boccone e ogni sorso. Con passione e amore, accogliamo chiunque varchi la soglia del nostro angolo di paradiso, presentando i nostri prodotti genuini provenienti da piccole e medie realtà dell’isola. Vogliamo che i nostri clienti si sentano parte della nostra famiglia e per questo abbiamo lanciato iniziative come la “Seada Saturday”, un evento dei sabato sera estivi in cui friggiamo le tradizionali seadas proprio davanti al nostro negozio, permettendo a chiunque passi di assaporare un pezzetto della nostra cultura. La passione e l’amore per la nostra terra e i suoi prodotti sono il cuore pulsante di ogni piatto che serviamo, e questa dedizione è ciò che ci rende unici.»
Ma andiamo con ordine.
La vita dei Sabeddu a Villanovafranca era normale, di quella normalità ammantata di Isola, di strade familiari, di odori tanto amati. «Ma il destino, con la sua mano inesorabile, ci ha condotti altrove» racconta Elisa. «Quando lasciammo il nostro amato paese per Olbia, ero solo una ragazza di 17 anni, intrappolata in un vortice di emozioni contrastanti. Il cambio di scenario è stato come un colpo improvviso, un duro risveglio dalla quiete della provincia. I primi mesi sono stati un vero e proprio uragano di sentimenti: mi mancava la vita di paese, la sua tranquillità e i suoi volti familiari. Ma, come il sole che splende dopo la tempesta, ho imparato a trovare bellezza anche in questo nuovo contesto.»
Poi però, a 23 anni, ormai stanca delle delusioni lavorative, Elisa sente la chiamata per nuove avventure. «Il desiderio di scoprire terre sconosciute e di lasciarmi alle spalle i limiti mi ha spinto a guardare oltre l’orizzonte. Il sogno di un futuro diverso ha preso forma durante le conversazioni notturne con mio fratello, che ha accolto con entusiasmo la prospettiva di nuove opportunità. E così, armati di coraggio e di incertezze, io, mio fratello e mio padre abbiamo preso la decisione audace di partire per Amsterdam. Non sapevamo cosa ci aspettasse oltre il confine, ma eravamo pronti ad affrontare qualsiasi sfida con la determinazione di chi non teme l’ignoto.»
Primi tempi? Be’, chiarisce la ragazza, sfide e adattamenti l’hanno fatta da padroni, con il clima diverso e il cibo a cui i tre non sono abituati. «Durante questo periodo, ho svolto diversi ruoli lavorativi al fine di esplorare le mie potenzialità e individuare la mia vocazione. Ho maturato esperienza come cameriera e successivamente ho lavorato nel settore delle attività alberghiere. Inoltre, ho svolto mansioni di pulizia, dimostrando sempre impegno e determinazione. Questa diversificazione delle mie esperienze lavorative mi ha permesso di crescere professionalmente e di adattarmi con successo a un nuovo ambiente lavorativo.»
Poi, quel famoso destino di cui si parlava poco fa, fa capolino perché, durante una passeggiata in città, il papà di Elisa, Luciano, conosce Daniele Contu, che lavora in un raffinato delicatessen italiano – ora scomparso. «L’incontro è stato come il sorgere di una nuova alba: un’energia positiva ha immediatamente legato i due, dando vita a un’idea audace di avviare un business insieme. Ma la vita, con la sua imprevedibilità, ci ha presentato ostacoli imprevisti. A causa di problemi di salute di mio padre, abbiamo dovuto abbandonare temporaneamente questa prospettiva, mentre io e mio fratello abbiamo continuato a lavorare ciascuno nel proprio ambito.»
Ma Daniele, rilevando il locale da un signore di Busachi che lo gestiva dal lontano 2001, apre il Pasta Paradijs e, quando manifesta – nel 2021 – l’idea di avere un socio, Elisa e il papà hanno capiscono che i tempi sono maturi.
«Sentivo il bisogno di mettermi in gioco e di ritrovare un legame più forte con la mia terra, pur godendo della vita ad Amsterdam. Così, dopo aver meditato a lungo, ho deciso di abbracciare con entusiasmo questo affascinante progetto al fianco di Daniele.»
Il Pasta Paradijs è poi un filo che lega due posti lontani: «Sì, siamo veri e propri architetti di ponti tra l’Olanda e la Sardegna: abbiamo trasformato il nostro locale in un portale magico che porta direttamente nella terra del sole e del mare. Oltre a deliziare i palati olandesi con i sapori autentici della Sardegna attraverso eventi, degustazioni e promozioni mirate, abbiamo anche il privilegio di essere un tramite per coloro che sognano di scoprire le meraviglie dell’isola. Quando i nostri clienti scelgono la Sardegna come meta per le loro vacanze, diventiamo i loro consiglieri personali, grazie alle nostre conoscenze locali, li guidiamo attraverso percorsi enogastronomici unici e indimenticabili. Con orgoglio e passione, trasformiamo ogni viaggio in un’avventura autentica, offrendo una prospettiva autentica della nostra amata terra.»
Non solo una vetrina di prodotti, racconta Elisa, ma un viaggio sensoriale attraverso i sapori e le tradizioni delle nostre terre dove trovare un pezzo dell’Isola o comunque un assaggio della cucina italiana.
Alla domanda su un ritorno o meno nell’Isola Elisa è chiara, il suo cuore è diviso ormai tra quella che sente “casa” e quella che è la sua realtà quotidiana, ricca di amici e opportunità lavorative… insomma, Elisa di case del cuore ne ha due.
«La domanda se torneremo mai in Sardegna solleva un profondo dilemma per noi. Da un lato, la Sardegna è la nostra terra natale, intrisa di ricordi, tradizioni e legami familiari che non possono essere sostituiti da nessun altro luogo al mondo. Il richiamo della patria è forte e costante, e spesso ci troviamo a fantasticare sul ritorno alle nostre radici, per riassaporare la dolcezza della vita sarda e riconnetterci con la nostra comunità. Dall’altro lato, però, Amsterdam è diventata la nostra casa, un luogo in cui abbiamo costruito le nostre vite, le nostre relazioni e le nostre carriere. Qui abbiamo trovato opportunità di lavoro, nuove amicizie e uno stile di vita diverso ma altrettanto gratificante. L’idea di abbandonare tutto questo per tornare in Sardegna può essere spaventosa e piena di incertezze. Inoltre, ci rendiamo conto che la decisione di tornare in Sardegna non riguarda solo noi, ma coinvolge anche la nostra famiglia e le persone a cui siamo legati qui ad Amsterdam. Dobbiamo considerare attentamente gli impatti che una tale scelta avrebbe sulle nostre vite e sulle nostre relazioni. Non possiamo dare una risposta definitiva a questa domanda al momento. È un dilemma complesso che richiede tempo, riflessione e forse anche un po’ di fortuna. Tuttavia, sia che decidiamo di tornare in Sardegna o di rimanere ad Amsterdam, sappiamo che porteremo sempre nel nostro cuore il legame indissolubile con la nostra amata isola.»
Ma quali sono i piani per il futuro?, viene da chiedere. Ma soprattutto, quali sono le sfide che si affrontano per mantenere viva la propria identità sarda, così lontani da casa?
«Guardando avanti, abbiamo l’ambizione di espandere la nostra attività, portando i sapori autentici della Sardegna e dell’Italia in nuovi luoghi e ampliando il nostro pubblico. Questo potrebbe significare l’apertura di nuovi punti vendita o l’espansione delle nostre attività online per raggiungere un pubblico più ampio. Tuttavia, mentre perseguiamo i nostri obiettivi di crescita, ci troviamo di fronte a diverse sfide. Una delle principali è quella di mantenere intatta la nostra autenticità e identità sarda in un contesto culturale diverso. Dobbiamo trovare un equilibrio tra l’adattamento alle esigenze del mercato locale e il mantenimento delle tradizioni e dei valori che ci definiscono come azienda e come individui legati alla Sardegna. Inoltre, ci troviamo di fronte alla sfida di educare e sensibilizzare il nostro pubblico sulla cultura e sulla cucina sarda, spesso poco conosciute al di fuori dell’isola. Ci impegniamo quindi a creare esperienze coinvolgenti e informativi per i nostri clienti, attraverso eventi, degustazioni e attività che celebrano la ricchezza della nostra cultura. «Guardiamo al futuro con determinazione e speranza,» conclude «consapevoli delle sfide che ci attendono ma anche fiduciosi nel nostro impegno nel diffondere e preservare l’essenza della Sardegna ovunque andiamo.»
Grazie😊
grande Daniele Contu vi meritate tutto il successo
Grandeeeeeee bravissimi ,congratulazioni
Grande persona Daniele
Avanti tuttaaa👏🏻
Un caro saluto
Un grosso saluto da un teuladino in Olanda!
Bravo Daniele e Famiglia Sabeddu!!! Bellissimo progetto enogastronomico e culturale che unisce passione per la nostra Sardegna e cura delle nostre tradizioni che partono dal valore dell’accoglienza e del rispetto verso gli Ospiti. Se passiamo da quelle parti….non mancheremo di farvi visita!