di LUCIA BECCHERE
Ho l’onore e il piacere di collaborare da diversi anni con la Rivista online Tottus in Pari coordinata dal giornalista scrittore Massimiliano Perlato di cui stimo non soltanto la competenza nel settore ma soprattutto la serietà e la signorilità nel rapportarsi con i suoi collaboratori.
Rapporto improntato nel rispetto ovviamente reciproco, nel saper cogliere, apprezzare e divulgare i singoli contributi che via via gli vengono proposti.
Ma è il giornale coi suoi contenuti che fa da collante alle diverse anime che concorrono alla realizzazione di ogni numero. È la Sardegna, declinata in tutte le sue forme, il fil rouge che unisce autore e lettore. Non poteva essere altrimenti perché i sardi vicini e lontani si sentissero stretti in un abbraccio virtuale.
È quel senso di appartenenza che ci portiamo dentro sempre e comunque come un dono ancestrale senza il quale non avremmo identità di popolo.
Essere sardi è un privilegio, una costante che non dobbiamo dimenticare perché essere sardi significa avere una lingua, una storia, una cultura, una civiltà che ci indicano percorsi di vita comunitari da intraprendere, non da soli, chiusi nel nostro orticello, ma cittadini del mondo capaci di concorrere alla pari con gli altri popoli e le altre civiltà, fieri di quello che siamo stati, siamo e saremmo.
Ecco, questo è Tottus in Pari, un giornale di ampio respiro perché declina la nostra appartenenza in tutte le forme nel dare spazio a una pluralità di voci, dalla tradizione, al folclore, dalla letteratura all’archeologia, dal canto al ballo, dai mito all’artigianato e potrei continuare ancora.
Una vetrina aperta al mondo perché tutti, seppur lontani possano sentire il richiamo della terra madre mai dimenticata e mai dimenticati.
Congratulazioni per il numero 1000 di Tottus in Pari. Non mollare . Buon lavoro.