‘LIFE AFTER OIL’ A VILLANOVAFORRU, IL FESTIVAL CINEMATOGRAFICO A TEMA AMBIENTE E DIRITTI UMANI

Un festival cinematografico a tema ambiente e diritti umani in una sede, il paese di Villanovaforru, dove le lotte per la salvaguardia ambientale e le azioni che hanno a cuore la tutela dei diritti umani hanno fatto la comunità. Life After Oil torna dal 18 al 22 giugno con la sua undicesima edizione. Unico in Sardegna a occuparsi in maniera specifica di temi relativi all’ambiente e ai diritti umani, quello del festival cinematografico è un percorso iniziato nel 2014 e riproposto nel magazine realizzato dall’associazione Life After Oil per i primi dieci anni del festival. Un viaggio segnato dall’impegno per il territorio e per l’essere umano.

Il festival cinematografico, ideato e diretto dal regista Massimiliano Mazzotta, vedrà quest’anno la proiezione di 37 i film, tra lungometraggi e corti di diverso genere, scelti dal comitato di selezione dopo la visione degli oltre 800 che sono stati iscritti da ben 88 Paesi diversi. Di questi ben undici sono opere prime, un dato importante che conferma una volontà già consolidata nel tempo, ovvero il continuare nel tenere in considerazione e promuovere i giovani registi e non solo autori già affermati.

Fil rouge del festival cinematografico saranno appunto i diritti umani e ambientali, declinati in una serie di produzioni dove emergono i più svariati temi, dagli effetti devastanti del cambiamento climatico agli orrori delle guerre, dalla questione femminile al rischio di estinzione di popolazioni indigene in alcuni angoli del Pianeta. Arrivano da Iran, Argentina, Russia, Madagascar, Canada e non solo: le opere selezionate parlano di terre e corpi, di luoghi di protesta, difesa e identità rivendicate nell’oppressione.

Il tutto avverrà nella cornice di Villanovaforru, paese di poco più di 600 abitanti nella provincia del Sud Sardegna, prima comunità energetica dell’Isola. «Istituita nel luglio del 2021 la comunità energetica rinnovabile è per noi uno strumento di lotta alla povertà energetica, perché consente ai soci un notevole risparmio sulla bolletta dell’elettricità». Spiega il sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis.

«È uno strumento di democrazia partecipativa – aggiunge Onnis – perché l’assemblea della comunità è sovrana e decide in libertà come suddividere l’energia prodotta, incentivi e ricavi della sua vendita. È poi uno strumento di transizione ecologica, perché l’auto produzione e l’autoconsumo di energia nata dal sole permettono di abbattere le emissioni inquinanti di anidride carbonica. Per questi motivi, la comunità energetica di Villanovaforru sposa perfettamente il Life After Oil festival», ma non solo.

Dal 2015 Villanovaforru ospita infatti anche un Centro di accoglienza straordinaria (CAS) col quale il paese ha negli anni avviato un dialogo finalizzato a trovare un equilibrio tra persone e rispettive esigenze. «Le persone migranti sono un centinaio mentre a Villanovaforru ci sono circa 600 abitanti, con un rapporto del genere l’equilibrio è difficile ma ci siamo riusciti e continueremo a farlo, anche se è complesso dal momento in cui la politica tratta i migranti come pacchi senza politiche di vera integrazione».

Ulteriore motivo che lega quindi Villanovaforru al festival Life After Oil oltre l’ambiente sono l’impegno per la tutela e il rispetto dei diritti umani. «Salvare vite è una priorità. Poi si parli del resto: quale accoglienza, quale integrazione per i migranti stessi». Nel dicembre 1982 inoltre aprì a Villanovaforru il primo museo civico dell’isola.

Grazie alle nostre battaglie, a ciò che abbiamo sperimentato e vissuto, comprendiamo le espressioni “tutela dell’ambiente” e “diritti umani”.

«Un museo archeologico, che raccoglieva e raccoglie tuttora la ricchissima collezione dei reperti rinvenuti non solo sulla collina di Genna Maria, alle porte dell’abitato, dove sorge un grande nuraghe trilobato, ma anche in molte altre località della Marmilla. È da allora, dal 1982, che Villanovaforru traccia la strada della valorizzazione culturale di questa regione storica e geografica della Sardegna, sempre all’avanguardia nel proporsi come alfiere dell’innovazione e dello sviluppo».

«Villanovaforru è quindi la sede ideale del Life After Oil festival. Grazie alle nostre battaglie, a ciò che abbiamo sperimentato e vissuto, comprendiamo a fondo le espressioni “tutela dell’ambiente” e “diritti umani”. E siamo sempre pronti, insieme a organizzatori, curatori, registi e tecnici della manifestazione, a fare di questi ambiti un terreno di crescita e sviluppo per le nostre popolazioni. Dopo quattro anni quindi, auspico lunga vita al festival, qui o ovunque voglia trovare casa».

Il programma di Life After Oil non si esaurisce nelle proiezioni serali dei film selezionati e come sempre propone al pubblico anche spettacoli dal vivo e momenti di riflessione condivisa con gli ospiti. Per quanto riguarda i live show di quest’anno, sono attesi a Villanovaforru Pino e gli Anticorpi. I fratelli Stefano e Michele Manca, che formano il duo comico, saranno protagonisti il 20 giugno in una serata particolare perché costruita intorno alla sfida Italia-Spagna del campionato europeo di calcio. Inizieranno la loro esibizione prima del fischio d’inizio, torneranno sul palco all’intervallo e concluderanno lo spettacolo al termine della partita.

Per lanciare la serata finale è invece previsto un concerto con i musicisti Michele Deiana, launeddas, e Massimiliano Toro, tablà. Cinque gli incontri di approfondimento in programma, tra i quali il consueto racconto di esperienze di altri festival di cinema e un focus su cinema e disabilità. Tornano inoltre, anche in questa edizione, le attività ludico sportive. Al divertimento delle sfide con la fionda, già sperimentato l’anno scorso, si aggiungono i tornei di biliardino e ping pong.

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