
Giampietro Demurtas
di LUCIA BECCHERE
Giampietro Demurtas, nato ad Orune il 14 febbraio 1925, sesto di dieci figli di padre prinzipale e madre casalinga, dopo le elementari è andato subito a lavorare in campagna.
In paese ha conosciuto Grasciedda (Grazia) Farina, casalinga e sua coetanea, che diventerà sua moglie il 26 settembre del 1960. “Ci siamo scelti per amore e ci siamo sposati subito”, confessa Giampietro. Il giorno del matrimonio lei vestiva il costume tradizionale e lui sa veste. Dopo la messa il pranzo nella grande casa di famiglia di Currerpalu e nessun viaggio di nozze. Gli amici, per celia, avevano legato alla rete del letto delle campanelle che i due coniugi hanno tentato di rimuovere, ma erano così tante che alla fine, stanchi ed esausti, si sono coricati. “Sas campanedhas sonavana a contu issoro: Bata istadu unu momentu chi non bamos prus pessadu”, ride divertito nel raccontare il fatto con simpatica ironia.
Pur essendo la sua una famiglia molto benestante, qualche anno dopo ha smesso di fare il pastore per lavorare a Nuoro nell’ officina della sorella Betta e del cognato Anzelinu, titolare quest’ultimo anche di una rivendita di moto e biciclette e di una Concessionaria Fiat, dove già lavoravano altri membri della sua numerosa famiglia.
Nuoro si stava riprendendo dal periodo post bellico, il lavoro c’era e anche tanto. Lui faceva il capo officina mentre suo fratello Antonio era addetto alla rivendita delle auto. A Torino ha frequentato dei corsi formativi di meccanica per assolvere con competenza al suo nuovo compito. “Appo imparadu a dirizere sos mecanicos che ischian sue achere – spiega -. In officina transitavano molte persone, nuoresi e non, signori, pastori, ricchi e poveri, io andavo d’accordo con tutti. Coi meccanici ero molto severo, non ho mai permesso loro di rapportarsi male con il cliente, altrimenti erano guai. Pretendevo che venisse trattato bene anche in caso d’insolvenza, a lui era dovuto sempre il massimo rispetto. Nessuno sgarbo e soprattutto riservatezza assoluta. Io venivo dal mondo agro pastorale di Orune e conoscevo bene il valore del rispetto”. Un vero signore Giampietro Demurtas.
Ha fatto il capo officina per oltre trent’anni e anche se ufficialmente in pensione dal 1997 ha continuato a lavorare in quell’ambito finché ne ha avuto le forze.
Non ha mai dimenticato il suo paese e tutte le domeniche rientrava ad Orune con la famiglia per trovare parenti e amici a cui era molto legato.
Nel 2000 ha declinato qualsiasi impegno di lavoro per dedicarsi interamente alla moglie Grasciedda venuta a mancare nel 2017. Insieme per 57 anni, il suo è stato il matrimonio “de una vida”. A casa faceva tutto, cucinava, passava l’aspirapolvere, faceva la spesa, pagava le bollette e preparava il pranzo. Improvvisamente a 97 anni si è fermato e non ha voluto fare più nulla, ha smesso di guidare e non è uscito più di casa. Tuttavia è molto vigile e compatibilmente con l’età è sufficientemente autonomo. Carattere gioviale e positivo, ama stare in compagnia. Non ha mai fumato, solo un bicchiere di vino ai pasti. E’ sempre stato un accanito lettore di libri sulla Sardegna.
Giampietro vive sereno, ha quattro figli, 5 nipoti di cui tre gemelli maschi e una pronipote Nina di 6 anni, “Ninedda es sa luche de sos ocros meos”. Non permette a nessuno di sgridarla e lei lo ricambia con molte premure. Orgoglioso di tutti i nipoti, ricorda Diego che fa il giornalista, mentre Marco, 32 anni laureato in filosofia, da due è cittadino del Vaticano dove lavora all’archivio informatico per elaborare il programma per l’informatizzazione di tutti i testi sacri.
I festeggiamenti per i suoi cento anni sono andati avanti per tre giorni, dal venerdì al sabato. Il primo con la famiglia in ristorante, poi buffet per tutti in un salone per le feste dove lui si è trattenuto fino all’una di notte e il terzo lo ha trascorso a casa coi suoi familiari. Felice di aver ricevuto la visita del cugino don Giovanni Maria Chessa.
Il nostro centenario vanta una famiglia longeva, il babbo è morto a 98 anni e alcune sorelle oltre i novanta. Diversi decenni fa ha avuto un ictus senza esiti. Tre mesi orsono, a seguito di una caduta ha sbattuto la testa. Al pronto soccorso, dove è stato accolto con tanto affetto, gli sono stati dati tre punti di sutura e trattenuto in osservazione per una notte. Anche questa volta, tutto si è risolto per il meglio.
TANTISSIMI auguri
Il mio nonnino ♥️
Ziu Giampietro
Auguroni a tziu Demurtas per aver raggiunto questo bel traguardo
Dai un abbraccio da parte nostra a zio Gianpietro ❤️
Auguri
Auguri infiniti Giampietro!
tantissimi auguri
Un grande uomo