
Sebastiano Barca
Ozierese di nascita e romano di adozione, Sebastiano Barca racconta ogni giorno la Città Eterna con le sue dirette nelle pagine Facebook “Roma Città Meravigliosa”. Ha centinaia di migliaia di follower, e di recente ha ricevuto in Campidoglio un riconoscimento dalla Città di Roma per la sua opera di divulgazione. Barca è stato tra i primi, se non il primo, a raccontare la Capitale utilizzando i social: lo fa dal 2008, e con sempre maggiore entusiasmo, come ha raccontato di recente anche in una trasmissione a lui dedicata su Unicusano Tv, dove ha dialogato con l’amico Roberto Lai, anche lui sardo, luogotenente dei Carabinieri e sino al 2015 comandante del nucleo di Tutela del Patrimonio.
La sua storia inizia come quella di tanti emigrati in cerca di fortuna, e prosegue con tante soddisfazioni personali, familiari, lavorative. Il premio ricevuto in Campidoglio è la ciliegina sulla torta: metafora non azzardata per chi nella vita ha lavorato per anni tra pasticcerie, gelaterie, bar e ristoranti. A Ozieri, nel Bar La Torre e nelle attività delle famiglie Cannas e Mastino; a Roma in vari locali del centro, tra cui la “mitica” Pasticceria Cecere di Trastevere.
«Sono emigrato nella Capitale a sedici anni, ospite di mia sorella che faceva l’ostetrica e che mi ha convinto a cercare fortuna lontano da Ozieri – racconta Sebastiano, citando il proverbiale «non c’hat nudda» che tutti gli Ozieresi conoscono –, e qui ho lavorato per alcuni anni come barista. Facevo anche il conduttore radiofonico, dopo l’esperienza a Ozieri con Radio Andra, per ElleRadio, dai cui microfoni ho conosciuto mia moglie Antonella. «Sono rimasta incantata dalla sua voce – racconta lei – e l’ho contattato. Ci siamo incontrati alla radio e… il resto è storia. Siamo sposati da 42 anni e abbiamo tre splendidi figli».
«Dopo un po’ però – prosegue Sebastian, Sebastyan per gli amici e i follower – la nostalgia di casa era tanta, e io e mia moglie abbiamo deciso di trasferirci a Ozieri dove ho lavorato per alcuni anni di nuovo nella pasticceria Cannas e poi nel Bar Ristorante Mastino, esperienze che ricordo entrambe con affetto. Ma Roma era ormai nel mio cuore, e la nostalgia stavolta era anche quella di mia moglie: così siamo tornati nella Capitale, dove ho avuto la fortuna di trovare lavoro nella storica Pasticceria Cecere di Trastevere formandomi anche come Maestro Gelataio. Dopo un po’ mi sono messo in proprio e con il tempo ho aperto una serie di attività che mi hanno dato grandi soddisfazioni».
Nel frattempo la famiglia è cresciuta e Sebastiano e Antonella hanno avuto i tre figli: Pierpaolo, che da poco li ha resi nonni di Francesca; Emanuele, che ha seguito le orme paterne dandosi all’imprenditoria; infine Anna Laura, che dopo la scuola alberghiera ora lavora come receptionist. Altri successi, li definiscono il 63enne Sebastiano e la consorte Antonella, genitori orgogliosi e ora anche nonni felici.
L’idea della pagina Facebook nasce per gioco, per la voglia di raccontare quella Roma “nascosta” conosciuta da Sebastiano grazie alla sua passione per le passeggiate e anche dell’esperienza radiofonica, che oltre ad avergli fatto conoscere tante note personalità gli ha aperto le porte di una città piena di “chicche”. «Qualche anno fa ho deciso che avevo già lavorato abbastanza, in fondo avevo iniziato all’età di 13 anni, e, come chi fa il mio stesso mestiere ben sa, alla lunga questo lavoro ti logora. Ho ceduto le mie attività, e avendo tanto tempo libero ho riscoperto il gusto per le passeggiate. Mi è sempre piaciuto guardare Roma da un’angolazione inedita, leggendo le targhe che ricordano chi è nato, vissuto o ha trascorso del tempo in una casa o un palazzo, chi ha frequentato un certo locale o amava passeggiare in una via o piazza. Questa è la Roma che mi piace scoprire e che, quindi, ho desiderato raccontare»
«Nel 2008 – prosegue – ho quindi iniziato a raccontare questa Roma attraverso le fotografie e i video su Facebook con gli amici Ignazio Farina, anche lui ozierese, e Francesco “#SanJohn” Sangiovanni. Inizialmente ci scambiavamo il materiale tra di noi, ma a poco a poco delle altre pagine ci chiedevano di contribuire. L’idea di aprire una pagina tutta mia è stata di mio figlio, e così ora abbiamo Roma Città Meravigliosa». Dalle foto e dai primi video si è passati ora alle dirette: non dei flash ma dei piccoli documentari, nei quale ogni giorno, con il sole o con la pioggia, Sebastiano Barca racconta la città da provetto divulgatore.
La pagina “pioniera” ha più di 295mila follower, e per questo è stata creata “Roma Città Meravigliosa Due”, che ne ha oltre 17 mila e 500. C’è anche una community, il gruppo omonimo, che ha oltre 132mila iscritti. Un successo straordinario, che echeggia a suon di visualizzazioni, like, commenti «e soprattutto messaggi di ringraziamento da tantissime persone, romane e non, che apprezzano le mie dirette nelle quali racconto gli angoli più suggestivi della Città Eterna. Messaggi di vero affetto, soprattutto quelli di chi ha Roma nel cuore e per vari motivi non la vede da tanto o non la vede spesso» dice Barca.
Sebastiano organizza anche delle “uscite” con i componenti del gruppo e con tutti coloro che hanno il piacere di ritrovarsi in giro per Roma. Il tutto rigorosamente la mattina presto, «quando la città si sta svegliando – spiega – e ho modo di riprenderne al meglio gli angoli che decido di raccontare senza dovermi fare spazio tra la folla di romani e turisti e senza violare eccessivamente la privacy altrui». Alle 5.30 del mattino Sebastiano è già fuori casa, prende il primo treno da Ostia Antica, dove abita, per raggiungere la città e dare il via alla sua passeggiata quotidiana, solo o in compagnia, anche con gli amici Ignazio e #SanJohn e con il prezioso coordinamento di Anna Di Marta, che cura l’organizzazione delle dirette.
Numerosi sono anche i suoi appuntamenti con il Gremio dei Sardi a Roma, dove ha modo di “ritrovare” la sua Sardegna. L’Isola e soprattutto Ozieri sono sempre nel suo cuore, dice, e la sua città di origine compare a volte nelle parole anche nelle sue dirette Facebook, dove Ozieri viene citata con affetto. «Ozieri mi ha visto nascere e Roma mi ha fatto crescere, e diventare la persona che sono. Sono molto legato a entrambe, una non sostituisce l’altra. Approfitto di questa occasione per abbracciare la mia Ozieri, tutti i miei amici e tutti coloro che hanno contribuito a farmi diventare la persona che volevo essere».
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