“EMME, EFFE E P IN SECONDA”, L’ULTIMA PUBBLICAZIONE DI ANNA TEA SALIS, ARTISTA POLIEDRICA TRA SCRITTURA E CANTO

Anna Tea Salis

Tea Salis, classe 1982 nota con il nome di battesimo Anna, è un’artista poliedrica che spazia dalla scrittura al canto.
Inizia a scrivere online nel 2008, curando alcuni blog sulle piattaforme wordpress, splinder e blogger. La sua passione per il canto si manifesta invece sin da bambina e viene affinata attraverso lezioni private e partecipando a gruppi locali, impegnati nella sperimentazione di progetti d’autore e nella realizzazione di brani inediti.
La sua formazione tocca anche il teatro, con la Compagnia degli Imprevisti, e la pittura, dote ereditata dalla madre.
Da più di dieci anni porta in scena recital concerti, incroci tra momenti letterari e canzoni cantautorali. Reading sonori che hanno attraversato tutta la Sardegna, e l’Italia tra il Trentino e la Toscana, passando per teatri, spazi culturali e festival (l’Isola del Teatro & l’Isola raccontata, Buon Compleanno Faber, Percorsi teatrali teatro dal balcone, Sardinia Anima Mundi, Teatro Samsa, Rot’Art, Festival Linguistico letterario Oristano, Strangius…). Nel 2013 collabora con il poeta sardo-francese Marc Porcu nell’ambito di recital-concerti messi in scena per la presentazione del libro L’urlo dell’Alba.
Lavora prevalentemente con l’artista nonché compagno di vita Marco Lais.
Con il libro di esordio Memorie e Analogie (Grafica del Parteolla, 2012) il suo percorso artistico si consolida con spettacoli portati in scena in tutta l’isola e oltremare.
Tea scrive e canta canzoni d’autore in italiano e in sardo. Nel 2016 arriva finalista al Sardinia Music Festival con il brano L’animo del pittore. Nel 2018 è l’unica sarda ad arrivare in finale al Premio Bukowski nella sezione inediti con Quartiere Benvenuti.
Nel 2019 pubblica La Vedova Bianca per la Catartica Edizioni (Collana In Quiete). Nel 2020 esce Diario Virale, un’antologia realizzata in collaborazione con altri scrittori sardi, che vede la pubblicazione del suo racconto Psicosi Virus. Il libro è inserito nel progetto “Cronache della Quarantena”, ideato dalla Catartica Edizioni per rappresentare l’esperienza scaturita dall’emergenza covid.
Nel 2021 riceve una menzione speciale per la canzone La Rosa Bianca in occasione del concorso Viola contro la violenza sulle Donne svolto a Ozieri e in diretta su Videolina La rosa Bianca Videolina
Nel febbraio 2022 esce Quartiere Benvenuti (Catartica edizioni- fuori collana) .
Nel 2024 esce Emme, Effe e P in Seconda consolidando il rapporto con la Catartica edizioni di Sassari, che inaugura con due spettacoli tra Roma e Sermoneta a Novembre, per proseguire al Festival di Arti miste Ro’Art, Festival Culturale Dimoras, nelle biblioteche e nelle librerie di tutto il territorio (Feltrinelli, Giunti…). Il viaggio del libro prosegue con varie interviste nelle radio locali e ha riscosso successo nella critica nei giornali locali tra cui L’Unione Sarda sotto la supervisione di Francesco Abbate e La Gazzetta del Medio Campidano.
Il libro è distribuito in tutto il territorio nazionale e sarà presto integrato nelle scuole per le tematiche presenti nella narrazione.


SUL LIBRO: Si potrebbe definire Emme, Effe e P in Seconda un libro di narrativa utopistica, proiettato in un futuro limpido e terso. Tuttavia il senso di Utopia può assumere una particolare ambiguità a seconda del contesto storico di cui si parla, Il libro si sviluppa in due tracce di tempo narrative differenti. La protagonista racconta la storia degli antenati attraverso le loro memorie, di lei non sapremo mai il nome, ma sappiamo i nomi dei personaggi di cui parla e le loro avventure, di vita, di quotidianità che oscillano tra gioie e dolori. Si fa presto a scambiare utopia per distopia e viceversa, nel nostro caso, la distopia si riferisce alla società globalizzata degli anni duemila, in cui gravano profonde rotture sociali, culturali che intaccano i diritti e l’integrità dell’essere umano.
Ecco in questo contesto nasce, cresce e si sviluppa la storia di Emme, Effe e P in Seconda come una finestra di speranza all’interno di questa società delle volte anche “ostracizzante”.
È la storia di una famiglia unita o meglio, citando dal libro “La Famiglia Riunita” che mostra ciò che una società malata può causare e pone molte interrogazioni sulle regole imposte, in particolare sui profondi limiti culturali ormai secolari che non valorizzano il pensiero dell’uomo e spesso sfociano in discriminazioni, violenze psicologiche, o semplicemente mancanza di umiltà, di empatia e solidarietà.
Ma mentre in un libro distopico questa realtà è accentuata, in Emme, Effe e P in Seconda, l’autrice ricorre all’utopia di un futuro migliore, formatosi e consolidatosi grazie al grande lavoro del giovane Effe con il progetto artistico contemporaneo che ha portato a una palingenesi totale della società, ovvero la presa di consapevolezza del movimento “Seven” fondata sull’arte e sull’amore.
Famiglia intesa non come nucleo di persone legate da un vincolo di sangue ma come nucleo di persone che si vogliono bene e si amano.
Ci ritroviamo così catapultati dalla distopia dell’epoca Marriage all’utopia degli anni tremila, in cui tutto pare si sia posizionato al meglio e dove anche solo immaginare una realtà senza arte, senza amore e condivisione è impensabile, e dove i problemi degli anni duemila sono ormai un epitaffio del passato.
Il linguaggio è a tratti poetico e musicale ricco di metafore e simbologia, la narrazione è fluida e descrittiva in particolare sugli aspetti caratteriali dei personaggi e sull’esaltazione delle atmosfere e degli ambienti.

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