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Danilo Melis
di STEFANIA ANGIUS
Nel gennaio del 2023 è stato inaugurato a San Vito l’Ufficio linguistico del Sarrabus, un’iniziativa nata con l’obiettivo di promuovere e divulgare la lingua sarda nel territorio. Il progetto rappresenta un passo significativo per la valorizzazione del patrimonio linguistico locale e si inserisce nel più ampio contesto della salvaguardia delle lingue minoritarie.
L’ufficio si trova accanto a quello del sindaco, Marco Antonio Siddi, ed è frutto dell’impegno e della determinazione del giovanissimo consigliere comunale Danilo Melis, che sin dall’inizio ha creduto fortemente nella necessità di un’istituzione dedicata alla lingua sarda. Attraverso attività di sensibilizzazione, eventi culturali e percorsi formativi, l’ufficio propone di avvicinare la popolazione alla lingua e alla cultura sarda, incentivandone l’uso quotidiano e istituzionale. L’apertura di questo ufficio ha segnato un traguardo importante per la comunità del Sarrabus, ponendo le basi per una maggiore diffusione e riconoscimento del sardo come parte integrante dell’identità locale.
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L’idea di questo progetto ha avuto inizio grazie agli amici di Danilo nell’Associazione Limen Sarrabus Gerrei, uniti dalla passione per la loro terra e per la valorizzazione dei nuraghi. Un giorno, un amico gli parlò degli sportelli della lingua sarda, servizi dedicati alla tutela e alla trasmissione del patrimonio linguistico. Accanto a lui c’era Alessio, il suo amico fraterno di Escalaplano, attuale Presidente dell’Associazione, con cui condivideva la volontà di fare qualcosa di concreto per la propria terra. Insieme decisero di non rimanere spettatori del cambiamento, ma di esserne protagonisti. E così, spinti da passione e determinazione, si iscrissero a un corso di qualificazione a Elmas presso il CRFPA. Quindi da quest’idea è nato un progetto più grande che unisce storia, identità e comunità.
C’è un aspetto importante da chiarire: Danilo ha seguito il corso di formazione senza sapere che sarebbe entrato in amministrazione, cosa avvenuta solo in seguito. Ha affrontato, insieme ad Alessio, un percorso formativo di 200 ore, guidato da docenti di grande spessore. Tra questi spiccano figure di rilievo del panorama accademico e culturale sardo, come il professor Francesco Cheratzu, scrittore, editore e giornalista. Fondatore e Amministratore delle case editrici Condaghes e NOR, con lui il suo collaboratore Daniele Lara di Villaputzu, esperto in e-book. A questi si aggiunge il Professor Duilio Caocci, tra i massimi esperti di letteratura sarda e italiana. Un altro nome di rilievo è Gianni Loy, docente di Diritto del Lavoro, il primo in ambito universitario a tenere lezioni sia in sardo che in italiano. Ora in pensione, il Professor Loy resta una figura centrale nella valorizzazione della lingua e della cultura sarda.
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Dopo un percorso di formazione condotto da professionisti del settore, tra cui anche il Professor Virdis, considerato dopo Blasco Ferrer, una delle massime autorità nel campo della linguistica sarda, si è giunti a una fase cruciale. Tra le difficoltà legate alla pandemia e alla burocrazia, si sono svolte le elezioni comunali di San Vito, in cui Danilo ha scelto di aderire la lista dell’attuale sindaco, ottenendo un ampio consenso e aprendo così una nuova possibilità e un percorso da sviluppare e consolidare nel tempo. Il sindaco gli ha affidato la delega alla cultura e ai beni archeologici. Pur non essendo ancora direttamente coinvolto, ha invitato gli uffici a partecipare all’avviso pubblico della RAS, iniziativa che è stata accolta e poi portata avanti. Il progetto, come accennato in precedenza è stato avviato nel 2023 e ha interessato inizialmente i comuni di San Vito e Villaputzu. La scelta di limitarsi a questi due comuni è stata dettata da esigenze organizzative, evitando di includere Muravera per garantire una gestione più efficace nella fase di avvio. Una volta ottenuto il finanziamento è stata indetta una gara pubblica, condotta in modo trasparente e regolare. Sebbene aperta alla partecipazione di aziende provenienti da qualsiasi area, solo una società ha presentato un’offerta e si è aggiudicata l’appalto. Questa stessa società ha poi deciso di assumere Danilo, il quale non rientra nell’organigramma comunale ma è un collaboratore dell’azienda vincitrice, la società Suìa s.r.l., di Ivan Marongiu e Alessandro Podda. Il progetto è strutturato in tre aree principali:
SPORTELLO LINGUISTICO, che offre consulenze, materiali e servizi di traduzione.
FORMAZIONE, la sezione che sta riscuotendo il maggiore successo.
ATTIVITA’ CULTURALI, con iniziative volte alla promozione linguistica diretta, soprattutto tra i più piccoli.
Dopo il successo della prima annualità, nel 2024 si è riusciti a coinvolgere anche Muravera creando così un progetto unitario e condiviso, specchio di una nuova prospettiva di collaborazione tra i comuni del Sarrabus. Tra i risultati ottenuti vi sono ben 1457 pagine di materiali prodotti in sardo, tra cui dei bellissimi opuscoli sulla storia del Sarrabus, tutto gratuito e scaricabile nel sito del Comune di San Vito alla sezione “Sportello Lingua Sarda”. Inoltre, sono state svolte 15 attività culturali e didattiche con il coinvolgimento delle scuole e delle comunità. Gli uffici regionali hanno valutato molto positivamente l’impegno svolto.
Danilo sostiene che per ampliare i propri orizzonti e avere un’apertura mentale, non è necessario viaggiare lontano. Racconta la sua esperienza di esplorazione della Sardegna, sottolineando l’importanza di superare i preconcetti e osservare il proprio territorio con occhi nuovi. Viaggiare dentro i confini della propria terra può essere un’opportunità per riscoprirne la profondità e per sviluppare un senso di appartenenza più consapevole.
Danilo parla il sardo grazie ai genitori, che sin dall’infanzia gli hanno trasmesso un bilinguismo perfetto. Questa condizione ha influenzato profondamente la sua formazione, permettendogli di percepire il bilinguismo come naturale e armonioso. Il suo caso dimostra come esso possa arricchire sia le competenze linguistiche che il senso di appartenenza culturale.
Il progetto in lingua sarda è un’iniziativa di conoscenza e consapevolezza, volta a preservare e valorizzare un patrimonio culturale fondamentale. Negli anni sono state introdotte alcune leggi a sostegno di questa causa.
La legge 482/99 ha finanziato i primi progetti per le lingue minoritarie, incluso il sardo. Nel 2018, la Regione Sardegna ha rafforzato questa tutela con la legge regionale 22, creando un quadro normativo più strutturato. Questa legge prevede l’istituzione di una rete regionale degli sportelli linguistici, ma nella realtà essa non è stata costituita ufficialmente e la volontà di offrire il servizio alle comunità è rimessa in toto alle amministrazioni e ai loro già oberati uffici, scandita dalla partecipazione annuale ad un avviso pubblico. Questo sistema incompleto, afferma Danilo, lede i diritti linguistici dei Sardi e degrada le professionalità degli operatori, condannati da oltre 20 anni ad una situazione di precarietà.
Danilo e i suoi colleghi operatori linguistici di tutta la Sardegna vedono il loro lavoro come un pilastro imprescindibile per il futuro dell’Isola e delle nuove generazioni Ma aspettano un segnale concreto dalla politica, a partire da una programmazione di più anni in modo da garantire una continuità del servizio, superare le rigidità burocratiche e consentire una pianificazione a lungo termini. Un collegamento strutturato con le scuole rafforzerebbe l’impatto educativo dei progetti e sensibilizzerebbe le istituzioni sulla sua importanza.
Il vero cambiamento deve essere anche culturale: riconoscere il valore di questo lavoro e garantirgli la dignità e la continuità che merita.