
di CRISTOFORO PUDDU
Così come tutte le espressioni d’arte, anche la poesia regala un benessere allo spirito e stimola uno stato di riflessioni dal contenuto fortemente emozionale che si esercita e rivela nella mente e nel cuore. La sfera dei ricordi e delle emozioni sono certo da ascrivere all’elasticità elaborativa del naturale e istintivo pensiero poetico sviluppato e coltivato, con magica alchimia di parole ed armonia, da Juanne Frassu (Illorai 1934 – Ottana 2000).
Attraverso i componimenti lirici, caratterizzati dal realismo e dolcezza velata in malinconie, rielabora il vissuto proprio e del suo tempo che ha conservato a esperienza e maestro di vita. Scrive memorie da salvaguardare con l’emozione sensoriale dei luoghi: reliquie da tenere e condividere per rivelare la sua storia e quel mondo di “ricordanze” di comunità e di antenati che ci portiamo dentro. E la memoria (mneme) poetica, e non solo, è realtà del nostro inesorabile andare sui confini stabiliti dall’ordine di sensibilità dell’animo, della cultura e della personale-collettiva storia esistenziale che irrompe e s’identifica nella complessità del ricordo (anamnesis), sottintendendo riflessioni e pensieri d’identità.
Dai versi di meditazione si evince una particolare sensibilità e la profonda attenzione alla condizione umana – che Juanne ben conosce! – di sofferenze e di privazioni vissute nell’infanzia e nell’immediato dopo guerra con il laborioso orgoglio del riscatto. La matura creatività e fantasia poetica spaziano gli ambiti diversi della relazionalità, interpretando l’essere nel sociale e nel rapporto equilibrato con i valori, siano essi di vita quotidiana o di fede nella realtà concepita come ulteriore ed “al di là”.
Rigorosamente legato alla tradizione del verso rimato, scandito col suono ritmato e scorrevole dell’endecasillabo che storicamente ha dato voce autentica al cantare degli estemporanei, compone ed offre una lettura e narrazione di vita e di saperi dal sapore naturale e spontaneo della cultura poetica del nostro recente passato, con tutte le preziosità da piccole comunità.
Professionalmente è stato un tecnico addetto al Servizio Automobilistico dell’Esercito; per realizzare la sua innata passione verso la meccanica si dovette arruolare, potendo così permettersi di studiare in una scuola privata (conciliando con sacrificio lo studio e il lavoro) ed acquisire le conoscenze tecniche-formative per diventare un qualificato ed apprezzato tecnico e stimato sottufficiale. Nel 1976, in congedo dall’Esercito dopo oltre vent’anni, si stabilisce ad Ottana per avviare un’attività propria nel settore meccanico che attualmente proseguono i figli.
La passione poetica di Juanne Frassu si concretizza in tre pubblicazioni: nel 1992 la prima silloge “artigianale”, da donare agli amici e titolata “Milli funes t’affranzan…”, a cui seguiranno i più impegnativi volumi lirici “Lampos de poesia” e “Fiores de chercu”.
Juanne, nel presentare una sua pubblicazione, ricordava l’infanzia a Illorai e sos cumpanzedhos con cui condivideva il canto a poesia: fin comente sos primos abratzos a su primu amore! Un amore immenso per il canto e la poesia che ne ha segnato in modo significativo tutta l’esistenza, anche se pagu l’apo potida cultivare ca, zovanedhu, custrintu da sa caristìa, so partidu prestu militare de carriera.