Matteo Angius
di PAOLO ARDOVINO
La storia sta in equilibrio tra il romanzo stile “Cuore” e i magazine sportivi. I risultati dicono che Matteo Angius, di Terralba, a 9 anni è una delle principali promesse italiane del motociclismo. Abituato a stare in equilibrio sulle moto da quando di anni ne aveva appena tre, nel 2024 ha conquistato il titolo di vice campione italiano minimoto. E però dietro c’è un racconto di vita che è commovente e felice, quello di papà Nicola e mamma Elisabetta che per aiutare in ogni modo il figlio hanno lasciato le loro occupazioni e si sono trasferiti in Emilia-Romagna, nel cuore pulsante del motociclismo italiano e non solo.
Matteo Angius nel 2022 partecipa al Trofeo Polini a Sesto Fiorentino con risultati positivi, prima grande vetrina. Nel 2023 partecipa alle gare del Trofeo Simoncelli e del Trofeo Opes, fucine di giovanissimi talenti. Questa stagione è stata intensa, nella categoria Junior con motori Polini al Civ, il campionato italiano. Salta la prima gara di Cervia perché non ha ancora compiuto l’età per la licenza agonistica, gareggia a Borgo Ticino e sorprende tutti: pole position nelle qualifiche e tre gare vinte. A Cascia è costretto a noleggiare un motore, e arriva solo – si fa per dire – quinto e terzo.
A Ortona vince la sprint race e una delle gare domenicali, nella seconda è in testa ma cade a pochi metri dal traguardo: settimo posto. All’ultima tappa di Jesolo ottiene primo posto e secondo posto e sorride al titolo di vice campione italiano. Un risultato inaspettato e ottenuto nonostante una gara in meno rispetto agli avversari. In mezzo, Angius infila il casco ancora per il Trofeo Simoncelli dove conquista pole position e primo posto nelle piste di San Mauro Mare e Misanino.
«Nel periodo del lockdown avevamo una piccola moto e Matteo ci giocava in cortile», racconta la madre, Elisabetta Atzei. Da lì si avvicina alle piste vere, sente l’odore dell’asfalto e gli piace. «Gli addetti ai lavori dicevano di iscriverlo al Trofeo Polini, aveva le doti per partecipare». Ma i duemila euro da sostenere per la trasferta e assistere Matteo con tutti i mezzi sembrano un muro. Amici e sostenitori si attivano online: «Ci siamo riusciti grazie a una raccolta fondi». Tuta addosso e casco in testa, Matteo è felice. E va parecchio veloce. Così Elisabetta e Nicola si guardano negli occhi: «Ci siamo detti: proviamo. Abbiamo cercato un appartamento in Emilia-Romagna e ci siamo trasferiti prima a Ravenna e ora vicino Ferrara». E si muovono da Terralba, paese d’origine tra l’altro di Fausto Atzori, nonno materno del campione di MotoGp “Pecco” Bagnaia.
Lì ha trovato il team, Motorland, dov’è seguito dagli istruttori Elia e Tommaso Occhi, e in quella regione gravitano le case motociclistiche più importanti. Lì si possono conoscere i miti delle due ruote. La scena sarda cresce ma è periferica. «Nicola è muratore, è riuscito a trovare un’impresa qui. Io per ora porto avanti lavori part-time – racconta Elisabetta –. Una sfida? Sì, per tutti (ride, ndr). Dal cibo, diverso da quello a cui eravamo sempre abituati, al clima: ora siamo avvolti da una nebbia perenne».
Per la raccolta fondi del 2022 era uscito un articolo sulla Nuova Sardegna. Lo aveva letto Antonio Boccognano, di Santa Teresa e con la passione per i motori: «Mi sono innamorato della vicenda di Matteo, avevo appena vinto un premio dalla festa patronale, mille euro, e ho deciso di dare una mano a questo sogno. È nata un’amicizia», e anche un’associazione sportiva, la Sardinian Fox team («Perché Matteo è veloce come una volpe sarda»). «Adesso puntiamo alla vittoria del campionato, Matteo è molto veloce, e speriamo di trovare degli sponsor importanti». Per Elisabetta e Nicola ci sono stati momenti difficili, ma i due non sembrano portare addosso troppi macigni: «Le vittorie? Conta la crescita. La Sardegna ci manca, quel che ci ripaga è vedere nostro figlio felice».