CULTURA E PROMOZIONE DELL’ISOLA, LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PIETRO FLORIS “A ME INTERESSA LA GENTE”: AL CIRCOLO SHARDANA, LA SARDEGNA TROVA CASA A PERUGIA

Sorge in una delle colline che dominano la vallata e, con la proverbiale ospitalità che contraddistingue il popolo sardo, sembra accogliere passanti e visitatori nel capoluogo umbro. Appena dopo il cartello che indica l’ingresso nel comune di Perugia, al civico 74 della strada Tuderte c’è, infatti, un’enclave sarda, il Circolo Shardana di emigrati sardi in Umbria, presieduto dall’orgolese Nicoletta Menneas. Il suo spazio, accogliente e permeabile, è puntellato dai numerosi colori della festa del Redentore di Nuoro, da bandiere e cappellini del Cagliari calcio, dai prodotti tipici dell’isola e dai libri che la raccontano e che affollano gli scaffali. I veri protagonisti del circolo sono, però, le persone che lo popolano.

Persone che sono anche al centro del libro di racconti “A me interessa la gente”, del socio e consigliere del circolo, Pietro Floris. La sua presentazione, diretta dal fratello Carlo con il contributo di Sandra Fuccelli, ha aperto il ciclo di iniziative dell’associazione culturale in programma per il nuovo anno.

C’è chi ancora mantiene i forti tratti del sardo di Orune, Orgosolo, Urzulei e Nuoro. C’è chi, invece, quei tratti li ha un po’ persi in favore di quelli “del Donca”, il dialetto perugino. Ma al di là di cadenze e gergo, a legare tutti è il forte attaccamento alla propria terra d’origine lasciata trenta, quaranta o solo pochi anni fa e la necessità di condividere esperienze e momenti di vita. Un legame reso visibile dal filo di un gomitolo azzurro passato di mano in mano tra i presenti, per iniziativa di Pietro e Carlo Floris.

La presentazione del libro, scandita dalle fotografie dello stesso autore, è dunque diventata un pretesto per raccontare luoghi, passioni, soprannomi, oggetti e ricordi, in un viaggio che, partito da Cala Fuili, ha fatto tappa a Todi, Guspini, Nuoro, Sassari, Como e Chiasso, fino a toccare le sponde dell’Australia e della Nuova Zelanda. Anche quest’ultima terra, seppur lontanissima, continua ad essere raggiunta dall’inconfondibile profumo di ginepro. Immancabile, poi, l’appuntamento con i sapori dell’isola e della terra ospite. E così, la cena a base di polenta e cinghiale che ha seguito l’evento culturale si è conclusa con i tipici dolci sardi, che hanno lenito un sofferente secondo tempo nella partita del Cagliari contro il Milan.

Solo due anni fa il taglio del nastro al civico 74, ma l’associazione, nel 2026, è pronta a soffiare le candeline del decimo compleanno. A raccontarlo è la presidente e co-fondatrice, Nicoletta Menneas, soddisfatta dell’andamento del circolo: «Mediamente ci sono 350 associati ogni anno – spiega – e sulle nostre pagine social sembra crescere l’interesse verso di noi e le nostre attività». Shardana gode del riconoscimento e del sostegno della Regione Sardegna, ma si basa sul lavoro dei giovani volontari, che ogni mese cercano di proporre nuove iniziative.

«La natura di ogni associazione si modula sugli interessi degli iscritti. Noi combiniamo momenti di convivialità a eventi culturali. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato la proiezione del documentario sui pastori sardi emigrati nel centro Italia. Ci siamo commossi solo vedendo la nave che solcava il mare». E, a proposito di nave, oltre ad occuparsi di cultura e promozione di territorio e tradizioni sarde, Shardana, come gli altri 70 circoli Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, sparsi in tutto il territorio nazionale, fornisce anche un supporto più pratico ai suoi soci. «Tra i servizi che offriamo – spiega Menneas – oltre alla possibilità di accedere a prodotti sardi acquistandoli direttamente dai produttori, diamo delle agevolazioni per tornare sull’isola via mare, trattando direttamente con i vettori». In ogni caso, se nessuno ha in programma di partire nei prossimi giorni, un nuovo appuntamento con le iniziative del circolo è già fissato per sabato 18 gennaio con la presentazione del libro del giornalista nuorese Francesco Mura. A seguire, cena sarda e la musica di un duo sardo-umbro.

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