di CARLA PULIGHEDDU
L’anno che è appena cominciato deve essere dedicato, dalle istituzioni a qualunque livello, ai diritti dell’infanzia. In Sardegna cresce sempre più la povertà, la percentuale dei minori ai margini della società nella nostra isola è superiore di ben 10,7 punti rispetto alla media nazionale.
L’allarme lanciato dal Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) conferma la situazione di estremo disagio che vivono le fasce più giovani della popolazione . Le disuguaglianze territoriali colpiscono i bambini e le bambine sin dalla nascita, e condizionano tutto il loro percorso di crescita.
E’ ormai necessario e non più rinviabile, l’istituzione di un osservatorio dell’infanzia e dell’adolescenza che raccolga periodicamente, e renda disponibili con trasparenza, i dati che, soprattutto in una regione come la nostra, devono essere alla base di qualsiasi strategia e di qualsiasi scelta politica, non solo per le ricadute di opportunità che si avrebbero sull’infanzia e l’adolescenza ma per la realizzazione del benessere della società intera.
Servono, dunque, misure urgenti per fronteggiare la povertà, le patologie croniche dell’infanzia e l’accesso ai servizi socio sanitari territoriali. Indispensabile poi, creare condizioni per un cambio totale di strategia in materia di calo demografico che sembra inarrestabile e che ci vede primatisti europei, con a capo la città di Oristano.