“MEDICINA, MAGIA, DEVOZIONE E SUPERSTIZIONE IN SARDEGNA”: IL NUOVO LIBRO DI ALESSANDRA DERRIU (ALBATROS EDIZIONE)

Alessandra Derriu

A fine serata, nel fondo di un autunno stiracchiato, spengo il computer e chiudo il libro che sto leggendo. Ci rifletto un secondo: a che serve avere due canali aperti se intanto non riesco a seguirli insieme? Non trovo una risposta, ma mi piace averli lì a disposizione, e alla fine li stacco entrambi.
Chiuso, silenzio. Solo il crepitio del fuco nel caminetto. Rivoli di silenzio.
Il computer, da spento, tace, non ha più vita: scatola vuota con elettroni, contatti elettrici e noiosa matematica binaria. Spento smette di esistere. Il libro invece, anche chiuso, continua a contaminare l’anima di parole, pagine, emozioni. Contiene le stesse cose di quando è aperto: contiene l’anima. E ti rimane sempre qualcosa dentro, con le sue frasi, con le sue vite che mentre le leggi sono intorno a te, e lasciano tracce.
Nel libro che ho appena chiuso ci sono storie che partono da un passato profondo della Sardegna. Lo dice il titolo stesso: parlo dell’ultimo saggio di Alessandra Derriu: Medicina, magia, devozione e superstizione in Sardegna.
Usciamo fuori dal razionale, è facile, è bello, e in questo saggio è liberatorio. Le paure ancestrali, i tormenti, si potevano spiegare con la magia. Anticamente, dice l’autrice, si potevano curare con la magia.
La magia del fuoco, a cui è dedicato un intero capitolo, è dentro di noi ancora, nel profondo. Me lo ripeto mentre guardo la danza tribale delle fiamme sul ceppo fumante dentro il mio caminetto. Il televisore poco più in là non lo guarda nessuno, meglio lasciarsi ipnotizzare dal crepitio del fuoco. Le fiamme cambiano colore e forma, si distendono, si abbassano fino quasi a scomparire e si rilanciano. E mi tengono lì, incantato, perché?
Un saggio, quando è ben centrato, ti spiega anche il momento che stai attraversando. Così Alessandra Derriu ci fa riflettere:
“Dai poteri attribuiti al fuoco e dai significati che porta con sé nasce la pratica della sua osservazione e venerazione, inizialmente le sacerdotesse e le sciamane interpretano grandi falò accesi di notte, dalle alte fiamme, e dalla potente forza. Secondo le leggende, le janas dominavano il fuoco e la sua potenza, e avevano il dono della profezia. Rappresentazioni simboliche del fuoco si ritrovano all’interno delle domus de janas, elemento della vita quotidiana, finti focolari che ardevano nelle case per l’aldilà.”
Invece adesso nelle nostre vite domina la ragione, che spiega tutto, e tutto si può spiegare con la ragione: Ma poi, quando arriva un dubbio fondamentale, un tormento strisciante e irrisolvibile, pensiamo per un attimo che forse la magia ci potrebbe salvare.
Ecco allora che Medicina, magia, devozione e superstizione in Sardegna ci riporta in un tempo quando non c’erano né conoscenze né consapevolezza. Allora la magia era il “salvi tutti” dei giochi infantili, che forse dava speranze, ma sicuramente conferiva potere a chi la praticava. Ma questo potere, che sfuggiva dal recinto del dominio religioso e politico, era mal visto. E allora arrivavano le persecuzioni e i tantissimi processi per stregoneria, di cui ci sono ancora documenti che l’autrice ci racconta.


Andiamo avanti con profonda curiosità nelle pagine e scopriamo un mondo astratto e lontano, ma che pure ha realmente segnato la storia delle nostre stesse generazioni, e che ancora adesso si fa spazio nei nostri pensieri, nelle nostre sensazioni, e magari ti lascia lì, fuori del tempo a contemplare un fuoco.
Ecco, come dicevo, un saggio quando è ben centrato ed esaustivo, parla di te. Parla di un passato lontano che rimane incastro nei nostri gesti di ora, nelle nostre pulsioni. Alessandra Derriu ci porta indietro nel tempo, in un tempo che lei ha riesumato da studiosa e appassionata. Dietro le sue pagine trovi un mondo di storia e di “perché”, e vedi la vita che era, e capisci che quando non c’era altro, la magia e la superstizione occupavano tutto l’inspiegabile, e potevano essere di conforto e di speranza.
La magia era un ingrediente indispensabile per sopravvivere? Forse sì, e occupava tutto quello che oggi è l’area di confort della razionalità e della scienza, ma con forza gerarchicamente superiore.
“Per magia intendiamo tutto ciò che va oltre, oltre l’umano, il conosciuto, lo spiegabile, vicino alla divinità, al trascendente, al potere, alle arti, al sacro”, si legge nel saggio.
Tutte credenze radicate nella cultura e nel vissuto quotidiano, spesso contestate ma temute, che persistono dentro di noi, nel subconscio, dove non si vedono ma ci sono ancora. La Derriu riesce a coniugare il passato remoto con il presente, perché lo studio del passato ci rivela anche quello che siamo ora.
Un esempio fra tutti: quando un complimento deve essere addolcito per esorcizzare la possibile invidia: “Da qui la tradizione, mantenuta fino ai giorni nostri in alcune realtà, di “toccare” la persona lodata in segno di affetto e scaramanzia, a testimoniare la bontà dell’apprezzamento fatto”.
Così Alessandra Derriu riporta tutto all’attualità: dalle origini delle nostre credenze più radicate ai gesti automatici, che possono essere irrazionali, che possono essere magici. Perché anche se andiamo sulla luna e abbiamo l’intelligenza artificiale disponibile come l’acqua dai rubinetti, ci rimane quella ombra di magia che tante volte abbiamo chiamato ignoranza.
Ma l’autrice ci porta a non giudicare “l’ignoranza” dei tempi bui rispetto alla luce della ragione di oggi. Era così, e ci dobbiamo fare i conti quando ci sorprendiamo in un gesto apotropaico per scansare un malaugurio, quando qualcosa non ha una logica ma ci condiziona, quando spegniamo un computer e restiamo incantati dalle danze tribali e sinuose delle fiamme dentro un caminetto.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

4 commenti

  1. Alessandra Derriu

    Grazie alla redazione di #tottuisnpari e in particolare a Pier Bruno Cosso, che ha spento il PC e, davanti al fuoco del camino, che riscalda e illumina, mi ha dedicato il suo tempo, per la lettura, e la recensione del mio ultimo libro, con la sua eccezionale penna, che ha messo al mio servizio, come sempre con professionalità e passione. Grazie per la stima e la fiducia.❤️

  2. Una meritata e meravigliosa recensione di Pier Bruno Cosso all’ultima opera di Alessandra Derriu

  3. Pier Bruno Cosso introducendoci nel libro di Alessandra Derriu ci trasmette un sentimento di nostalgia per il passato, quando la semplicità dei gesti e dei sentimenti avevano il potere magico di ricucire la frattura del noto con l’inconoscibile. L’esuberanza di razionalità non ci ha reso più felici. Tuffarci nella conoscenza del passato con le sue credenze e i suoi riti oltre a donarci istanti di serenità ci riconduce a una dimensione meno meccanica e più umana della nostra esistenza. Grazie di questo dono prezioso. Grazie all’autrice, Alessandra Derriu, grazie a Pier Bruno Cosso per una recensione coinvolgente, che riflette l’atmosfera incantata del libro.

  4. Complimenti di cuore Alessandra Derriu per i tuoi preziosi scritti frutto di ricerca, di passione, di amore. Creature che nascono attraverso te e che attraversano l’anima di chi legge e viene coinvolto. E complimenti a Pier Bruno Cosso che in questa creatura ci va a fondo con la sua alta sensibilità e nel descriverla riesce a farla amare ancora di più. Più che recensire il libro credo che lo viva e ne colga gli stati d’animo, le motivazioni, le emozioni. Un dono di pochi. 👏👏👏👏👏👏👏

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *