di SIMONE RADDI
Frutto di un protocollo di intesa a più voci, il neonato progetto riunisce per la prima volta attorno a un indirizzo comune l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, il museo MAN di Nuoro, l’Unione di Comuni della Planargia, l’Associazione “Cosinzu de Isciareu” di Flussio, l’Associazione Marco Magnani e l’Ecomuseo del mare e dell’acqua di Sassari. Il progetto integrato mira a orchestrare un ricco programma di iniziative che, grazie alle competenze e alla identità di ogni ente coinvolto, abbraccino il territorio e ne valorizzino la memoria e il patrimonio.
La nascita della rete culturale della Planargia – che si presenta oggi come una inedita quanto importante strategia di azione corale – vedrà ogni istituzione fornire il suo apporto in ogni fase del programma, con il preciso obiettivo di radicare profondamente l’esperienza nell’area di intervento, sensibilizzando le comunità locali, gli studenti e gli stakeholder, oltre a un pubblico fatto di visitatori, viaggiatori, turisti, chiamati a scoprire la storia di una regione forse meno battuta dai grandi flussi, ma ricca di portati da salvaguardare e comunicare.
All’indomani della firma di un protocollo di collaborazione fra tutti gli enti coinvolti, il progetto seguirà un preciso sviluppo che, a partire dall’analisi del contesto territoriale, alternerà l’attività di studio delle eccellenze locali, dei punti di interesse, delle tappe storico-artistiche di rilievo, al fine di elaborare un piano congiunto di valorizzazione di ogni singola risorsa che distingue la regione.
Ai docenti e agli studenti dell’Accademia di Sassari, con il supporto delle Associazioni, sarà affidato il compito di coordinare e ospitare i workshop di indagine sul territorio della Planargia, localizzare le diverse soste obbligate, mappare gli itinerari lavorando a una nuova narrazione dei percorsi e alla loro divulgazione. Le residenze artistiche saranno rivolte a giovani autori e, altresì, a nomi del panorama italiano e internazionale chiamati in visita, coinvolti nei laboratori dell’Accademia, trasformata in una sorta di Bauhaus sardo delle arti e delle scienze, votato a una lettura del territorio e delle sue emergenze attraverso il filtro della creatività e la disciplina del progetto.
Le residenze artistiche saranno ospitate negli spazi offerti dai vari comuni della Planargia, con la costituzione di una vera e proprie reti di residenze artistiche, complice la ristrutturazione e la restituzione alla comunità di spazi culturali, destinati agli atelier e ai laboratori didattici per le scuole e gli adulti, oltre a un palinsesto di incontri pubblici, corsi e approfondimenti, orchestrati dai docenti dell’Accademia e dai curatori del MAN di Nuoro. L’Ecomuseo del mare e dell’acqua e l’Associazione “Cosinzu de Isciareu” allestiranno laboratori di restauro e di lavorazione dell’asfodelo, nell’ambito di una scuola estiva per studenti, a cura di maestri e professionisti.
Lo stesso MAN ospiterà, infine, la mostra di restituzione dell’intero progetto, con l’allestimento di una project room punteggiata degli esiti del lavoro accostanti agli esiti delle residenze e dei laboratori.
La produzione di un film documentario, girato lungo tutto il periodo del progetto-pilota, sarà fondamentale per la testimonianza, la diffusione e la comunicazione del processo di studio e produzione, di coinvolgimento e di integrazione fra le varie realtà, affiancato a una altrettanto significativa documentazione fotografica di tutte le fasi, affidata agli studenti dell’Accademia e, in contemporanea, a un fotografo di primo piano, coinvolto nel viaggio e nel workshop come visiting professor. I risultati finali saranno in ultimo raccolti in un volume prodotto da tutti gli attori del protocollo, con immagini documentarie delle fasi, delle opere, del backstage e delle mostre, unitamente a testi di approfondimento a firma di specialisti dallo sguardo interdisciplinare, fra storici, critici d’arte, architetti, antropologi, sociologi, geologi.