UN CAGLIARI QUASI PERFETTO, UN’ ATALANTA CINICA, UN ZANIOLO DA RIEDUCARE

L’ Atalanta vince alla Unipol Domus, inanellando, parafrasando il linguaggio del Real Madrid, la “decima”. Ossia, in questo caso, la decima vittoria consecutiva che vale a consolidare il primato. Al cospetto, comunque, di un Cagliari mai arrendevole,che l’ha messa continuamente in difficoltà. Poiché le occasioni sarde sono state innumerevoli. E Carnesecchi, il portiere ospite, è stato, di gran lunga, il migliore in campo. La squadra di Nicola avrebbe meritato il pareggio. Ma l’equilibrio è stato rotto, al 67′ da quella rete provocatoria di Zaniolo, purtroppo non nuovo a questo gesti di inciviltà e di intemperanza. Di contro, la squadra di casa è uscita tra gli applausi. L’ Atalanta è stata messa in grande difficoltà seriamente la seconda volta in questo campionato. Dopo l’Inter. Ora il Cagliari affronterà la Juventus in Coppa Italia. E, soprattutto, il Venezia in campionato.
Ritornando all’analisi tecnica e tattica, si è assistito, da parte isolana, ad una partita ulteriormente superiore rispetto a quella disputata con la Fiorentina. Ed ugualmente, persa. La squadra di Nicola, infatti, sembrava, veramente, essere arrivata al limite della perfezione tattica. Con Carnesecchi, estremo ospite, migliore in campo. Gli orobici, dal canto loro, hanno costruito la vittoria nella seconda frazione di gioco. Con le cinque sostituzioni che ha potuto effettuare. Il risultato complessivo, alla fine del primo tempo, sarebbe potuto essere diverso. Nel primo tempo è stato, invece, il Cagliari ad avere avuto le occasioni per il vantaggio. Dal lato bergamasco, invece, gli ingressi successivi dei “titolari”, tenuti a riposo dopo la felice “faticata” di Champions contro il Real, hanno completamente stravolto l’assetto tattico. Gli ingressi di Lookman e Zaniolo, su tutti, hanno cambiato l’approccio. Il Cagliari, purtroppo, non ha sfruttato la miriade di occasioni capitategli
Questo grazie alla prestazione straordinaria della squadra nel suo impianto. Ed a Carnesecchi, ertosi a difensore del vantaggio ospite. Il Cagliari, dunque, ha disputato un primo tempo impeccabile. Con schemi perfetti. Una difesa a quattro, poi passata a tre o a cinque. Luvumbo, per fare delle citazioni, ha “ondeggiato” da ogni parte del campo in senso orizzontale. I mediani, poi, sono stati perfetti. Con i rossoblù di Nicola ad emergere. Nel primo tempo. Eppure anche l’Atalanta della prima frazione non era da memo, avendo dentro gente come Retegui, il capocannoniere del campionato. È stata anche la prima volta in cui il Cagliari tantissime palle-gol nel giro di un tempo. Il centrocampo, poi, è stato, all’ inizio muscolare, con Deiola, Adopo e Makuombou. Modo come un altro per fare rilevare come il Cagliari si abbia giocato la partita allo stesso livello dell’Atalanta. Che non è riuscita a “dominare” la partita. Trovandosi in grande difficoltà. Nel secondo tempo, invece, questo gli è riuscito con la capacità di “imbavagliare” la fase difensiva del Cagliari. A valere più di ogni altro è stato, dunque, l’atteggiamento dei padroni di casa. Più di una vittoria e di un pareggio. Il Cagliari gioca meglio rispetto allo scorso anno. Ed i paragoni con Ranieri non reggono. Però. Perché, appunto, la squadra viene da due anni con il tecnico romano. E la squadra presa dall’ orlo della C. Ranieri ha dato stabilità. E l’atteggiamento della squadra è cambiato. Il Cagliari ha, dunque, un anno in più di Serie A alle spalle. Trascorso con Ranieri. E non è poco. Seguendo le basi del calcio del tecnico capitolino. Scriviamo, infatti, di una squadra che fa’ ripartenze con sei giocatori oltre la metà campo avversaria. Nicola è, ora un tecnico impeccabile, che sbaglia molto meno. Difficile scrivere, poi, se l’Atalanta sia una pretendente alla vittoria dello scudetto. Se lo dovesse vincere compirebbe un’impresa. L’andare avanti in “Champions” potrebbe, di gran lunga, “pagare”. Anche perché parliamo di un organico differente rispetto a quello dell’Inter. Ed anche perché sono ancora da “rivedere” certi atteggiamenti di alcuni suoi calciatori. Come le esultanze di Zaniolo, autore della rete vittoria in Sardegna. Resosi protagonista di un comportamento alquanto discutibile andando ad esultare sotto la curva nord sarda. Non proprio un atteggiamento “da scudetto”. Che non può essere semplicemente derubricato da una società seria come quella atalantina.

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Un commento

  1. Un rigore netto non concesso

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