Fleanna Lai
di CARMEN SALIS
Presentato davanti a un pubblico numeroso a Cagliari, presso i locali della Biblioteca Emilio Lussu, il primo libro di poesie di Fleanna Lai: Lettere di un bruco a una farfalla – Edizioni Amicolibro.
Una raccolta di liriche che diventa un dialogo costante con la vita dell’autrice e non solo.
Fleanna, cosa rappresenta per te la metamorfosi del bruco?
Io credo che nella vita di ciascuno di noi, a un certo punto, accade qualcosa, magari un cambiamento che ci costringe a una virata o a un decollo. Quindi noi dobbiamo prendere tutti i pezzi che si sono frantumati e metterli insieme. Da qui nasce una nostra nuova identità. Da bruco quale eravamo nascerà una bellissima farfalla, come se a un certo punto vedessimo tutte le parti di noi che non volevamo vedere, anche quelle più belle, ne prendiamo consapevolezza e decidiamo di non rimanere piccoli bruchi ma divenire quelle persone che eravamo destinati a essere. Una metamorfosi naturale, passare da non avere consapevolezza delle proprie risorse a guardarle in faccia e renderle visibili a se stessi e agli altri. Il bruco alla fine non si sta trasformando ma sta divenendo ciò che gli era dato di essere.
Le lettere che diventano poesia.
Quando scriviamo abbiamo sempre un interlocutore: una madre, un figlio, un amico, un amante, il mare, noi stessi. Io ho iniziato a scrivere per timidezza perché non avevo il coraggio di dire certe cose, anche a chi tenevo molto, senza l’imbarazzo di doverlo guardare negli occhi. Ma scrivere lettere non mi bastava. Avevo bisogno di dirlo in versi per essere il più delicata possibile. Ho bisogno di entrare in punta di piedi nella vita delle persone, di essere leggera. La poesia con il suo linguaggio pulito e leggiadro te lo consente. Anche se so che quelle lettere in realtà le stavo scrivendo anche un po’ a me stessa alcune volte per prendere consapevolezza, per scusarmi, per capirmi, per chiedere perdono. Bisogna essere sempre gentili con se stessi e con gli altri e la poesia è la più grande forma di gentilezza che io conosca.
Ci vuole più coraggio a essere bruco o farfalla?
È una bellissima domanda a cui non avevo mai pensato. Non è facile essere bruco e non è facile nemmeno divenire a farfalla. Il bruco è coraggioso nel momento in cui sa aspettare l’attimo giusto per divenire farfalla. Rimanere bruco aspettando il giusto momento per volare non è semplice e richiede molto coraggio. Ma, essere farfalla, prendere consapevolezza dei colori cangianti delle proprie ali richiede altrettanto coraggio. La farfalla è simbolo di libertà ed essere liberi non è così facile. Liberi nel pensiero, nell’esprimere se stessi, nel vedere le parti belle di sé. Essere liberi è bellissimo ma io credo che in fondo spaventi un po’ tutti. Essere liberi significa anche essere responsabili di sé e delle proprie scelte e in tutto questo ci vuole molto coraggio. Mi piace il coraggio della farfalla che per la prima volta sa guardare la bellezza delle sue ali ma anche il coraggio del bruco che sa aspettare e lasciare per sempre se stesso.
La poesia ti ha aiutato a rivedere te stessa?
La poesia mi ha fatto dialogare con tutte le parti di me più nascoste, quelle più in ombra, quelle che ci spaventano. Interloquire con loro ha significato far parlare parti che non credevo di avere, compreso il coraggio, fragilità che non volevo ascoltare, desideri che avevo sepolti insieme a tanti sogni. Quando iniziamo a parlare a noi stessi con un foglio bianco e una penna in mano facciamo un viaggio che non sappiamo dove ci porterà. Dobbiamo metterci a nudo senza avere paura di nulla. Da questa magica esperienza noi saremo un po’ diversi, più consapevoli, più vivi, più liberi. In fondo, quando iniziamo a scrivere già sappiamo che lo stiamo facendo perché un cambiamento si è già messo in moto. Io l’ho sperimentato, ho reinventato una nuova me, l’ho ricucita, l’ho curata e poi cullata.
Grazie TIP e grazie Carmen Salis
Complimenti 👏❤️
Grande, Fleanna 👍
Bellissimo libro. E’ stato un onore assistere alla presentazione
Brava Fleanna