Piccoli e Felici
di GIANRAIMONDO FARINA
Ed alla fine è arrivato il successo. Nel secondo tempo. Ma meritato, voluto e perseguito. Con tenacia. Il Cagliari ha battuto il Verona con la quarta rete in campionato di Piccoli. Al 75′. Su una invenzione di Felici. Dopo uno splendido scambio con un ritrovato Makoumbou. In virtù di questo risultato,maturato nei confronti di una diretta concorrente, il Cagliari sale temporaneamente al dodicesimo posto, allungando su un gruppetto composto dallo stesso Verona, dal Lecce e dalla sorprendente (in senso negativo) Roma, ora allenata da “sir Claudio”. Per essere descritta, letta ed interpretata, questa partita entra nel vivo nella seconda frazione di gioco. O, meglio, a partire dal 70′. Da quando il Cagliari inizia sensibilmente a premere nella metà campo scaligera. Con gli ospiti a schierare il solo Sarr come punta avanzata. Mentre a fondo campo si scalda Pavoletti, pronto a subentrare a Piccoli. Ecco il punto. Nicola sa “toccare le corde dei suoi”. Paventandogli dei cambi. In questo caso tocca all’ex attaccante del Lecce, chiamato indirettamente “in causa”. Che, al 75′, risponde da par suo. Con la rete. Decisiva. Che vale il dodicesimo posto. E l’esplosione della “Unipol Domus”. Il tutto ha origine da uno scambio molto bello tra Felici (“felice” scoperta la sua per il Cagliari, n.d.r.) ed un ritrovato Makoumbou. L’ex Feralpi Salò ha un’ottima visione di gioco. E si vede. Mette centro il servizio giusto per Piccoli, quasi come fosse un perfetto “maestro di sala” o “maitre d’hotel”. Con gli illustri commensali pronti a sedersi. E Piccoli è uno di questi. Famelici, chirurgico e decisivo. Al punto giusto. Al 77′ , due minuti dopo la realizzazione, il “match winner ” esce per fare posto, come annunciato, all’ eterno Pavoletti. L’intento di Nicola,infatti, è quello di non “tirare i remi in barca”. Ma di insistere per “mettere in ghiaccio” il risultato. Vi è solo il Cagliari. Infatti. Al 78′ è Zappa a sparare alto sulla traversa. È una bolgia. Da cerchio dantesco. Lo stadio intero incita i sardi tutti protesi in avanti. Ammutoliti i quattrocento tifosi ospiti. Nel Verona, uno dei pochi a “tenere alta la testa” (ed il livello) è Belajan. Dall’ altro lato, invece, si segnala l’encomiabile “match” di Felici, una delle ultime scoperte del tecnico sardo. Ottima partita, la sua, anche in fase di copertura. All’ 81 per il Cagliari esce Luvumbo. Al suo posto Obert. Ora Nicola intenderebbe un po’ “coprirsi”, con il neoentrato in difesa bassa ed Augello in difesa alta. E Mina a dominare, ancora una volta. Impeccabile. Nella linea arretrata. Partita talmente intensa che Augello e lo stesso “sergente” vengono presi da crampi. L’ingresso, poi, di Adopo da’ nuova linfa al Cagliari. E non manca l’occasionissima finale. Con il ricordato Obert. Palo incredibile. E Pavoletti e Felici soli davanti a Montipo’ . Non l’estinzione ad approfittarne. La partita si conclude dopo quattro minuti di recupero.
Una rete arrivata con tanta sofferenza. Ma una vittoria conseguita con merito. Che dà ossigeno. E, soprattutto, senza subire reti. Al cospetto di un Verona troppo remissivo per avere la meglio. Dal punto di vista tecnico è chiaro come gli ingressi di Viola, Pavoletti e Felici abbiano cambiato il volto della partita. Felici, poi, è stata una scoperta. In senso positivo. Ed assoluto. Entrato nel momento giusto. E nel ruolo giusto. Un 4-4-2 iniziale, quello di Nicola, reso “offensivo” con i due esterni. Che, poi, è diventato 4-4-1-1. Reso più specificatamente d’attacco con Luvumbo ed, appunto, Felici. Da cui è scaturita la rete di Piccoli. Cagliari che ha giocato come si confa’: senza pressione, con pazienza. E lungimiranza. Senza disunirsi. Avendo sempre la convinzione di vincere.
Punti preziosissimi questi. Ottenuti come vuole Nicola: “con grinta, fame e denti”.