di AURORA VINCI
Passione, determinazione e coraggio. Sono le e parole che descrivono ‘Feminas’, il premio Donne Coldiretti che oggi, a Palazzo Doglio, Cagliari, ha assegnato un riconoscimento a 8 donne che hanno dato lustro alla Sardegna in Italia e nel mondo.
L’iniziativa, organizzata da Coldiretti Sardegna, come ogni anno, ha voluto rendere omaggio a figure femminili accomunate dalla passione e della determinazione che le hanno rese protagoniste in ambiti diversi di idee innovative. Presenti all’evento numerose figure istituzionali, tra le quali la presidente nazionale di Coldiretti Donne Impresa, Maria Francesca Serra, il presidente Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e il direttore regionale Luca Saba.
“Esempi positivi in una società che ancora deve fare molto per raggiungere la parità di genere”, ha evidenziato Saba. Sulla stessa linea, il presidente regionale che ha ribadito l’importanza di valorizzare le proprie radici e il ruolo delle donne.
Le premiate sono state scelte per il loro “straordinario contributo nei settori delle istituzioni, agricoltura, informazione, arte, scienze, cultura, sociale e sport”, hanno precisato nel corso della consegna dei riconoscimenti.
Premio alle istituzioni: Marina Calderone, ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Premiata per il suo impegno e la sua capacità di ispirare. “Ho insegnato il significato di ‘Forza Paris’: avanti insieme, con orgoglio e determinazione – ha dichiarato la ministra – mai sentirsi qualcosa di meno”. Ha poi dedicato parole di incoraggiamento alle giovani donne “Abbiate passione, preparazione e curiosità. Non fermatevi mai”.
Premio all’agricoltura: Maria Itria Giovanna Secci, figura di riferimento per il movimento femminile agricolo. “Oggi abbiamo fatto passi avanti, ma il sogno resta la parità e il miglioramento delle abilità in campagna” ha detto, portando sul palco le sfide affrontate nel settore.
Premio informazione: Elvira Serra, giornalista e scrittrice che ha condiviso il suo punto di vista: “Quando faccio delle interviste penso sempre che sto raccontando persone, non personaggi – ha dichiarato Serra – le persone mi aprono il cuore e io racconto le loro storie”.
Premio arte: Caterina Lai, pioniera in un campo tradizionalmente maschile, Lai ha trasformato l’artigianato in arte: “Era un mestiere puramente maschile, io ricamavo con mia mamma – ha continuato Lai – le donne hanno iniziato a decorare negli anni ’70”.
Premio scienza: Antonella Pantaleo, con un percorso iniziato a Sassari. La giovane ricercatrice ha sottolineato: “Con fatica si arriva alle stelle. La Sardegna deve arrivare oltre lo spazio”.
Premio cultura: Elena Ledda, la cantante e figura di spicco della musica tradizionale sarda ha affermato: “Io ho sempre cantato le donne. La mia ricerca è sempre stata al femminile”.
Premio sociale: Marilena Rimini Fiori. “Il volontariato è la mia missione quotidiana. Mi interessa fare e coricarmi stanca sapendo di aver fatto qualcosa di utile”.
Premio sport: Maria Teresa Maccioni, giovane sportiva che ha conquistato la medaglia d’oro al campionato di tiro a volo a Lima, in Perù. “Tra lacrime, fatica e sacrifici, i risultati arrivano – ha detto – bisogna avere pazienza e non arrendersi mai”.
L’evento si è concluso con un forte messaggio: “Il talento e la dedizione delle donne possono essere motori di cambiamento per l’intera società – hanno detto dal palco -. Attraverso queste storie, la Sardegna celebra le sue radici e guarda con fiducia a un futuro dove la parità di genere non sia più un sogno, ma una realtà”.
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