di FRANCESCA BIANCHI
La manifestazione itinerante Saboris Antigus ha fatto tappa a Serri (SU), offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nelle tradizioni e nei sapori autentici del Sarcidano. Il centro storico si è animato con l’apertura di “is domus” e di “is pratzas”, dove sono stati allestiti punti di degustazione di prodotti tipici locali ed esposizioni di artigianato. I visitatori si sono immersi nella cultura rurale della Sardegna attraverso una mostra di mezzi e strumenti antichi della tradizione agro-pastorale. L’itinerario religioso, invece, ha incluso la visita alla Chiesa di San Basilio Magno e alla Chiesetta di Sant’Antonio Abate, che ospitava una mostra di arte sacra. Gli ospiti hanno potuto assaporare il tradizionale “caffeu cun Arrosa e predi Podda”, caffè e dolci tipici, offerto nell’ex Monte Granatico dal gruppo teatrale serrese. Per adulti e bambini le massaie locali hanno ideato laboratori dedicati alla lavorazione artigianale di “sa fregula” e “is pitzottis serresus” presso la Casa del Grano, dove è stato possibile assistere anche alla preparazione di “su coccoi pintau”. In Piazza Eroi sono stati organizzati alcuni laboratori creativi: quello sugli unguenti naturali, dove è stato possibile creare unguenti con erbe spontanee e cera d’api, e un laboratorio di essiccazione delle piante aromatiche, con una degustazione guidata. Gli appassionati d’arte hanno partecipato a un laboratorio di pittura estemporanea, curato dall’artista Lorenzo Muntoni. Presso la Casa del Grano è stato organizzato un laboratorio sulla preparazione di “is gueffus”, deliziosi dolci di mandorle, con degustazione gratuita.
Sono state molte le attività culturali e folkloristiche: un teatro itinerante in lingua sarda per le vie del borgo, mentre alla Casa del Grano il gruppo medievale “Funtana Onnis” di Guasila ha offerto un’esibizione di tiro con l’arco. I ritmi dei balli sardi hanno invaso le strade grazie al gruppo etnico “Sonus de beranu”.
L’esperto gastronomo Raimondo Mandis ha condotto un laboratorio sui pani tradizionali della Sardegna, con una degustazione di pani dall’epoca nuragica a quelli contemporanei. E’ stata inaugurata una mostra archeologica temporanea dedicata al Santuario nuragico di Santa Vittoria.
Le vie del centro storico si sono trasformate in un ristorante all’aperto, con un pranzo a base di prodotti tipici, poi si è svolta la tradizionale accensione di “is foghidoneddus”, piccoli falò simbolici che hanno animato il borgo. Il pomeriggio è stato allietato dalle esibizioni dei gruppi folk provenienti da Tortolì, Samassi e Dolianova, mentre il gruppo medievale Quartiere Castello di Iglesias ha animato le vie del centro con musiche, sbandieratori e armigeri in una suggestiva rievocazione storica. La tradizione sarda è stata protagonista con l’esibizione itinerante di alcune maschere tipiche del carnevale: “Is Cerbus” di Sinnai e “Sos Merdules Bezzos” di Ottana. La giornata si è conclusa in piazza Sant’Antonio, con i balli sardi accompagnati dal gruppo etnico “Sonus de beranu”. Un appuntamento imperdibile per chi ama immergersi nell’anima autentica di Serri, tra tesori archeologici, sapori genuini e un’accoglienza che ha reso omaggio all’identità unica della Sardegna.
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