Stefania Calledda e Tore Quartu
di STEFANIA CALLEDDA
Venerdì 15 novembre, presso la propria sede in Viale Anconetta 77 a Vicenza, l’Associazione Grazia Deledda ha dedicato una serata al primo di una serie di incontri legati al tema dell’emigrazione. Infatti, dalle ore 17.00 Stefania Calledda ha coordinato due momenti distinti: in prima battuta, dialogando con l’autore Tore Quartu, i convenuti all’evento hanno partecipato alla storia di Allicu (Raffaele n.d.r.) protagonista de “La Sardegna nell’anima – storia di un emigrato”: il racconto è quello di un ragazzo nato al tramonto della Seconda Guerra Mondiale in un paesino dell’entroterra sardo. Come tanti sarà costretto a lasciare la sua terra in cerca di un futuro migliore. Fin da subito è chiaro che non sarà così facile affrontare la nuova avventura. Infatti, nonostante la sua vita migliori, per lui saranno anni di un’intensa e dura guerra interiore.
Tore Quartu vive a San Nicolò Gerrei. Laureato in Scienze Motorie, ha sempre avuto la passione per la lettura e in particolare per Grazie Deledda. Un lungo viaggio con suo padre, emigrato per vent’anni, gli ha regalato l’ispirazione per il suo primo romanzo.
A seguire, è stata la volta della proiezione del docufilm “Oltre il mare – Storia dell’emigrazione sarda nel centro Italia”. Il documentario (finanziato con i fondi afferenti al PAE 2023 dell’Assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna) tratta dell’emigrazione sarda e della pastorizia nel centro Italia e racconta l’evoluzione del fenomeno a distanza di 50 anni, con un focus sulle nuove generazioni. Offre una testimonianza della persistenza dell’identità e della cultura sarda presso le prime, le seconde e le terze generazioni di emigrati, ma restituisce una storia di integrazione positiva e poco nota. È inoltre occasione di riflessione generale sulle migrazioni. Un lavoro di ricerca e ricostruzione di più autori (Elio Turis, Daniele Gabbrielli, Dina Meloni) che si sono avvalsi del patrimonio socioculturale dei circoli dei territori trattati. È stato poi possibile un confronto con il regista e coautore Elio Pusceddu, in collegamento online da Roma.
Irio Pusceddu, nato a Gonnosnò, ha conseguito la laurea in Cinema presso la R.u.f.a. Rome Uninversity of fine Arts. Dopo aver maturato le prime esperienze professionali, continua il suo percorso come videomaker freelance collaborando con diverse agenzie pubblicitarie. Attualmente si occupa di tutto ciò che riguarda la comunicazione, dall’ideazione alla realizzazione di campagne pubblicitarie, videoclip musical, sino alla gestione di canali social.
Il pubblico ha riempito la sala della sede, partecipando attivamente al dibattito: infatti, si è messo in luce come libro e documentario abbiano descritto le due facce della stessa medaglia a costituire l’emigrazione sarda: da una parte un forte senso d’appartenenza e nostalgia della terra che si lascia, dall’altra la responsabilità del rischio e l’intraprendenza nell’affrontare l’esperienza migratoria.
Se l’emigrazione è certo radicalmente cambiata, sentimenti e ambizioni restano gli stessi.