IN UN RISTORANTE DI PRAGA I PANINI IMBOTTITI DI SARDEGNA: DA ARITZO ALLA REPUBBLICA CECA, IL VIAGGIO INFINITO DI ANTONELLO PRANTEDDU

Una baguette che sa di Sardegna, e un video da far invidia a tanti anni di promozione dell’assessorato al Turismo. La vetrina è l’aeroporto di Praga, dove in bella vista c’è un cartellone che recita: Sardinian Chef Menù.
E in foto si vede una appetitosa zuppa di verdura, una baguette imbottita con straccetti di manzo, verdure grigliate e su casizzolu, e una seconda baguette dalla quale tracimano delle fettine di carne di pollo grigliata, verdure, una crema a base di funghi e la ricotta mustia.
A riportare le immagini ancora di più sulle nostre latitudini gastronomiche, in bella vista una bottiglia di birra Ichnusa non filtrata. E poi, nei totem dove si ordinano i panini, gira in loop un video che distilla le bellezze dell’isola, la tradizione e i sapori. La catena Bageterie Boulevard ceca, che ha sede in Repubblica Ceca dove conta 70 punti vendita, più altri 3 in Slovacchia e un negozio di prossima apertura a Londra, ha deciso di puntare su una serie di menù caratteristici. Ad inaugurare questo tour culinario è proprio la Sardegna, e l’ambasciatore dei sapori dell’isola è Antonello Pranteddu, 61 anni, originario di Aritzo e da 10 anni titolare del ristorante Ichnusa Botega e Bistrò di Praga.
«Un piccolo locale, per nulla turistico, quartiere di Mala Strana, a pochi passi dalla zona del Castello. Era un appartamento, e quasi per gioco nel 2014 l’abbiamo trasformato in un ristorante. La cucina sarda piace molto, e poi non è che in Repubblica Ceca si mangi così bene. Cibi molto pesanti, piatti non troppo raffinati. Così da me viene molta gente del luogo, ma anche americani e altri stranieri che risiedono a Praga. Naturalmente il passaparola funziona tra gli italiani, e spesso ricevo la visita di turisti sardi in visita in città».
Una volta al mese Antonello Pranteddu torna in Sardegna, e ne approfitta per fare la scorta di tutti i prodotti che gli servono in cucina. Il video della Bageterie Boulevard non è altro che il racconto di questo tour attraverso i luoghi e le eccellenze gastronomiche sarde.
C’è il mare di Cala Gonone con tutte le sue meravigliose insenature, il pesce fresco nelle mani di un pescatore, ci sono i formaggi, i caseifici, i filari verdi dei vigneti, le cantine con i vini di Oliena, c’è Bosa con il mercatino pieno di verdure appena raccolte, la chiesa di Saccargia, il nuraghe di Sant’Antine, i pastori che portano il gregge a pascolare nelle campagne, centinaia di perette che penzolano appese al soffitto, le forme di pecorino adagiate a stagionare, i porcetti che si rosolano infilzati allo spiedo, la Chiesa che guarda Cuglieri dall’alto, e infine Alghero con i suoi bastioni e lo sfondo di Capocaccia. E poi ci sono i le baguette, che in fondo sono imbottiti di tutti questi ingredienti della Sardegna.
«Un videomaker ceco, arruolato dalla catena Gaqueterie, mi ha seguito nell’isola per una settimana. È stato eccezionale, ha girato molte immagini anche utilizzando un drone, e alla fine è riuscito a condensare in maniera molto efficace ore e ore di riprese. Credo che per la Sardegna sia venuto fuori un bellissimo spot». Forse 20 anni fa, Antonello Pranteddu non si sarebbe mai sognato di rivestire il ruolo di ambasciatore culinario della Sardegna. «Io nasco come programmatore informatico. Ho lavorato in quattro multinazionali e ho fatto carriera in Ibm. Prima di trasferirmi a Praga, ho abitato per tanti anni a Milano. È stata la mia passione per i fornelli e la mia curiosità a farmi cambiare radicalmente vita. Ero innamorato di Praga, spesso andavo nel week-end. Ho conosciuto un’amica ceca, che aveva un fratello chef. L’avventura è iniziata proprio così, aprendo insieme un piccolo ristorantino, all’inizio senza grosse pretese, ma che poi mi ha fatto convincere che per me era arrivato il momento di chiudere un capitolo e aprirne un altro. Mi sono licenziato e mi sono dedicato a all’Ichnusa Botega e Bistrò».
Nel menù ci sono i Culurgiones e i Malloreddus. «Qui ne vanno matti». Propongono le melanzane alla parmigiana in versione Sulcitana: «Più leggera, col pane carasau e col pecorino». Poi lo chef Omar Sabato, con ampi trascorsi a Sant’Elia, ha esportato la “burrida cagliaritana”: «pezzi di gattuccio marinato servito con salsa di noci».
E poi l’immancabile insalata di polpo, la fregula ai frutti di mare, l’is gravellus come li preparavano le nonne, le costolette di agnello impanate e fritte, e poi, dulcis in fundo, le seadas e una millesfoglie di pane carasau farcita con tre creme diverse. Però per Antonello Pranteddu è arrivato nuovamente il momento di cambiare menù: «Penso di ritornare a vivere in Sardegna, non so di preciso quando, ma il legame con l’isola è troppo forte».

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Un commento

  1. Qualche anno fa sono stata in Vacanza a Praga, bellissima città nulla da dire, ma per quanto riguarda il cibo locale diciamo che noi sardi abbiamo gusti diversi e a parte qualche zupetta nulla sembrava soddisfare la mia gola e golosità. Un sera affaciandomi alla finestra della camera in cui alloggiavo, come per incanto noto l’insegna della trattoria Bistrot Ichnusa.Non credevo ai miei occhi… e giù di corsa a prenotare per la cena.
    Conosciuto il sig. Pranteddu e chiesto consiglio sul menù.
    Fu così che per la prima volta nella mia vita mangiai le famose Lorighittas di Morgongiori fatte dalle mani di una signora Aritzese,(la mamma del titolare )intenditrice di pasta fresca tradizionale sarda.
    E le vacanze presero una piega diversa.
    Bel ricordo

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