di MATTIA LILLIU
Si è conclusa con grande successo la giornata di formazione specifica sui prodotti enogastronomici della Sardegna, organizzata nell’ambito del progetto “Lavorare lontano dalla Sardegna per la Sardegna”. L’evento, presso la sede dell’Associazione Culturale Sardi in Toscana, ha visto la partecipazione dei soci delle associazioni ACSIT di Firenze, Cuncordu di Gattinara e Giommaria Angioy di Marchirolo selezionati per prendere parte ai corsi di formazione per sommelier di II livello, oltre che di professionisti del settore.
Il progetto, finanziato dalla Regione Sardegna e coordinato dall’Associazione Culturale Sardi in Toscana, ha l’obiettivo di formare figure professionali qualificate nel campo della sommellerie, con una particolare attenzione ai prodotti enogastronomici sardi. Grazie a questa iniziativa, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire le loro conoscenze sulle eccellenze culinarie dell’isola, imparando a valorizzarle e promuoverle nel mondo.
La giornata è stata ricca di interventi di esperti del settore, che hanno affrontato temi quali: il ruolo degli emigrati sardi nella promozione dell’enogastronomia, le eccellenze regionali a carattere Slow Food, l’agricoltura biologica e la valorizzazione dei prodotti sardi, lo storytelling del vino sardo, il rapporto tra cibo e moda, le produzioni agroalimentari sarde e le coltivazioni biodinamiche. Bastianino Mossa (SardaTellus) ha parlato del ruolo degli emigrati sardi nella promozione dell’enogastronomia, evidenziando come questi abbiano contribuito a diffondere i sapori dell’isola nel mondo e annunciando strategie e obbiettivi di SardaTellus, la piattaforma della FASI per la promozione eno-gastronomica. Giuseppe Bonanno (Slow Food) ha presentato le eccellenze regionali a carattere Slow, sottolineando l’importanza della qualità e della sostenibilità. Sara Nicole Cancedda e Sonia Cancedda (Enaìdi) hanno discusso dell’agricoltura biologica e della valorizzazione delle eccellenze sarde, mentre Francesca Concas ha presentato lo storytelling del vino in Sardegna, un modo innovativo per raccontare il territorio attraverso i suoi vini. Silvia Schirru ha esplorato il rapporto tra cibo e moda, un tema affascinante che mette in luce le connessioni tra diverse forme di espressione culturale. Salvatore Carvone ha guidato i partecipanti in un viaggio tra le produzioni agroalimentari sarde, illustrando gli abbinamenti tra vino e cibo. Valentina Carlà Campa ha concluso la giornata con un intervento sulle coltivazioni biodinamiche, un tema sempre più rilevante nel panorama agricolo contemporaneo.
L’evento, coordinato da Mattia Lilliu, vicepresidente FASI, è stato inaugurato con i saluti istituzionali di importanti figure del panorama sardo. Angelino Mereu, Presidente dell’ACSIT, ha aperto i lavori, seguito da Ignazio Boi, dello Staff dell’Assessore del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, e Bastianino Mossa, Presidente della FASI. Elio Turis, Coordinatore della FASI Centro-Sud, ha concluso la sessione di apertura. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – ha dichiarato Angelino Mereu – e questa giornata ha dimostrato ancora una volta l’importanza di valorizzare le nostre tradizioni e le nostre eccellenze. Ringraziamo tutti i partecipanti e i relatori che hanno contribuito al successo dell’evento”. A Maurizio Sechi, dell’esecutivo FASI e membro della Consulta per l’Emigrazione RAS, le conclusioni della giornata di lavoro.
Al termine della giornata, i partecipanti hanno potuto degustare una selezione di prodotti e vini sardi, guidati da Salvatore Carvone, marketing manager ed esperto sommelier. Questa sessione ha permesso ai partecipanti di mettere in pratica quanto appreso durante gli interventi, assaporando le prelibatezze dell’isola.