di CRISTOFORO PUDDU
La cultura come elemento di socialità e la letteratura intesa come espressione del cuore umano, che sconfina in salvezza e bellezza emozionale, “per essere nel mondo” con un tracciato di parole e versi da condividere e su cui riflettere.
Questo è stato in sintesi l’ideale messaggio della seconda edizione del Festival linguistico letterario (Andalas Culturalis Literaduras Idiomas Oddeu Regionali) promosso dall’ACLI Aps di Oristano, con il patrocinio del Comune e il sostegno di importanti sponsor, tenutosi per due giorni (26 e 27 ottobre) all’Hostel Rodia; evento sapientemente costruito e coltivato intellettualmente, in significati e valori, da Daniela Masia Urgu, presidente delle Acli Provinciali di Oristano, e dalla creativa direzione artistica del poeta Vincenzo Pisanu.
Il festival, con successo e partecipazione, ha proposto una danza di parole e suoni nelle diverse varietà di limbas che vivono i luoghi della Sardegna. Una rilettura ed interpretazione delle realtà linguistiche che testimoniano ed alimentano la scrittura poetica, la prosa letteraria e teatrale. E la visione di contemporaneità e futuro, espressa con chiari segni di radice culturale, è emersa come forza sociale rigeneratrice ed alimento di capacità per dare “significato” alla vita e all’identità.
Analizzata, con il tratto e lavorio dell’esplorazione profonda, la rappresentazione-scrittura esistenziale e filosofica in un percorso di ripensamento del tempo con nuovi segni di creatività, vitalità e visione di futuro. Significative le presentazioni dell’opera “Poetosofia, ovvero del pensiero poetante” (EDES, Sassari, 2022), del compianto Michele Pinna, che si misura con la tradizione di grandi autori e la poetica “del Simbolismo europeo e dell’Ermetismo italiano”, attraverso “una rigenerazione dell’umano dinanzi alle profonde lacerazioni determinate dalla modernità”, e la silloge poetica “Arramaduras (Ediz. Amicolibro, Capoterra, 2023) di Vincenzo Pisanu che infiora i versi di impegno, umanità ed emozionali meditazioni di estrema e profonda sensibilità d’animo.
Con il coordinamento di Daniela Masia Urgu e di Vincenzo Pisanu, che hanno definito l’idea “Il perché di un festival” e il significato del “Fare poesia in Sardegna”, si sono sviluppati dialoghi e interventi che meriterebbero l’integrale pubblicazione e diffusione. Agli atti del festival i contributi sulla poesia e poeti del Novecento a Sassari e il prestigioso premio “Culleziu”, argomenti rispettivamente proposti da Mario Marras e da Antonello Bazzu; il tema “Lingua e identità a scuola” è stato invece trattato da Eleonora Piras e Vitalia Piras, mentre la disanima esaltante della poetica del teatro sardo ha avuto come protagonista Giampaolo Salaris, autore di oltre venti commedie teatrali in limba. Performance e contributi narrativi, di spassoso contenuto ironico e satirico, li ha invece offerti il vivace e comunicativo Paolo Vanacore.
La componente “Poesia in Festival”, arricchita anche da una proiezione video-poesia, ha vissuto momenti di suggestione ed emozione con l’esibizione degli apprezzatissimi Tea Salis e Marco Lais (Poesia in forma di Jazz e Swing) e le declamazioni liriche di componimenti nelle diverse varietà linguistiche del patrimonio della Sardegna, proposte da Luciano Corona (Oristano), Maria Giuliana Campanelli (Oristano), Giampaolo Salaris (Terralba), Anna Vittoria Perotto (Alghero), Mariatina Biggio (Calasetta), Tonino Fancellu (Dorgali), Tetta Becciu (Ozieri), Angelo Contini (Arzachena), Cristoforo Puddu (Illorai), Pasqualina Nieddu (Macomer), Salvatore Pintore (Sassari).
La documentazione video e fotografica delle due giornate culturali e letterarie all’Hostel Rodia è stata realizzata professionalmente dall’artista Giovanna Ruggiu.