di ROBERTA PILIA
Il Circolo Nuraghe di Losanna, in collaborazione con la Fed. Dei Circoli sardi in Svizzera e con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, sabato 5 ottobre 2024, ha organizzato una bellissima serata teatrale.
La Compagnia Sa Mariposa di Oschiri ci aveva già permesso di realizzare uno splendido evento una decina di anni fa. In quella occasione il pubblico aveva risposto con entusiasmo, divertendosi nonostante un logudorese stretto che avrebbe potuto scoraggiarne non pochi, anche tra i sardi.
Chi scrive aveva già allora confessato di essere stata scettica, in occasione della programmazione e sua approvazione, nei confronti di una manifestazione teatrale in lingua, e ancor più di un teatro in lingua in un contesto di migrazione e di apertura ad un pubblico che non necessariamente padroneggiava il sardo.
Grazie anche e soprattutto alla disponibilità di Babette e Gigi, che hanno funto da legame e tramite tra il Nuraghe e Giannina Deligios, regista, che le “Mariposas”, le farfalle, sono arrivate a buon porto.
Ancora una volta non ho nascosto un pacato entusiasmo nel riproporre questo tipo di manifestazione, e ancora una volta sono fiera di aver cambiato idea, sul teatro in lingua, sulle capacità di attenzione del pubblico, e sul teatro in genere, da cinofila quale sono: vedere il pubblico, io compresa, concentrato e partecipe nel cercare di cogliere sfumature e pronto a non lasciarsi sfuggire nessuna battuta per ridere, “ci” ha ripagato di tutte le lungaggini, contrattempi e intoppi incontrati. Bisognerebbe sempre essere curiosi, aprirsi al nuovo pronti a farne tesoro.
Care “farfalle” abbiamo riso di cuore, e ridendo abbiamo meditato su diavoli e coperchi, arricchendoci di qualche appunto sull’arte teatrale e musicale.
Perché Giannina con la sua splendida voce e il suo accompagnatore Nico Carta, ci hanno regalato una bellissima pausa musicale.
Se la bravura e la presenza scenica degli attori non aveva bisogno di conferme, l’esordio della giovane Giovanna Maria Antonietta Carta e del nostro Gigi, che ha vestito per una sera gli abiti di Don Gigi, un grande regalo simbolico da parte della compagnia, è stato un vero successo.
E, calato il sipario, via alle emozioni, ai ringraziamenti, ai preziosi doni carichi di simboli e di tradizioni sarde. Come sa berritta offerta a Gigi, realizzata dalle fantasiose mani di Francesca “Ciccitta” Frassu, quale simbolo di merito, o, ancor più simbolico, l’omaggio reso da Giannina a Zizzu Putzu, centenario di Oschiri nel portare durante il suo canto, “sa ciccia”, ancora un copricapo, quale augurio di lunga e bella vita ai presenti.
Un bel successo di pubblico, una bella parentesi comica, un prezioso momento di arricchimento sociale per i legami che si tessono, per le conoscenze che si acquisiscono: lunga e bella vita al Nuraghe, a noi, dunque.
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