IN AVANZATO STATO DI COMPOSIZIONE: RIFLESSIONI, EMOZIONI E PAROLE IN POESIA NELL’ULTIMO LAVORO DI CARLO LAI

Carlo Lai

Presentato a Cagliari, presso la biblioteca metropolitana Emilio Lussu, l’ultimo lavoro dello scrittore Carlo Lai, In avanzato stato di composizione – Edizioni Amicolibro, una raccolta di poesie che riconfermano l’autore come poeta giocoso e generoso, senza tralasciare l’ironia e la voglia di mettersi in discussione.

Carlo, ancora una volta riesci a raccontarti attraverso i versi. Sì, e sono contento. Il verso del tacchino è quello che mi riesce meglio. A parte la leggerezza delle sciocchezze di cui mai mi privo, dico che riesco con piacere a raccontarmi, raccontare le mie emozioni e sentimenti, raccontare le situazioni in cui sorgono spontaneamente, molto spesso al cospetto di ambienti o accadimenti naturali ammirati nella nostra terra, oppure ai fatti della vita che accadono a me o altre persone, vivendo. Altri versi scaturiscono da riflessioni serissime, serie, semiserie, giocose, dissacranti, sulla gente, sulla società, su usi e costumi, su me stesso, sui rapporti tra le persone. È mia consolidata abitudine esprimermi in rima, ma alcune volte affermando la libertà di non seguire metriche e andando a braccio, in entrambi i casi tentando di trasmettere a chi legge le emozioni e i sentimenti, o tentando di far immedesimare il lettore nelle sensazioni e nei luoghi da me vissuti in quel preciso momento.

Inviti il lettore a immaginare. Questo mio tentativo stimola infatti l’immaginazione di chi legge, ed è ciò che più mi rende contento. Il complimento migliore è quando mi si dice che chi legge ha la sensazione di essere con me e di vivere le stesse emozioni o ambienti. Penso che sia uno dei migliori obiettivi da raggiungere per chi scrive. Ho scelto di non inserire alcuna immagine nel libro per due motivi: il primo è proprio per dare ampio spazio all’immaginazione, il secondo perché qualsiasi immagine non può pareggiare la bellezza del reale, può avvicinarsi ma dal vivo è sempre meglio. Dall’immaginazione può sorgere il desiderio di contemplazione, che può avvenire solo al cospetto della Natura, o può sorgere la volontà di una approfondita riflessione su sentimenti e emozioni. Uno stimolo per l’animo di ognuno di noi, dove appunto risiedono, si sviluppano e si affermano i nostri stati (d’animo) e le nostre sensazioni. Introspezioni interiori utili a tutti.

L’Ovunque Sardo, un luogo a te caro. Un termine da me coniato e espresso da quasi una decina di anni, molto spesso era la didascalia delle immagini pubblicate nei miei profili social che ritraevano la grande bellezza della Natura sarda da me percorsa e immortalata. Mare, campagna, montagna, ruscelli, cime, boschi, albe, tramonti, desolate altitudini rupestri dell’entroterra o liquide trasparenze marine delle coste, ovunque una meraviglia tutta sarda, l’Ovunque Sardo, appunto. Peraltro un termine piaciuto e apprezzato, nel 2018 uscì un inserto di un noto quotidiano locale con questo nome, e oggi esiste una trasmissione televisiva dello stesso gruppo editoriale con un nome simile. Onorato di essere padre fondatore di questo termine a me molto caro, che indica i luoghi a me molto cari.    

Che sensazione provi quando qualcuno indossa il tuo poetare? Forse qualcosa di simile alla sensazione di un sarto artigiano del velluto dell’entroterra, quando riesce nel suo lavoro. Dovrò chiedere al mio amico sarto che mi veste di Sardegna. Non a tutti piace il velluto, non a tutti piace la poesia, ma quando si trovano estimatori che indossano e fanno proprio quanto tu produci o esprimi, la gratificazione è palpabile, come la gratitudine che non deve mai mancare nei confronti di chi ti ascolta, ti legge, ti apprezza, indossa le tue trame o le tue rime. Una ricchezza reciproca che fa contenti tutti, una condivisione di capacità che piano piano impari a mostrare e offrire, non per esibizione, non per alterigia o egocentrismo, ma perché tu sei così e ti esprimi cosi qualunque cosa tu faccia, spontaneamente senza ipocrisie. Non avere alcuna pretesa, mantenere accesa la fiaccola dell’umiltà, non sentirsi superiori a nessuno, ma neanche inferiori, dare un proprio contributo alle relazioni, alle condivisioni, senza svendere la propria solitudine, la propria coerenza, la propria coscienza. Ciò che riesce a fiorire tra la gente, nasce e radica nelle terre profonde e intime di ognuno di noi.

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3 commenti

  1. Cinzia Barrago

    Complimenti Carlo

  2. Patrizia Floris

    Evvai 😉

  3. Roberto Ruggio

    Bravo Carlo complimenti 👏

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